proposto dalla Redazione
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Che il mondo sia invaso dalla plastica è noto a tutti ma forse non tutti hanno l’esatta percezione dell’entità del problema.
Le cinque mega-isole di plastica che, in continuo accrescimento, vagano per gli Oceani sembrano lontane dal nostro vivere quotidiano per crearci apprensione, ma così non è visto che il fenomeno riguarda anche il nostro Mediterraneo interessato sempre più dalla concentrazione di plastiche che mettono in pericolo il fragile equilibrio della vita marina animale e vegetale. Anche la nostra Ponza ne è interessata.
Su questo sito, sensibile da sempre alla tutela dell’ambiente, abbiamo spesso trattato l’argomento.
Di seguito alcuni articoli indicativi:
– Le isole galleggianti di rifiuti proposto da Sandro Russo
– I rifiuti contaminano i fondali marini della Redazione
– Come è profondo il mare di Enzo Di Fazio
Limitare l’uso della plastica è possibile e dovrebbe essere un impegno di tutti, al di là delle prescizioni e dei divieti e delle iniziative virtuose che assumono le amministrazioni. Quando queste ci sono ed ottengono dei risultati ci sembra doveroso proporle come esempi virtuosi da imitare.
Come quella adottata dal sindaco delle Tremiti, Antonio Ferlini, di vietare l’uso delle stoviglie di plastica sulle sue isole (il provvedimento risale al 1° maggio scorso). Un esempio che, partito dal microcosmo delle Tremiti, sta positivamente contagiando il mondo.
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Da Repubblica/Economia del 12 settembre: Plastic free: dalle Isole Tremiti all’Ikea, il mondo “elimina” la plastica
Il sindaco Antonio Ferlini può essere considerato un precursore della battaglia che oggi è diventata globale.
Il precursore è stato Antonio Fentini. Il sindaco delle Tremiti ha portato nelle isole i media di tutta Italia per parlare della sua “rivoluzione”: un’ordinanza con cui vieta l’utilizzo di stoviglie di plastica. Dall’1 maggio, infatti, alle Tremiti niente plastica, solo contenitori biodegradabili. Un provvedimento spinto dal report del Cnr di Genova, che aveva denunciato come nelle acque delle Isole Tremiti ci fosse una concentrazione di micro-plastiche fra le più alte d’Italia.
E così, Fentini è diventato un vero e proprio modello. Apprezzato e premiato dalle associazioni ambientaliste, seguito e imitato da varie amministrazioni comunali e input per aziende e imprese che hanno deciso di dare una svolta ‘green’ alla produzione interna.
– “Invieremo la delibera del sindaco Fentini a tutti i sindaci delle isole minori, affinché si adeguino e si affrettino a bandire la plastica anche dai loro territori” – hanno scritto da Legambiente Sicilia, dove anche il sindaco di Lampedusa e Linosa, Totò Martello, ha vietato la vendita e l’utilizzo di contenitori e stoviglie monouso non biodegradabili.
Un’altra realtà particolarmente attenta e sensibile è quella di Pollica, dove è stata emanata l’ordinanza che impone alle attività ristorative e ricettive del territorio il divieto di uso di materiali plastici non compostabili.
Non solo istituzioni, però. Anche le aziende hanno deciso di impegnarsi concretamente sin dal processo produttivo a eliminare la plastica. La Lidl Italia, ad esempio, ha annunciato la riduzione del 20% dell’utilizzo di plastica entro il 2025 e si è posta l’obiettivo, entro la fine del 2019, di eliminare dagli scaffali degli oltre 600 punti vendita i prodotti monouso in plastica come bicchieri, piatti e posate.
A livello internazionale, l’Ikea ha annunciato l’eliminazione, entro il 2020, di tutta la plastica monouso presente nei suoi prodotti venduti in tutto il mondo, e il ripensamento delle sue produzioni secondo i principi dell’economia circolare, con l’obiettivo di utilizzare solo energia rinnovabile e materiali riciclati entro il 2030. Anche la catena alberghiera Hilton prova a “educare” i propri clienti, eliminando le cannucce di plastica dai suoi 650 hotel entro la fine del 2018. L’impegno prevede l’eliminazione ogni anno di oltre cinque milioni di cannucce di plastica e 20 milioni di bottiglie.
Aggiornamento
Foto inviata ieri da Biagio Vitiello (vedi Commento)
Biagio Vitiello
14 Settembre 2018 at 07:28
Volevo sottolineare che alla “festa contadina” dell’Associazione Biancolella, di sabato 8 settembre scorso (leggi qui), si sono utilizzati solo piatti e bicchieri di carta e posate in legno.
Vedi foto nell’articolo di base