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Il Nuovo Teatro Ponzese in “Ce pensa mammà”

riceviamo in Redazione e pubblichiamo

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Il Nuovo Teatro Ponzese presenta una commedia in due atti di Gaetano e Olimpia Di Maio:
“Ce pensa mammà”

Ponza – Sala Carlo Pisacane
Venerdì 4 gennaio 2019 ore 21:00
Il 5 e il 6 gennaio 2019 (sabato  e domenica) ore 18:00

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Note (a cura della Redazione)

Olimpia Di Maio (Napoli, 1929 – 2006) è stata un’attrice, comica e commediografa italiana. Figlia d’arte di Oscar Di Maio, commediografo, e dell’attrice Margherita Parodi, sorella di Eduardo Di Maio, Maria Di Maio e Gaetano Di Maio, inizia a recitare nella compagnia dei genitori, al fianco di Salvatore Cafiero.
Gaetano Di Maio (Napoli, 1927 – 1991) è stato un commediografo e poeta italiano

Dichiarazione di Oscar (Oscarino) Di Maio (pseudonimo di Oscar Paolozzi), nipote da parte di madre degli Autori e regista dello spettacolo messo in scena nel novembre 2015 al Teatro Troisi di Napoli:

“Noi siamo la tradizione, siamo cioè quelli che hanno conosciuto, vissuto ed apprezzato (posso anche dire amato), le opere e la personalità di Gaetano ed Olimpia Di Maio io, come nipote innanzitutto ma anche come collega in teatro come pure alcuni dei miei compagni di stasera, e che adesso tentano di ridare vitalità a quel repertorio, come atto d’amore ma anche come bagaglio da tramandare alle nuove generazioni, per spiegargli con affetto che il divertimento può essere anche qualcosa di meglio costruito che un semplice tormentone da cabaret.
Un repertorio, quello di Olimpia e Gaetano Di Maio che, senza dubbio, è collocabile nelle più alte sfere del teatro comico napoletano, che trae linfa vitale da Petito, da Scarpetta e che riesce a brillare di una sua personale luce.
Ho cercato con attenzione i compagni di viaggio, consapevole del fatto che questi copioni sono divertenti già solo in lettura, ma che il valore aggiunto lo danno sempre gli interpreti. Guardateci con affetto, non paragonateci a quei grandi artisti che ci hanno preceduto, sarebbe bello vederli ancora insieme, ancora in scena, ma purtroppo non ci sono più, umilmente ci proviamo noi. Spero tre cose: la prima che da lassù loro approvino, la seconda che Giacomo Rizzo l’unico di quei grandi, del quale possiamo ancora godere l’arte (ci auguriamo per tantissimo) sia clemente con noi e la terza che voi che tra poco ci vedrete vi divertiate e che al chiudersi del sipario vi brucino le mani, noi ce la metteremo tutta, buon divertimento!”