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Danni da maltempo anche a Ponzadi Sandro Vitiello . I recenti avvenimenti atmosferici che hanno colpito l’Italia la settimana scorsa sono passati pure da Ponza, ovviamente. Sappiamo anche di gravi smottamenti di terreno e parracine al Fieno e agli Scotti.
Notizie dei danni in località Fieno sono stati riportati stamane in Rassegna Stampa: Anche la Repubblica riporta stamane la notizia: Maltempo a Ponza, frana distrugge i vigneti borbonici del ‘700 di Clemente Pistilli – 08 Novembre, 2018 Distrutti gli antichi vigneti borbonici. Il maltempo dei giorni scorsi ha provocato a Ponza una frana, che ha travolto i muri a secco con cui fin dal 1700 i contadini hanno realizzato dei terrazzamenti in località Punta Fieno e danneggiato pesantemente molte viti nella zona, quelle piantate dai coloni provenienti da Ischia quando, dopo il 1734, Carlo di Borbone colonizzò l’arcipelago pontino. Un danno enorme dal punto di vista economico, ma soprattutto paesaggistico e culturale. La valanga di fango e massi riversatasi a valle ha sradicato viti, ulivi e piante secolari di lauro e melograno, colpendo soprattutto i terreni delle Antiche Cantine Migliaccio, di uno dei più anziani contadini dell’isola e del poeta Antonio De Luca. “Un disastro”, assicura De Luca, uno di quelli che ancora mantengono vivi gli antichissimi riti della vendemmia. “Domani ci recheremo sull’isola, ma i nostri contadini ci hanno informato dei molti danni causati dalla frana. Sono crollati i muri a secco a monte della nostra proprietà, su terreni abbandonati, e ostruite anche le vie naturali di scolo si è verificato lo smottamento”, precisano i gestori delle Antiche Cantine Migliaccio. Una ferita profonda in particolare per quanto riguarda i vitigni antichi di Biancolella, da cui si produce il bianco di Ponza, coltivati su terrazzamenti a picco sul mare, di fronte a Palmarola e in una zona incontaminata, difficile da raggiungere sia da terra che da mare, dove a dominare sono soltanto i falchi pellegrini. Il maltempo, però, a Ponza non ha causato danni soltanto al Fieno. Altre due frane, su un’isola dove tali fenomeni sono tristemente noti, si sono infatti verificate anche nella zona della Torretta e delle Piscine Naturali, costringendo il sindaco Francesco Ferraiuolo ad emettere un’ordinanza che vieta l’accesso al sentiero che conduce dal Villaggio dei Pescatori al mare e alle zone limitrofe, frequentate soprattutto nel periodo estivo. Nonostante le recenti frane, proprio in questi giorni il consiglio comunale ha comunque deciso di chiedere alla Regione Lazio e all’Autorità di Bacino di rivedere il Piano di assetto idrogeologico, che attualmente considera come pericoloso il 97% della costa di Ponza, bloccando nuove edificazioni e impedendo che in quelle aree vengano svolte attività balneari. Il Comune punta a far allentare in alcune zone i vincoli, specificando che i divieti hanno “creato un danno potenziale all’isola pari a quasi quello di un terremoto”. Aggiornamento del 10 novembre Queste foto, scattate da Rossano Di Loreto, ci mostrano parte dei danni provocati dal maltempo al Fieno: 2 commenti per Danni da maltempo anche a PonzaDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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E’ opportuno precisare che quanto è successo a Cala Feola nei pressi della Torretta è un disastro annunciato.
Nel 2011, dopo la triste vicenda di Ventotene in cui morirono due ragazze a Cala Rossano, la regione Lazio mise a disposizione dei contributi per le sue isole per poter mettere in sicurezza alcune zone critiche di Ponza e Ventotene.
Il commissario prefettizio, che in quel periodo era alla guida della nostra isola, indicò quattro punti fondamentali sul quale intervenire: Frontone, il cimitero, l’area del tunnel di Chiaia di Luna e le piscine naturali.
Nello specifico il sentiero che passa dalla Torretta.
Ad oggi, fondi stanziati, siamo ancora alla fase di appalto delle opere.
Chi per conto della regione Lazio si deve occupare di queste cose è anche fortemente impegnato nella vicenda del terremoto che ha colpito tanti comuni del Lazio.
Scarso personale e priorità verso quanti aspettano un tetto fa sì che ad oggi non c’è nessuna certezza sui tempi di intervento.
In fondo all’articolo sono state aggiunte due foto scattate da Rossano Di Loreto (a cura della Redazione)