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Moon river è stata una di quelle canzoni “ambasciatrici” che hanno accreditato, tra quelli della mia generazione, il mito dell’America.
Pochi accordi e quattro parole, semplice da fare sulla chitarra… successo assicurato!
Canzone di Johnny Mercer e Henry Mancini del 1961. Fa parte della colonna sonora del film Colazione da Tiffany con Audrey Hepburn e ha vinto l’Oscar per la migliore canzone nell’edizione 1962.
E quando abbiamo visto Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany’s, film del 1961 di Blake Edwards) anche senza capirci granché, ci siamo tutti innamorati di Audrey Hepburn.
Poi – una cosa tira l’altra – siamo andati anche a leggere il libro di Truman Capote (1958) e lì increduli abbiamo capito che l’eterea/serafica Holly Golightly (sarebbe letteralmente ‘vaileggera’), sempre con la testa tra la nuvole, era più o meno una escort (diremmo adesso), aveva un matrimonio alle spalle e altre storie losche che nel film, incantati da Audrey, non avevamo neanche preso in considerazione.
Qui di seguito il trailer con Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany e sotto il testi (inglese e italiano) della canzone.
Interessante anche perché, nel video, parte la canzone insieme alle immagini, e uno pensa che sia esterna ad esse (colonna sonora extra-diegetica), ma poi George Peppard (Paul Varjak) che sta battendo a macchina, si incuriosisce e va alla finestra, da dove vede Holly che se la canta e se la suona, solo voce e chitarra (allora la musica è diegetica?). Holly delizia anche noi, come Paul, ma poi entrano i violini… (e che ci fanno i violini fuori da un flat di New York? (…allora è definitivamente una musica esterna all’azione che si svolge). Per dire… come i registi ci giocano, con le immagini e con la musica.
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Testi inglese e italiano (cliccare per ingrandire)
…E visto che di Audrey Hepburn ci eravamo belli che innamorati, l’abbiamo seguita in (quasi) tutti i suoi film, con altre gradevoli sorprese (…e almeno un altro “must” della nostra formazione sentimentale attraverso il cinema).
Il film del 1967 di Stanley Donen Due per la strada (Two for the Road, con Audrey Hepburn e Albert Finney), come dire… Le stagioni del nostro amore e Scene da un matrimonio in chiave di commedia romantica americana.
“Il film fu considerato piuttosto innovativo per la sua costruzione non lineare della storia, alternando flashback e flash-forward, che lasciano allo spettatore il compito di ricostruire la vicenda”. Vuole dire che gli originali stacchi di montaggio mostrano degli spezzoni di vita in cui loro due fanno l’autostop, superati da una macchina che non si ferma… che sono loro due in un’altra tranche de vie… e vengono a loro volta superati da una macchina ancora diversa; e ci sono dentro ancora loro…
Il tema musicale Two for the road (si può ascoltare nel trailer) è ancora di Henry Mancini (lo stesso di Blue moon).
Da YouTube il trailer inglese di Two for the road:
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E’ la storia di un amore – di tutti gli amori? L’innamoramento esplosivo, la felicità, la stasi, i primi screzi, le incomprensioni, i tradimenti, l’accettazione più profonda dell’altro/a, la serenità? (forse)… il tutto raccontato con brio e leggerezza – attraverso le vicende di una coppia in viaggio: due per la strada!
Con una sensazione triste e delicata di nostalgia per il tempo che passa, su loro due che nei diversi viaggi, più diventano ricchi e meno sono felici, su come il matrimonio pian piano logora e fa finire l’amore.
– Che persone sono quelle che stanno zitte quando stanno insieme?
– Le persone sposate!?