riceviamo dal dr. Isidoro Feola e volentieri pubblichiamo
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E’ stato presentato presso la sala consiliare del Comune, sabato 15 settembre, uno studio, unico nel suo genere, che riguarderà i componenti la popolazione di Ponza dai 40 anni in su e consisterà nel fare una ecografia alla tiroide, alle arterie carotidi, all’aorta addominale e alle arterie iliache.
Le ecografie si effettueranno ogni mese in tre giorni successivi (venerdì, sabato e domenica), da ottobre 2018 a maggio 2019, e i cittadini saranno convocati in ordine alfabetico.
Il primo gruppo è per il 19 – 20 e 21 ottobre p.v.
Sono previsti, inoltre, degli incontri aperti al pubblico, denominati i “Venerdì della salute” in cui si tratteranno temi legati alla prevenzione, diagnosi e cure di svariate malattie, e sull’attuazione di stili di vita adeguati per stare meglio.
Il Centro Angio-vascolare Europeo e la Fondazione Ippocrate in collaborazione con la Medicina Generale di Ponza si prefiggono di effettuare uno studio di prevenzione di una coorte di soggetti al fine di valutare la prevalenza delle complicanze vascolari del distretto carotideo e del calibro dell’aorta addominale e degli arti inferiori e parallelamente, per rapporti di contiguità, anche la ghiandola tiroide.
Tale progetto unico nel suo genere in Italia, si allinea anche al piano sanitario regionale che promuove la realizzazione e la diffusione dei Percorsi Assistenziali (PA), anche detti Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA). I PA/PDTA sono strumenti in grado di applicare le raccomandazioni di linee guida basate su evidenze scientifiche relative ad una particolare patologia o problema clinico
contestualizzandole nella specifica realtà sanitaria locale, caratterizzata da una peculiare organizzazione e risorse economiche, strumentali, professionali che rappresentano talora ostacoli all’implementazione di linee guida.
In Italia l’ictus è la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, causando il 10-12% di tutti i decessi per anno, e rappresenta la principale causa d’invalidità.
Il tasso di prevalenza di ictus nella popolazione anziana (età 65-84 anni)
italiana è del 6,5%, più alto negli uomini (7,4%) rispetto alle donne (5,9%).
La diagnosi precoce di lesioni carotidee svolge un ruolo importante anche nella individuazione di lesioni coronariche e quindi riduzione della insufficienza miocardica acuta e dell’ictus cerebrale.
L’incidenza attesa in Italia in base ai principali studi epidemiologici disponibili è di 2,15/2,54 nuovi casi per mille abitanti all’anno. Il numero atteso di ictus acuti è di circa 196.000 per anno (80% nuovi ictus, 20% recidive) con riferimento alla composizione della popolazione del 2001 e, a causa dell’invecchiamento della popolazione, ha superato i 200.000 eventi nel 2008.
L’ictus ischemico rappresenta la forma più frequente di ictus (80% circa) e colpisce soggetti con età media superiore a 70 anni, più spesso uomini che donne.
I dati epidemiologici indicano che le patologie dei tronchi sopraortici (TSA) si situano all’interno dell’ 80% circa di forme ischemiche dell’ictus, anche se si stima che meno del 20% siano dovute a patologia ostruttiva dei tronchi sopraortici.
La terapia medica riveste un ruolo sempre maggiore nella riduzione dello stroke (evento cerebro-vascolare acuto – NdR) in presenza di stenosi carotidea asintomatica, anche se a tutt’oggi non vi sono linee guida che indichino la superiorità della terapia medica versus la rivascolarizzazione nelle stenosi carotidee > 70% al fine di prevenire lo stroke.
Una metanalisi recentemente pubblicata che riassume 8 studi di popolazione (il Kuopio Ischemic Heart Disease Risk Factor Study, l’Atherosclerosis Risk in Communities Study, il Rotterdam Study, il Cardiovascular Health Study, il Malmö Diet and Cancer Study, il Longitudinal Investigation for the Longevity and Ageing in Hokkaido County, il Carotid Atherosclerosis Progression Study e lo studio prospettico di Kitamura del 2004) ha analizzato l’associazione tra lo spessore medio-intimale carotideo (IMT) ed eventi cardio- e cerebrovascolari riferiti ad un totale di 37.197 soggetti studiati per 5,5 anni. Questo lavoro ha evidenziato che per ogni incremento di 0.1 mm dell’IMT aumenta del 10-15% il rischio di infarto miocardico e del 13-18% quello di ictus, dimostrando che l’esistenza di alterazioni parietali, anche precoci, costituisce un marker indipendente di eventi cardio- e cerebrovascolari.
