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Giovani di Ponza, determinate il 2019

di Vincenzo Ambrosino
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Cari giovani qualche anno fa anche io ero giovane e se volete sapere cosa ha tentato di fare la mia generazione per caratterizzare la propria esistenza leggete questa sintesi: https://www.ponzaracconta.it/2011/04/12/una-storia-incompiuta/ [2]

Oggi voglio parlare alla vostra generazione, quella dei “Millennials” che hanno compiuto i 18 anni dal 2000 in poi, nel cosiddetto “decennio perduto per l’Italia”: per i bassi livelli di sviluppo e la crescita delle diseguaglianze.
La crisi economica iniziata nel 2008, ha peggiorato ulteriormente la situazione.
Tutta la popolazione italiana ne ha risentito ma con maggior impatto sulle nuove generazioni. I Millennials si sono quindi trovati a costruire il proprio percorso di transizione alla vita adulta in un contesto di particolare difficoltà e crescente incertezza.

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Questa crisi causata dal modello economico finanziario  ha prodotto tagli alla spesa pubblica che hanno coinvolto le Regioni, tagliato le Provincie e di conseguenza hanno avuto conseguenze nefaste sui comuni, peggio ancora sulle piccole isole.

In questo mondo, oggi, contano i grandi numeri. È la grande finanza che detta le regole ai governi, sono le multinazionali che fanno il bello e il cattivo tempo su ambiente e qualità della vita; la politica segue gli interessi finanziari e non ha risorse per le comunità dei cittadini che devono contendersi “le briciole di quel che rimane”. In questa distribuzione di scarse risorse disponibili, è chiaro che a farla da padrone sono anche qui i grandi numeri che creano la riproduzione del potere politico.
Un quartiere di una città conta molto di più di tutta l’isola di Ponza e Ventotene messe insieme.

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Un’isola come la nostra, costituita da 3000 anime non conta più niente nel quadro regionale per cui a Ponza difficilmente arriveranno finanziamenti seri e strutturati come quelli che arrivavano negli anni ’80. Finanziamenti già stanziati arriveranno dilazionati nel tempo per cui l’opera pubblica iniziata e mai del tutto completata difficilmente darà i suoi benefici alla popolazione.

Questa politica, oltre a tagli nei trasferimenti dallo Stato ai Comuni, ha costretto  i comuni ad aumentare le tasse ai propri cittadini per cui la vita si è fatta più difficile. La Regione Lazio per esempio ci ha annunciato da tempo che dal 2020 non trasporterà più l’acqua a Ponza. Ci ha obbligati quindi a passare nell’ATO4, a sorbirci Acqualatina e ci ha destinati a bere l’acqua dissalata pagando i costi di produzione.

Questa politica liberista ha prodotto le privatizzazioni; abbiamo avuto la privatizzazione della Laziomar, un’operazione che ha visto da una parte l’arricchimento degli armatori privati e dall’altra un’isola più isolata nel periodo invernale e più caotica d’estate.

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Cari giovani le politiche economiche liberiste non prevedono il sostegno sociale, non considerano la Ponza invernale, il futuro del giovane disoccupato, migliori collegamenti, una sanità che dia sicurezza, sostegno alle scuole nelle piccole isole… niente di tutto questo!

In questo contesto cosa siamo riusciti a fare noi ponzesi con le nostre amministrazioni? Niente di buono!

Dal punto di vista economico abbiamo sviluppato un turismo concentrato in due mesi che da una parte ha creato ricchezza e grandi diseguaglianze (Ponza – Le Forna ma anche pochi ricchi e tanti precari) e dall’altra notiamo anno dopo anno la distruzione ambientale e il disastro sociale che incrementa l’abbandono dell’isola nei mesi invernali.

Che cosa è diventata quest’isola, cari ragazzi?

Un villaggio turistico nel periodo estivo dove tutti ci trasformiamo in mercanti sprovveduti e assolutamente in balia della domanda turistica e un dormitorio nel lungo periodo autunnale e invernale.

Cari giovani, la nostra cultura commerciale e organizzativa è quella di “si salvi chi può”, del “meglio l’uovo oggi che una gallina domani” e questo crea il “malloppo” per alcuni, ma non certo la riproduzione di una società matura fatta di uomini e donne che amano la loro terra, che la vivono e ci convivono con passione.

Cari giovani, vi vedo spesso prendere iniziative anche encomiabili come quella della pulizia delle spiagge e dei sentieri dell’isola anche nei periodi invernali; ma queste vostre iniziative non producono una cultura ambientalista a Ponza che ha bisogno di un progetto politico di svolta economica.

E su questo che dovete riflettere, cari giovani! Per molti di voi non c’è futuro a Ponza e forse nemmeno in Italia, ma se ci ragionate un attimo, quest’isola ha potenzialità economiche enormi: basta solo cambiare il modello di sviluppo.

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Cari giovani invece di piangervi addosso e sperare in un cambiamento di una amministrazione comunale che possa garantirvi un futuro, dovete cominciare a pensare come mettere in moto i veri processi di cambiamento che possono garantire un vostro futuro sull’isola.

Cambiare il modello di sviluppo della nostra isola è compito vostro, lo dovete fare voi, dovete cominciare a guardavi in faccia tra di voi e intorno a voi.

Avete dai 20 ai 30 anni e molti di voi fanno i camerieri, i pescatori, gli operai, i barcaioli. Niente da dire, mestieri nobili ma che non danno indipendenza economica perché mestieri stagionali.
I più fortunati di voi hanno una famiglia già inserita nel mercato turistico e seguono le orme dei propri genitori anche dal punto di vista culturale. Questi giovani, come i loro genitori, sono dei conservatori. Questi giovani, a differenza della vostra necessità, vogliono che le cose non cambino.

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Ragazzi voglio farvi ancora riflettere: Ponza ha necessità di cambiare e nessuno di voi deve temere il cambiamento.

Solo voi giovani potete fare questo miracolo, ma dovete superare la diffidenza che c’è tra di voi retaggio di una cultura vecchia, legata alla terra e alla proprietà privata. Dovete riconoscervi come la generazione che utilizza da tempo internet per cui sa che basta un “clic” per andare oltre e avere a portata di mano la conoscenza.

Cari ragazzi vi auguro che il 2019 sia l’anno in cui la vostra generazione diventi protagonista per dare un vero futuro alla nostra isola.

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Nota

La foto di copertina e tutte quelle di Ponza d’inverno sono di Silveria Aroma