Ambiente e Natura

In edicola il numero ottobre-dicembre 2018 di inNatura

segnalato dalla Redazione

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L’ultimo numero della rivista inNatura – anno IV, n° 4, ottobre-dicembre 2018 – è da stamattina in edicola.

Contiene interessanti servizi, secondo lo stile della rivista che seguiamo dai suoi esordi; l’abbiamo conosciuta per un caso fortuito, per aver dedicato nel primo numero un ricco articolo ai sentieri di Ponza (leggi qui):
Questo il succoso Sommario (cliccare per ingrandire):

Contiene tra l’altro anche (pagg. 18-22) un articolo sulla cannabis light, relativamente una novità per il campo, dal momento che la nuova sostanza – con un basso contenuto del principio attivo tetraidrocannabinolo – THC (inferiore al limite di legge dello 0,6%) – è da poco commercializzata in Italia.

inNatura: la copertina dell’articolo sulla cannabis light, di Clara Litti

Ci riserviamo di proporre ai nostri lettori il file .pdf dell’articolo all’uscita del prossimo numero della rivista (per gli ovvi motivi di non creare ad essa un danno commerciale; peraltro costa € 3,90, ma in alcuni casi bisogna ordinarla perché non sempre disponibile nelle edicole).

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Per un caso fortuito il tema della Cannabis light è stato recentemente trattato anche in una breve monografia sulle droghe d’abuso scritta dal “nostro” Sandro Russo – che ogni tanto si ricorda di essere stato tossicologo – per Omero (Scuola di Scrittura).

Se ne anticipa qui di seguito la parte che riguarda appunto la Cannabis light:
(…) “Ma la novità di questi ultimi anni è stata la selezione, con tecniche genetiche e agronomiche, di varianti di Cannabis sativa caratterizzate da un bassissimo contenuto di THC, ma di un contenuto maggiore di un altro cannabinoide, il CBD – cannabidiolo.

La Cannabis è una pianta molto complessa, da cui sono state isolate oltre cinquanta sostanze attive (fito-cannabinoidi, chimicamente terpenofenoli; per distinguerli dagli endo-cannabinoidi, sostanze endogene come l’anandamide). I più importanti e studiati sono appunto il Tetraidrocannabinolo (THC) e il Cannabidiolo (CBD).

Il merito della ricerca, a fini sia farmacologici che commerciali e legali, è stato aver selezionato una variante genetica della pianta – la Cannabis light, appunto – con un valore di THC inferiore allo 0,6% (che è il limite di legge) e un più alto contenuto di Cannabidiolo (intorno al 4 percento). La maggior presenza di DBD (che può arrivare anche al 10% e oltre, nelle varie preparazioni) fa sì che che invece dei classici effetti psicoattivi dell’erba (imputabili prevalentemente al THC) si manifestino proprietà miorilassanti, antipsicotiche, tranquillanti (anche antiepilettiche, antiossidanti e antinfiammatorie).
In più, lo stesso CBD sarebbe antagonista di sostanze psicotrope (come il THC, neutralizzandone o combattendone effetti), nei confronti dei neuro-trasmettitori oppioidi e a livello dei recettori cannabinoidi CB1 presenti nel cervello.
Poiché i test antidroga sono basati sul rilievo del THC, il possesso e l’uso della Cannabis light è del tutto legale.
La Legislazione sulla Cannabis varia da paese a paese. Una tabella (chiara ma incompleta) delle disposizioni relative, nei vari paesi, è riportata da Wikipedia.
In Italia… Con il termine cannabis legale light o canapa legale si intende quella tipologia di cannabis che ha un principio attivo (Tetraidrocannabinolo – THC) più basso dello 0,6%.
Secondo la legge italiana 242 approvata nel dicembre 2016 la sua produzione e commercializzazione sono legali qualora la cannabis abbia un contenuto di THC  che non superi lo 0,2%.

Art. 4 (comma 5) – “Qualora all’esito del controllo il contenuto complessivo di THC della coltivazione risulti superiore allo 0,2 per cento ed entro il limite dello 0,6 per cento, nessuna responsabilità è posta a carico dell’agricoltore che ha rispettato le prescrizioni di cui alla presente legge”.
L’argomento è molto dibattuto ed è ancora fonte di prese di posizione piuttosto forti; il testo della legge si presta a fraintendimenti e interpretazioni diverse.
È attualmente possibile acquistare la cannabis persino dal tabaccaio. Naturalmente si parla della cosiddetta cannabis “light”, con un THC al di sotto dello 0,2%, e certo non si ottiene lo “sballo”. (…)”

[N.B. – L’articolo completo, che contiene una quantità di interessanti notizie sulla Cannabis in generale, si trova a questo link:
https://www.omero.it/omero-magazine/piante-tossiche-medicamentose-allucinogene-storie-tra-botanica-e-antropologia-3/]

Coltivazione della Cannabis (Ganja) in pieno campo in India

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