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Le responsabilità politiche dello spopolamento

di Francesco De Luca

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Torno di nuovo sul tema che Alessandro Romano ha portato alla ribalta (leggi qui [2]). Vincenzo Ambrosino rivendica di averne parlato. Con insistenza e continuità, aggiungo io. Il fenomeno, così come si profila nello stato attuale delle cose presenta dimensioni preoccupanti. E non ha origini vicine. Già nel 1984 nel mio Ponza: quale futuro? lamentavo ( a pag. 16 ) che il fenomeno dello spopolamento non trovasse ricetto presso nessun programma politico amministrativo. Veniva subito senza che ne fosse avvertita la ricaduta nefasta.

Quale paraocchi impediva di vedere il fenomeno? Penso che sia, oggi come ieri, la complessità dei fattori implicati, a non permettere la presa in carico del fenomeno. Non vorrei passare per sapientone ma lo spopolamento non ha natura esclusivamente economica, e nemmeno utilitaristica, e nemmeno sanitaria. Ma, oltre a queste, anche natura sentimentale, edonistica, ed altro.

Si badi: le ragioni per cui si va via sono da accostarsi e si intrecciano con quelle per cui si resta. Chi resta lo fa a) – perché vuole restare; b) – perché non può andar via. Chi va via lo fa a) – perché vuole andarsene; b) – perché non può restare. Intrecci di opportunità e di costrizioni. Che impediscono ogni risoluzione se si opera soltanto su una causa. E’ il complesso delle condizioni dell’isola, nella totalità dei suoi aspetti che deve trovare miglioramento.

Ora, per quanto possa essere oculata, una Amministrazione non può ambire a condizionare tutti i settori del vivere in comune. Ci può provare, anzi, ci deve provare. La speranza è la sua forza propulsiva. Ma per operare in questo senso deve aver chiaro un programma di interventi. E questo, nessuna Amministrazione lo ha fatto.

L’ultima Amministrazione, come sottolineato da Alessandro Romano, ha accelerato il fenomeno. Semplicemente perché non aveva radici nella popolazione isolana. Ne faceva, in alcune dichiarazioni, un problema automatico, di semplice economia. Semplicistico come i suoi slogan.

L’ attuale Amministrazione ha inserito nel suo programma elettorale l’interesse verso il problema e la sua soluzione. Vincenzo Ambrosino, provocatoriamente, chiede se in questi due anni sia stata accesa una luce di forte speranza. Non ho esitazione: No. Nel senso che intende Vincenzo, no. Ma, come ho detto sopra, lo spopolamento invernale non può essere invertito da un anno all’altro e nemmeno con un provvedimento deliberativo del Comune.

E dunque la domanda da porsi è: questa Amministrazione ha in sé lo spirito giusto, e può provare a fermare l’ emorragia ? A questa domanda rispondo Sì. Vedo la volontà morale, la determinazione competente, lo spirito isolano, per farlo.

Certo, le questioni poste da Sara (leggi qui [3]) implicano tempo, studio ed entusiasmo. Il tempo, questa Amministrazione ce l’ha. Ancora ce l’ha. Lo studio va affrontato con coordinazione e compattezza. L’entusiasmo, sano e disinteressato, c’è.