Ambiente e Natura

La verità su Zannone

di Mimma Califano

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Ultimamente su Zannone e sulla sua area circostante a mare si sta scrivendo parecchio e spesso con grossolane imprecisioni ed errori.
Vediamo di fare un po’ di chiarezza.

Nel Piano del Parco Nazionale del Circeo, a tutt’oggi ancora in Regione per l’approvazione, vi è una ipotesi di allargamento a mare del Parco stesso, come descritto nella tav. TP 5 (allegata in calce). La tavola è da chiunque scaricabile dal sito del Parco, dove il Piano è pubblicato; se si ha un po’ di pazienza ed un computer, chiunque può riscontrare quanto sto dicendo.

La proposta di estensione a mare del Parco risulta evidente perché caratterizzata da linee azzurre verticali (da non confondere con le verdi orizzontali): questa riguarda unicamente una fascia antistante la linea costiera del parco rientrante nei Comuni di San Felice Circeo e Sabaudia che si sono espressi favorevolmente rispetto la proposta.
Com’è facile vedere sulla stessa tavola, per Zannone non c’è alcun tratteggio verticale a linee azzurre, quindi il Parco non ha mai avanzato una proposta di estendere il proprio confine su aree a mare prospicienti l’isola.

Intorno a Zannone la tavola presenta una fascia di mare tratteggiata solo con linee verdi orizzontali, il tratteggio verde evidenzia infatti i vincoli comunitari di Rete Natura 2000. Lo stesso tratteggio verde è posto poi ovviamente anche sulle aree di Rete Natura 2000 prospicienti i Comuni di San Felice, Sabaudia e Latina. Solo una parte di queste aree, cioè quelle dove il tratteggio azzurro è sovrapponibile a quello verde, è oggetto della proposta di riperimetrazione a mare del Parco.

Va precisato che una volta che il Piano del Parco dovesse essere approvato dalla Regione, il parco continuerebbe a mantenere l’attuale perimetro poiché la proposta di estensione deve passare al Ministero dell’Ambiente. Il Ministero, fatta una propria istruttoria, se ritiene che esistano i presupposti per procedere predispone gli atti della riperimetrazione che devono avere il parere obbligatorio della Conferenza Stato Regioni Unificata (che comprende dunque anche il parere dei Comuni) e solo dopo questo può trasformarsi in Decreto del Presidente della Repubblica che rende vigente la nuova perimetrazione.

In nessun modo le aree a mare dell’isola di Zannone, o altre aree del Comune di Ponza, o altre aree a mare prospicenti il Comune di Ponza (inclusa quindi anche Palmarola) rientrano in questo percorso. Né esiste alcun altro tipo di atto che contenga ipotesi di ampliamento del Parco del Circeo oltre a questo citato e illustrato.  

Tornando alla tavola TP 5 ed alle aree tratteggiate in verde.
Quel tratteggio verde non è collegato al Parco ma, come dicevamo, individua un’area della Rete Natura 2000, la quale riguarda non solo Zannone, ma anche Ponza e Palmarola. Le aree di Rete Natura 2000 sono di competenza regionale. L’approvazione dei piani di gestione delle aree definite in un primo tempo come S.I.C. (Siti d’Interesse Comunitario) ha comportato il riconoscimento di queste quali Z.S.C. (Zone Speciali di Conservazione).
La delibera di Giunta della Regione Lazio che ha definito gli obiettivi e le misure di conservazione per i fondali circostanti Ponza, Palmarola e Zannone, è la 835 del 30/12/2016 (per la cui definizione, all’epoca, in tanti a Ponza inviarono osservazioni, in primis l’allora amministrazione Vigorelli).

Approvato il piano di gestione, occorre che la gestione sia garantita e la Regione può farlo direttamente o affidando questa ad altro soggetto che deve essere nelle condizioni di poterlo fare.

Al momento, l’Ente Parco del Circeo si è candidato per la gestione dei piani delle aree ZSC che rientrano nei territori di propria competenza e quelli immediatamente contigui al proprio perimetro e, quindi, anche l’area a mare intorno l’isola di Zannone.

Al riguardo, il Comune di Ponza non condivide l’ipotesi che sia l’Ente Parco del Circeo a gestire l’area a mare ZSC dell’isola di Zannone.

Infatti, per una ragione di uniformità circa la gestione delle aree marine relative a Ponza, Palmarola e Zannone, appare più logico che sia il comune di Ponza ad accollarsi il suddetto onere potendo presentare una propria candidatura alla Regione per gestire le tre nostre ZSC.

Circa questa ultima ipotesi, il Comune ha intrapreso un approfondimento con la Regione poiché esistono implicazioni tecniche ed oneri economici da affrontare, di non poco conto.

Oppure lasciare che sia la stessa Regione ad attuare i piani di gestione per tutte e tre le nostre isole.

Quel che va sottolineato è che chiunque sarà il soggetto gestore, questo attua un piano già approvato che è quello della Regione (e non del Parco). Anche nel caso di affidamento della gestione a terzi, il soggetto competente è la Regione che risponde alla Stato e quindi all’Unione Europea. I soggetti terzi gestori sono dunque esecutori materiali di quanto da altri predeliberato.

Giusto per parlare di cose concrete, chiunque gestirà il piano per le nostre Z.S.C. dovrà, ad esempio garantire il rispetto di delfini e tartarughe, del divieto di utilizzo di reti a strascico (con particolare riferimento alle praterie di posidonia e letti coralligeni), del divieto di asportare le Pinna nobilis (lanaperle) e altre specie pregiate (specificatamente indicate); dovrà poi fare in modo che gli ancoraggi di eventuali campi boe abbiano caratteristiche compatibili con il tipo di fondale, verificare che i natanti superiori ai 24 metri ancorino solo nelle zone per questo autorizzate, controllare che non vengano effettuati prelievi di sedimenti dai fondali marini; dovrà quindi garantire attività di informazione e formazione per operatori turistici, scuole, pescatori, etc.

In sostanza il piano di gestione della Regione prevede che l’ambiente delle nostre isole venga monitorato affinché il suo habitat non subisca un deterioramento rispetto ad oggi.
Come da tutto ciò, che in linea di massima già conosciamo da tempo e che tale è restato, si sia passati a inutili allarmismi circa l’allargamento del parco a Ponza e Palmarola è spiegabile solo con la messa in campo di una inutile polemica politica fomentata ad arte.


File .pdf
Ampliamento del parco a mare TP.5

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