Ambiente e Natura

Appesi al filo della nostra educazione (1)

di Francesco De Luca

E’ una notizia quella che riporta come nelle acque sotto il Fortino siano state viste molte lanaperle morte? E’ una notizia da pubblicare? In un social-net work nazionale no ma in un Sito che tratta specificatamente quanto avviene nell’isola di Ponza sì. E’ una notizia da diffondere con la massima premura e attenzione. Perché? Perché Ponza ha la sua ricchezza nel patrimonio naturale. Senza sarebbe un’isoletta di litigiosi, incapaci di raggiungere un’idea comune per il bene di tutti.

Lo so, sto usando espressioni forti che andrò a chiarire nel prosieguo del ragionamento, e di cui mi assumo la responsabilità.

La natura ha fatto di questo scoglio una perla nel mare Tirreno, a due passi dal Lazio. Non gareggia con le altre isole italiane perché le supera per la varietà delle coste, per l’abbondanza dei faraglioni, per la limpidezza delle acque e dei fondali.

La macchia mediterranea che la ricopre attira le migrazioni degli uccelli, e la terra lavorata dà frutti non abbondanti e di qualità.

La comunità che vi risiede non brilla per concordia né per avvedutezza ma tenta con testardaggine di seguire le orme dei padri, sicché il flusso turistico ambisce goderne le attrattive nella stagione estiva. Con massima soddisfazione degli isolani che hanno incardinato la loro economia nel turismo. Quello che viene e soggiorna, quello che soggiorna in barca, quello che fa il bagno e riparte. Ma tutto è imperniato sulla solidità delle bellezze naturali.

Solidità… che ho detto, no, sull’ equilibrio in cui interagiscono i vari fattori che rendono bella e appetibile Ponza.

Equilibrio… equilibrio… questa è la parola che dovrebbe ossessionare i ponzesi compaesani.

L’equilibrio naturale si regge su fattori che possono essere influenzati dall’uomo e su altri no.

La moria delle lanaperle (pinna nobilis) quali origini ha? Non lo so. Io non lo so e perciò credo che se ne dovrebbero indagare le ragioni. Da chi? Dagli organi preposti alla salute del nostro mare.

Sono domande superflue? Sono inopportune? No, penso che queste domande siano di vitale importanza per il nostro mare e… di conseguenza, per tutti noi ponzesi.

la zona del Fortino

Se siete interessati non perdetevi la seconda parte.

[Appesi al filo della nostra educazione (1) – continua]

nota della Redazione

Sula  moria delle pinne nobilis a Ponza, fenomeno già trattato sul sito, leggi anche:
La moria delle lanaperle. A questo punto dovrebbe scattare l’allarme! di Nino Baglio (articolo pubblicato il 29/08/2017)
Ancora sulla moria delle lanaperle di Adriano Madonna (pubblicato il 6/09/2017)

1 Comment

1 Comment

  1. la Redazione

    15 Ottobre 2018 at 18:19

    Il problema della moria delle pinne nobilis è stato già trattato su questo sito a fine estate dello scorso anno con interventi di Nino Baglio e del prof. Adriano Madonna.
    Riportiamo i relativi riferimenti in calce all’articolo di Franco.
    Il fenomeno della morte di questi molluschi, anche se noto in quanto legato ad un parassita che provoca l’aplosporidiosi, andrebbe forse ulteriormente studiato e approfondito per non lasciare nulla di intentato. Recentemente si è manifestato anche altrove e addirittura in un’area marina protetta (in Puglia nei fondali della costa di Porto San Cesareo in provincia di Lecce – comunicato Ansa del 14/6/2018 Morti migliaia molluschi pinna nobilis)

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