Ambiente e Natura

Lettera aperta sul progetto “Il mare di Circe”

di Vincenzo Ambrosino

Al Sindaco di Ponza Francesco Ferraiuolo
Al Presidente dell’Arcipelago Gennaro Di Fazio
Al Delegato alla Cultura Enzo Di Giovanni
Al Delegato ai rapporti con il Parco del Circeo, Mimma Califano
All’arch. Luca Calselli, coordinatore del progetto “Il mare di Circe”

 

Cari Sindaco, Presidente, Delegati e Architetto mi sono chiesto: un progetto tipo “Il mare di Circe” nasce come opportunità da cogliere al volo oppure come scelta strutturata, e  per questo  economica e sociale?
Non solo io, ma molti cittadini di Ponza si chiedono il significato di questo progetto culturale che collega Circeo, Ponza e Ventotene.


Cercando risposte nel nostro passato non mi sembra che ci siano state, tra Circeo e Ponza, iniziative politiche istituzionali  tese a  “tramare reti politico programmatiche” tra i due Comuni.
Al contrario trovo esperienze che dividono i due comuni.

Qualche anno fa – era il 2011 -, in una manovra di ridimensionamento scolastico, la nostra scuola era stata  aggregata con quella del Circeo. Ci furono scioperi e proteste di studenti, professori, genitori e bidelli contro quella che venne definita  una “imposizione assurda e senza logica”.
Una motivazione della rivolta isolana contro l’accorpamento Ponza-Circeo era stata questa: “Ponza non ha fisicamente alcun collegamento con il Circeo, ha collegamenti continui ed affidabili con Formia giornalmente e in modo più discontinuo con Terracina per cui è incredibile la proposta di accorpare Ponza a il Circeo”
I cittadini di Ponza vedevano il Circeo non collegabile alla offerta formativa isolana – non c’erano collegamenti marittimi continui – per cui non potevano che rivendicare con forza la loro autonomia scolastica.

Più recentemente il nostro Consiglio Comunale ha approvato una delibera – la n. 6 del 13 marzo 2017 – che impegnava l’Amministrazione a “tirare fuori” l’isola di Zannone dal Parco del Circeo.

Con questa delibera in vigore, a mio modesto avviso, uno dei motivi sostanziali del progetto “Il mare di Circe” – cioè l’apprezzamento convinto di vivere nello stesso Parco Nazionale – va a cadere, a meno che il nuovo Consiglio Comunale non voglia coerentemente annullare quella delibera.

Non mi si venga a raccontare che non c’è contraddizione tra la volontà isolana di uscire dal Parco e il progetto culturale “Il mare di Circe” che vede il Parco del Circeo come co-gestore e ispiratore del progetto.
Nel progetto “Il mare di Circe” si parla di gettare ponti per superare le distanze anche fisiche “tramando reti di cooperazioni” ma il primo intoppo sul ponte da gettare per aprire autostrade di collaborazioni è chiarire a noi stessi e agli altri se vogliamo riprenderci Zannone o vogliamo restare nel Parco Nazionale del Circeo.

Nei bar di Ponza si discute animatamente e con preoccupazione della possibilità dell’ampliamento dei confini del Parco del Circeo che potrebbe interessare anche il mare circostante e le isole. 

In una precedente lettera aperta a Mimma Califano  – in un periodo in cui non si sapeva niente del progetto “Il mare di Circe”, io chiedevo che l’Amministrazione Ferraiuolo scegliesse coerentemente una strada che avesse una visione politica chiara, percorribile e spiegabile ai cittadini, per farli crescere anche dal punto di vista culturale.
Scrivevo a Mimma: L’ambiente naturale, come tu sai, è una risorsa che può essere sfruttata dall’uomo per suoi interessi personali, oppure può essere protetta, ingabbiata ma assolutamente non valorizzata per cui in via di degradazione come sta avvenendo oggi, oppure può essere reinterpretata con intelligenza per vedere come questa risorsa ambientale storico/archeologica può diventare viva e partecipe per la crescita culturale, sociale ed economica di una comunità di uomini.”

