- Ponza Racconta - https://www.ponzaracconta.it -

Darwin… Ah Darwin!

di Silverio Guarino
[1]

.

Vincenzo, dopo una estate impegnata nel lavoro e “grafopriva”, è rientrato alla grande nella famiglia dei grafomani di Ponzaracconta ed allora, appartenendo (in minoranza) anche io a questa particolare varietà genetica, mi accingo a proporre un contributo che si ricollega ai “tristi pensieri” del Vincenzo, contributo che potrebbe far risollevare gli animi.

Sì, perché, se da una parte si assiste a un graduale e costante depauperamento degli abitanti stanziali invernali dell’amato scoglio, lo stesso amato scoglio sta provvedendo nella stagione estiva ad una particolare selezione di umani che Darwin stesso sarebbe felice di riconoscere come “mutanti esogeni” e che Linneo stesso avrebbe potuto catalogare come “Homo insipiens”.

Sembra un sortilegio, ma la chiave di lettura è solo ed esclusivamente darwiniana: a Ponza, d’estate, circolano solo ed esclusivamente personaggi selezionati inqualificabili. Dalle loro emissioni gutturali, dal modo di muoversi e di riunirsi potrebbero, ad un primo giudizio, essere individuati come “umani”. Ma umani non sono.

La stragrande maggioranza di loro è decisamente disacculturata ed ignorante (di tutto: delle leggi, del buon senso, del viver civile); il problema è che questa selezione indotta dalla stagione estiva determina delle mutazioni anche nella popolazione stanziale che rapidamente acquisisce i modi e le abitudini degli stranieri circolanti.

Grida, musica ad altissimo volume, schiamazzi, sporcizia, birre, alcolici, per dire le cose più “miti”, sempre senza misura e senza orario. I taxi li raccolgono di notte, ubriachi (a dir poco), tra un vomito e l’altro. Spesso i mutanti si uniscono in piccoli gruppi che si riconoscono perché a capo ci può essere un soggetto di sesso femminile (all’apparenza) con una coroncina bianca in testa (pare che diano l’addio a qualcosa ma non alla loro insulsa stupidità).

Non parliamo quindi della paura di avere un “villaggio vacanze” che non esiste, ma dello “scoglio-monnezza” che siamo costretti a vivere nell’estate dell’amato scoglio.