





|
|||
Epicrisi 212. I giorni della merla. Ancora una volta l’antica saggezza fa valere la sua voce. Il mese appena chiuso ha fatto sentire il suo morso: freddo, piogge torrenziali, mare in tempesta, con relative e ripetute interruzioni dei collegamenti con le nostre isole (leggi qui). E con contorno di neve che rievoca una eccezionale nevicata del ’99 (leggi qui). Come se non bastasse sono a venute a mancare altre persone ancora giovani, una tendenza che si sta manifestando, purtroppo, dall’inizio di gennaio con terribile intensità (leggi qui). E non solo. In queste settimane così tumultuose stanno venendo al pettine alcune grosse criticità non ancora risolte come la soluzione più idonea della raccolta dei rifiuti solidi urbani e la gestione di Zannone, nell’ambito del Parco del Circeo. Altra questione molto dibattuta non solo in questa settimana è l’utilizzo di Zannone nell’ambito del Parco del Circeo. Mi capitò di visitare qualche tempo fa Agerola, un paese campano arroccato sulla costiera amalfitana. Un piccolo paese di contadini, lontano dalle grandi vie di comunicazione, con poche strutture turistiche per pochissimi avventori. Cosa si sono inventati per svoltare. Hanno creato un lungo percorso di trekking che arrampicandosi sulle alture si apre a paesaggi bellissimi che stanno facendo la gioia di migliaia di appassionati di tutto il mondo che popolano “Il sentiero degli Dei”. Le nostre isole offrono paesaggi di una bellezza straordinaria: bisogna però farli conoscere e farli amare. La settimana ci ha offerto, fra i tanti interventi, l’ultima puntata del viaggio nel dolore dei campi di concentramento nazisti di Dante Taddia (leggi qui): una lezione che non dobbiamo mai dimenticare e che ci sia da monito per il futuro. Abbiamo avuto l’annuncio dell’ultimo libro di Franco Schiano, “Tore ’e Crescienzo”, che non vediamo l’ora di leggere (leggi qui e qui). Altra pagina storica ci è stata illustrata da Franco De Luca (leggi qui e qui), che ripropone un suo libricino in cui racconta una memoria dell’8 gennaio 1810 in una Ponza lontana nel tempo che appare ancora tanto viva. Lo stesso Franco, inesausto, ci racconta (leggi qui) questa settimana, anche per fugare il clima di questi giorni, alcune memorie della prima gioventù, quando Ponza non era ancora invasa dai turisti e tutto appariva nuovo e incontaminato. Anche Enzo Di Fazio, sull’onda dell’emozione di una canzone (leggi qui) si abbandona alla memoria del magico tempo degli anni Settanta, quando l’attesa di grandi cambiamenti dava il via a speranze, sogni, utopie e tanto entusiasmo. Lascio in ultimo una notizia che pur apparendo al momento ancora in corso, mi appare come un segnale incoraggiante. Stanno arrivando sul sito da qualche settimana, timide richieste di nuove firme come in questi giorni quella di Anna Maria Mazzella (leggi qui). Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
|||
Ponza Racconta © 2021 - Tutti i diritti riservati - Realizzato da Antonio Capone |
Commenti recenti