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Erotika ’60. (6). Il cinema “Margherita”. Il cinema “Margherita” o di “Barbetta”, per distinguerlo da quello di “Regine” (c’erano due cinema a Ponza più uno a Le Forna) era un’altra palestra amorosa estiva. Il problema più importante era potersi sedere vicino all’amata preda, fonte di desideri, di innamoramenti brucianti, forieri di tormenti invernali. Tutto lì: le nostre teste non si potevano avvicinare, né tanto meno le nostre labbra; lo avrebbero potuto vedere tutti, con buona pace dei nostri genitori (nessuno, già allora, si faceva i fatti suoi). Qualcuno (come me) riuscì a scrivere le mie e sue iniziali dietro la poltrona (..sedia di legno, per meglio dire) che avevamo davanti. A ben ricordare, accanto alle nostre iniziali, c’erano anche quelle di una altra coppia di innamorati. Quell’amore durò solo un’estate. Gli anni dopo, andando al cinema “Margherita”, rivedevo con malinconia quelle lettere scritte in un momento di gioiosa felicità. Fino a quando scomparve lo stesso cinema “Margherita” e conesso le sue poltrone ed anche le nostre amorose iniziali. E Petula Clark cantava: “Diventeranno facili i baci dell’estate, passeremo insieme cento ore innamorate, ma poi verrà il giorno che partirò. Alla stazione verrai, la mano tu agiti. Ciao, ciao! Non ti scordar di me”. . . Tra le tante versioni esistenti su YouTube della canzone di Petula Clark, abbiamo scelto quella che contiene un-fotogramma-uno dell’amato scoglio (…ebbene sì; feticisti fino in fondo!) Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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