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Buon viaggio a chi parte

di Vincenzo Ambrosino
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La devo finire di prendermela con chi parte, dovrei prendermela con chi rimane ma non con tutti; solo con chi  vuole fare il “grillo parlante”.

Ho constatato che come in Europa anche a Ponza, ai grilli e alle cicale, si preferiscono le formiche perché  sono meno chiacchierone, meno “comiche”, e al contrario sono capaci di stare con la testa bassa a lavorare tre mesi  d’estate e poi d’inverno se ne vanno a spendere le loro meritate provviste.
Per fortuna a Ponza non rimangono solo i “grilli e le cicale” rimangono anche tante formichine che non amano viaggiare e a questi spetta l’onere di mantenere in vita il formicaio attaccato dal vento, dalla pioggia, dall’assenza di conforto.

Io ho tentato di difendere queste formichine ma nessuno ha interesse ad ascoltarmi e poi le stesse formichine sono troppo prese a portare i loro fardelli personali per capire la “morale” delle mie osservazioni.
Per cui diciamolo chiaramente una volta per tutte –  lo ha dimostrato anche una gita organizzata da “Il Veliero”:  la gente è felice quando va in gita!

Con un viaggio anche il ponzese più restio, può riempirsi di estasi e tornare sullo scoglio più ricco.
Ma chi veramente parte – non per una gita di pochi giorni – sono quelli che hanno constatato che questa isola d’inverno non merita la loro presenza. Chi parte vuole stare meglio. Ha dei soldi da spendere per cui li va a spendere dove c’è una moltitudine di venditori di piaceri.

Un’altra verità dobbiamo dire: quelli che partono si evolvono. Vanno anche a teatro e s’immaginano opere teatrali che potrebbero essere rappresentate sul Monte Guardia. Vanno al cinema e scoprono scenografie che potrebbero essere strutturate a Palmarola trasformando le case grotte in ville hollywoodiane con piscine annesse.
Quelli che partono non stanno fermi nelle loro case continentali a vedere il “grande fratello vip” viaggiano, prendono l’aereo  e magari vanno a Dubai e lì capiscono come quei “capi di pezza” si inventano gli atolli di sabbia che non scotta e pensano, da così lontano, che con molto meno si potrebbe riaprire Chiaia di Luna in soli sei mesi di lavori. Questi nostri paesani a Dubai hanno scoperto come la tecnologia al servizio del denaro sia capace di vincere anche la legge dell’entropia per cui ispirati da questi miracoli tecnologici progettano come rimettere al loro posto tutte le pietre cadute di Cala Fonte per rifarla tornare come prima, più bella di prima.

Ma certo non ci sono dubbi: “Chi va via d’inverno ha possibilità di aprirsi al mondo, sale ad un livello superiore”; per questo mi sono convinto che chi parte ha ragione, chi resta ha torto.
Per cui chi rimane deve pagare questo torto con tutti i disservizi possibili e immaginabili.
Deve patire il freddo e la solitudine. Deve pagare il peccato di voler essere attaccato al suo territorio rinunciando ad evolversi culturalmente e spiritualmente. Infatti qualcuno dei nostri viaggiatori, visitando la Cappella Sistina pensa che il tunnel di Santa Maria potrebbe essere affrescato con il “Giudizio” se non universale almeno regionale.

Infatti basta con il difendere i residenti invernali.
Hanno torto quelle mamme che si incazzano che la mensa non funziona. “Porta tuo figlio in città lì troverai l’offerta formativa che più ti aggrada”.
Hanno torto quei giovani che dicono che non c’è più un locale notturno aperto. Due sono i suggerimenti da offrire a questi ragazzi: “O imparate ad andare a dormire con le galline oppure compratevi il biglietto per Parigi; lì troverete dei compaesani che vi insegneranno a vivere anche di notte”.
Hanno torto quei vecchi che dicono che non ci si può curare. “Quei nonnetti devono capire che hanno fatto il loro tempo”.

Quei quattro sciocchi – due grilli e due cicale – non sono buoni ponzesi perché non si rendono conto che chiedere protezione per i residenti invernali è antieconomico, che non è più tempo di assistenzialismo.
Il ponzese buono è quello che non chiede e sa arrangiarsi da solo, anzi il ponzese migliore è quello che parte e ritorna arricchito di nuovi valori più adatti ad onorare il villaggio vacanze.
Perciò cari compaesani che partite, vi auguro buon viaggio e ritornate migliori per insegnarci a vivere.