riceviamo sulla posta del sito dall’Ufficio Stampa del Parco Nazionale del Circeo il comunicato che di seguito pubblichiamo
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Comunicato Stampa
Nessuna estensione del Parco nazionale del Circeo
su Ponza, Zannone e Palmarola
L’Ente punta a valorizzare il turismo e l’economia del mare sostenibili
Affermare che l’Ente Parco Nazionale del Circeo vuole estendere i propri confini sulle aree prospicienti l’isola di Zannone, su Ponza e Palmarola è falso e privo di fondamento. Non esistono ipotesi o documenti della Comunità e del Consiglio Direttivo del Parco, del Ministero dell’Ambiente (Mattm) o della Regione Lazio che solo ipotizzino quella volontà.
L’Ente Parco ritiene fondamentale la propria estensione a mare solo nei termini della proposta presentata, tramite il Piano del Parco, e relativa esclusivamente ad una fascia prospiciente il promontorio del Circeo ed alle dune litoranee. Tale proposta ha avuto il preventivo parere dei comuni territorialmente competenti basato principalmente su tre motivazioni: garantire una maggiore sicurezza a mare per favorire immersioni, nuoto libero, canoa e vela poiché oggi i limiti di navigazione del piano paesistico non vengono rispettati; favorire la valorizzazione sostenibile del sistema delle grotte del Circeo ed in generale dei fondali; prevenire l’erosione costiera e della duna aumentando la tutela della Posidonia a questa prospiciente (la Posidonia diminuisce infatti la forza d’urto delle onde e la perdita di sabbia trascinata via dalla battigia).
In particolare i Comuni di San Felice e Sabaudia avevano poi ritenuto giustamente che l’estensione a mare del Parco rendesse più forte e coerente il riconoscimento di Bandiera Blu che avevano ottenuto (grazie anche al Parco) rafforzando così il valore della loro offerta turistica e della sua promozione.
Questi sono i motivi principali per cui il Piano del Parco contiene la proposta di una sua estensione a mare e l’approvazione di questo, in ogni caso, non basterà a realizzare il progetto: la perimetrazione e l’estensione di un parco nazionale è infatti definita, con un Decreto del Presidente della Repubblica, previa un’analisi tecnica svolta dal Ministero dell’Ambiente con il coinvolgimento della Regione, degli Enti territoriali che devono anche formalmente esprimersi.
Le aree a mare intorno a Zannone non fanno parte di questa proposta poiché in fase di redazione di Piano nel 2011 non si trovò un accordo con il Comune di Ponza. L’ipotesi invece di inserire in questa proposta l’isola di Ponza o quella di Palmarola, o le aree a mare a questa prospicienti non è mai stata presa in considerazione dall’Ente Parco.
Inoltre, è sbagliato e fuori luogo associare questa proposta di perimetrazione a mare con la proposta di candidatura (perché solo di una proposta candidatura si tratta) dell’Ente Parco per la gestione delle già esistenti Zone Speciali di Conservazione marine antistanti, confinanti e limitrofi il perimetro del Parco stesso; tra queste aree ci sono anche i “Fondali circostanti l’Isola di Zannone” classificati per l’Unione Europea come IT6000017. La proposta rivolta alla Regione Lazio, previo accordo del Ministero dell’Ambiente, non solo riguarda aree vincolate a livello europeo da ben prima del Piano del Parco, ma oggetto di un piano di gestione già approvato dalla Regione Lazio (e non dal Parco!).
Si tratta dunque di gestire un piano già approvato, su aree già istituite con vincoli già esistenti, tutte cose su cui il Parco non c’entra se non per la candidatura alla gestione del piano. Da un lato ci sarebbe dunque la Regione che già oggi potrebbe agire direttamente per applicare il piano già approvato, da un altro potrebbe esserci invece il Parco che comunque ha l’obbligo di relazionarsi e confrontarsi con il territorio e con le Istituzioni coinvolgendo i diversi portatori di interesse circa le necessità e le iniziative da mettere in atto per operare una gestione adattativa di tali aree. L’intenzione della candidatura è esattamente opposta alla critica sollevata: non si vuole sottrarre qualcosa a qualcun altro (non sarebbe poi neppure questo lo strumento per farlo), ma creare l’occasione per coinvolgere chi oggi è invece già escluso.
In ogni caso, fare confusione tra la proposta di estensione a mare del perimetro del Parco e la candidatura per la gestione delle Zone Speciali di Conservazione a mare è solo strumentare perché illogico; si tratta di strumenti e di procedure diverse ed ad ogni modo le Z.S.C. sono ben più estese della porzione di mare che si vorrebbe far rientrare nei confini del Parco Nazionale che è stata ben definita e cartografata con precisione.
Dire dunque cose diverse da quanto sopra chiarito, vuol dire non aver letto con serietà le carte, non conoscere norme e procedure, e/o fare un processo ad intenzioni che per altro non esistono.
L’Ente Parco, com’è comunque prassi da tempo, con senso di responsabilità istituzionale e rispetto verso il territorio, è sempre disponibile con i suoi organi e i suoi uffici ad un confronto constante e di merito con le Istituzioni tutte, le comunità, le categorie economiche, le associazioni e chiunque altro voglia chiedere direttamente informazioni, presentare progetti, richieste di contributi e finanziamenti e attivare confronti nel merito reale, e non virtuale o presunto intenzionale, delle cose.
Ente Parco Nazionale del Circeo
Sabaudia, 30 gennaio 2019