E in questa ottica rivendico il diritto di cittadino maturo di sapere se l’Amministrazione di Ponza sta tessendo una trama a sfondo culturale che abbia una strategia politico programmatica ben precisa e a lungo termine oppure no.
Se questa Amministrazione vede la cultura ambientale come fondamentale per tessere le basi di un nuovo sviluppo economico-turistico o no.

L’architetto Calselli ci ha detto di pensare il Monte Circeo come un’altra isola a completare insieme a Zannone, Ponza, Palmarola, Santo Stefano e Ventotene un Nuovo Arcipelago Ponziano.

L’architetto Calselli ci ha detto di sognare ad occhi aperti e su questo ha convinto anche i giurati regionali che le isole del Lazio faranno squadra e in rete venderanno la loro cultura millenaria, i loro patrimoni ambientali, archeologici, monumentali, i loro usi e costumi per un turismo che va oltre a quello nautico balneare.
L’architetto Calselli ci ha fatto intendere che le isole puntano a superare l’emarginazione e la vulnerabilità che le contraddistingue riducendo gli svantaggi legati all’insularità, promuovendo uno sviluppo che non sia incentrato esclusivamente sul turismo stagionale favorendo azioni integrate tra le isole sorelle.

Tutto si può raccontare… la storia – la grande e la piccola storia – è fatta di racconti, interpretazioni, revisioni, manipolazioni  politiche, ragion per cui niente di nuovo succede sotto i nostri occhi ma il racconto diventa problematico quando lo si vuole concretizzare in un progetto esecutivo.
Per realizzarlo è necessaria innanzitutto coerenza politica!

Infatti, quando si passa al progetto esecutivo tutti i nodi devono essere sciolti e per me è fondamentale che l’Amministrazione di Ponza dica in modo chiaro se considera il Parco del Circeo una istituzione, un’organizzazione di cui ha fiducia e con cui con convinzione collaborare oppure no. 

Da questa scelta di trasparenza politica –  sì al Parco oppure no al Parco – l’azione amministrativa – che sta intraprendendo con il progetto culturale “Il mare di Circe” risponderà alla domanda da me all’inizio posta: questo progetto nasce come “opportunità da cogliere al volo” oppure come  scelta strutturata per cui economica e sociale? 

Data questa risposta pubblica può nascere il confronto serio tra chi vuole un nuovo modello di sviluppo economico e chi invece vuole persistere nell’attuale sistema.

 

3 Comments

3 Comments

  1. vincenzo

    19 Gennaio 2019 at 19:41

    http://www.parks.it/parco.nazionale.circeo/rs_dettaglio.php?id=51589 urge una presa di posizione chiara da parte dell’amministrazione di Ponza che chiarisca la strategia politica de comune nei confronti del parco del Circeo che coinvolge oltre all’isola di Zannone ora anche il mare circostante.

  2. vincenzo

    30 Gennaio 2019 at 10:17

    Io chiedevo una risposta chiara da parte dell’Amministrazione sulla questione Parco – Zannone – e Progetto “mare di Circe”

    La delegata ai Rapporti con il Parco del Circeo Mimma Califano in un suo articolo intitolato “La verità su Zannone” ha detto che in effetti “non c’è niente di concreto, il Parco si è proposto di gestire anche i Sic ma riguardano i Sic tra Circeo e Terracina non i nostri. Comunque chi deve decidere è la Regione Lazio e quando sarà il momento anche il Comune di Ponza potrà presentare la sua candidatura per gestire i nostri Siti di conservazione speciale, ma servono denari e competenze”.

    L’architetto Calselli nella presentazione a Circeo del “progetto il mare di Circe” – dove per la prima volta era presente anche il direttore del Parco del Circeo – ha risposto direttamente alle domande da me fatte dicendo testualmente: “Un’interrogazione che è stata fatta al sindaco di Ponza – vedo quelli di Ponzaracconta – un signore chiede al Sindaco il perché abbiamo partecipato… per cogliere l’opportunità dei 100.000 euro oppure c’è un progetto sostanzioso dietro di futuro?”
    “Perché in genere si risponde ai bandi per prendere i soldi che ci stanno. Perché non mi torna rispetto a quello che è stato fatto in passato. Per cercarsi di staccare dal Parco per esempio”.
    Afferma Calselli guardando dalla parte di Cassola: “La risposta l’ha data il direttore del Parco Paolo Cassola: assolutamente no anzi, Zannone verrà valorizzata, Zannone è l’occasione per incominciare a parlare di Zannone e dare un senso a questo “mare di Circe”.