Il Ponza Vascular Check-up Study diviene oltre ad uno studio anche un Percorso Assistenziale e si prefigge i seguenti obiettivi specifici:
• migliorare la continuità dell’assistenza;
• offrire un percorso integrato e di qualità per garantire la presa in carico assistenziale del paziente con lesione vascolare asintomatica;
• migliorare i tempi dell’iter diagnostico-terapeutico essendo un campione;
• realizzare uno studio trasversale di un campione circoscritto, omogeno, con abitudini quotidiane similari;
• migliorare gli aspetti informativi e comunicativi con il cittadino.
Lo studio dell’Aorta Addominale ci consente di effettuare una valutazione del suo calibro e quindi intervenire in maniera precoce nella diagnosi di Aneurisma dell’Aorta Addominale (Diametro Aorta sotto renale > di 5 cm) al fine di effettuare nei casi selezionati un follow-up oppure intervenire per evitare una rottura che renderebbe infausta la prognosi.
La valutazione dei fattori di rischio, ipertensione, fumo, ipercolesterolemia e diabete mellito ci consentiranno di considerare l’incidenza di tali patologie con l’evoluzione della malattia vascolare oltre alla valutazione dei dati antropometrici (BMI) e della anamnesi cardiovascolare di ogni singolo cittadino.
La presenza della coorte di persone nell’ambito limitato e circoscritto ci consente di valutare il campione in maniera rappresentativa ed allo stesso tempo di valutare il follow up delle complicanze considerando anche degli interventi nell’ambito della riduzione dei fattori di rischio.
A tal fine il Centro Angio-vascolare Europeo coordinato dal Dr. Gianluigi Rosi, da 1989 specialista in angiologia presso l’Università di Grenoble in Francia (D.I.U. Angiologia), coordinatore di numerosi studi in ambito di prevenzione vascolare arteriosa e venosa, docente di angiologia e diagnostica vascolare presso la Scuola Umbra di Medicina Generale propone il “Ponza Vascular Check Up Study” al fine di svolgere una ricerca mirata alla prevenzione della malattia vascolare in una coorte di soggetti che vivono nell’ambito dell’isola di Ponza in collaborazione con i Medici di Medicina Generale presenti nella stessa città.
Comitato Scientifico ed Organizzatore:
Dr. Gianluigi Rosi
Dr. Isidoro Feola
Dr. Biagio Vitiello
Allegati (in formato .pdf):
– il comunicato Ponza Cardiovascular Study
– locandina I venerdì della Salute
– I Venerdì della Salute Programma
Rinaldo Fiore
19 Settembre 2018 at 09:00
Il Check-up proposto dal collega Feola è ottimo e voglio fare una considerazione parallela: nel rinnovare la patente ogni due anni, per problemi di salute, sono costretto a fare un check-up in formato ridotto ma capace di anticipare, almeno nelle riflessioni, eventi dannosi per la salute.
Già si fa la prevenzione dei tumori della mammella e del cancro del colon, ma credo che un progetto fondamentale per il presente e per il futuro dovrebbe riguardare i giovani studenti dalle medie in su, magari
iniziando dai problemi posturali dei ragazzi per completare con i problemi respiratori e metabolici da fumo e alcolici.
Come presentare il progetto, in modo che ci sia una risposta positiva della giovane popolazione, ora non mi viene in mente ma lancio la proposta a chi già fa questo tipo di studi preventivi.
Ogni studio di prevenzione andrebbe anche associato a “leggeri” test di psicologia che avrebbero il compito di legare i comportamenti personali intimi alla realtà esterna della vita: “leggeri” nel senso che non
devono costituire una medicalizzazione dei giovani ma fornire strumenti semplici per vivere meglio.
Mentre attendevo il mio turno, nelle sale della RME di Roma, per la verifica della capacità di guidare un veicolo in rapporto alla mia età e alla mia patologia, facevo proprio la riflessione sulla positività di
questo controllo che mi/ci “costringe” a guardare meglio e continuamente dentro di noi al fine di rassicurare noi stessi e gli altri sulla capacità di guidare un’automobile.
Prendere contatto con i giovani partendo dall'”insegnamento” di una buona postura può scardinare le paure di giovani e relative famiglie nel prendere in esame la propria salute…
Grazie a Isodoro Feola e colleghi.
Dott. Rinaldo