    Fermiamoci un attimo e commentiamo la prima parte della risposta. A rispondere alla mia domanda secondo Calselli è stato il direttore del Parco e con quale autorità mi chiedo il direttore del Parco risponde ad un cittadino che chiede spiegazioni al Suo sindaco?
    Faccio ancora un’altra domanda al mio sindaco. Ma se Calselli dice con sicurezza che Cassola mi ha dato la giusta risposta significa che l’amministrazione comunale ha deciso che il Parco “continuerà a gestire Zannone e a dare un senso al mare di Circe”?. Ricordo che il “mare di Circe” secondo il progetto parte da Circeo e prende tutte le isole Ponziane?

    Calselli continua a rispondere alle mie domande: “A volte la politica non tiene conto, si muove in maniera astratta – perché le leggi si fanno in maniera astratta mentre la politica dovrebbe essere un’altra cosa!” Poi riprende più o meno la mia domanda: “Ma se noi parliamo con Formia, che c’entra San Felice che non l’abbiamo mai considerata come un nostro partner”.
    Calselli risponde ricordando una sua esperienza che calza a pennello secondo lui “Allora un sindaco di un altro posto mi diceva: ora ci vogliono mettere insieme a quell’altro paese ma noi non ci abbiamo mai parlato con loro, abbiamo sempre litigato quando c’erano i briganti e noi non ci vogliamo parlare…..”
    Per cui in modo didattico spiega e mi spiega: “Il fatto che ci sono dei traghetti che vanno a Formia e che tutti da Ponza prendono casa a Formia può essere funzionale però io direi andiamo oltre quello che c’ha detto la legge o che ci hanno proposto negli ultimi anni e torniamo come diceva Virgilio e far dire all’oracolo “torniamo alla nostra madre Circe”.

    Poi Calselli per rafforzare questo concetto di Circe, parla della sua visita nella scuola di Circeo dove la dirigente gli dice “che Circe circonda la cultura dell’intorno”.

    Caro Architetto, lei ha trovato un filone per raccontare una storia ma non quello di superare la legge. Perché le leggi da superare per Ponza e i Ponzesi, attraverso una buona politica forse non le conosce. Grazie al suo aiuto chiarificatore nel delineare il progetto e alla politica che c’è sotto – annunciata dal direttore del Parco del Circeo Cassola – io penso che sia assolutamente necessario un intervento del Sindaco di Ponza che confermi oppure indirizzi diversamente la strategia politico-programmatica che c’è nel progetto “Il Mare di Circe” e oltre ad esso.

  3. vincenzo

    22 Dicembre 2020 at 08:39

    La coerenza politica dimostra una visione politica: se non c’è non ci può essere una direzione.
    Niente di male ad essere ambientalisti, ma bisogna dirlo ai cittadini e poi dimostrarlo quotidianamente in azioni concrete.

    Questa coerenza politica l’ho chiesta ai tempi del progetto “Il mare di Circe” che era un progetto che aveva al centro il Parco del Circeo. Io chiedevo al sindaco, a Gennaro Di Fazio, ad Enzo Di Giovanni, a Mimma Califano, una scelta di campo. Se si era coerentemente ambientalisti bisognava annullare la scelta deliberata dal Consiglio comunale di Ponza di uscire dal Parco del Circeo.
    Non è stato stato fatto.
    Abbiamo perso tempo e denaro con il progetto “Il Mare di Circe” che aveva la pretesa di proporre un nuovo paradigma economico, al cui centro c’era la protezione ambientale.
    Come si fa – dicevo – ad aderire a un progetto di cultura ambientalista se si è preso un impegno antiambientalista?
    L’incoerenza ha prodotto il topolino di questo nuovo Protocollo di Intesa.
    E oggi e domani, molti amministratori andranno a dire in giro che sono antiambientalisti e contro il Parco, per prendere due voti. Questo modo di amministrare non produce cultura, non fa crescere i cittadini intorno a un progetto coerente.

    https://m.facebook.com/groups/1540436995968159/permalink/5076383072373516/

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