di Giuseppe Mazzella di Rurillo
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Con la nomina del Consigliere di Stato Carlo Schilardi, già prefetto di Caserta e con grandi esperienze in interventi straordinari di ricostruzione e risanamento ambientale, a Commissario Straordinario per la Ricostruzione dopo il terremoto del 21 agosto 2017, decisa, su proposta del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (ma credo su sollecitazione dell’ Opposizione di Forza Italia e del “partenariato sociale” come oggi si dovrebbe chiamare il Movimento Risorgeremo Nuovamente) nella seduta del Consiglio dei Ministri dell’ 8 agosto il Governo della Repubblica riconosce all’isola d’ Ischia un “interesse nazionale”.
Quali saranno le funzioni del Commissario di Governo nell’attuale legislazione italiana? Quali le “competenze” tra quelle dello Stato Centrale, la Regione, la Città Metropolitana ed i Comuni che molto più semplicemente Silvio Spaventa chiamava “ i corpi locali”?
C’ è un intervento illuminante di Antonio Mitrotti, dottore di ricerca, che appare nel numero del 13 aprile 2018 dell’ Associazione Italiana dei Costituzionalisti dove il giurista riporta la sentenza della Corte Costituzionale del 1 giugno 2006.
Mitrotti scrive:
“In quell’occasione i giudici di Palazzo della Consulta erano impegnati, più esattamente, a ‘circoscrivere’ il carattere unitario delle esigenze di uniformità sottese alla disciplina statale della materia ambientale con le numerosissime interferenze che questa avesse potuto comportare sulle molteplici altre materie, residuali, di competenza legislativa delle Regioni; pervenendo, così, fino all’individuazione di un focale ‘punto di equilibrio’ nel fatto che: «L’analisi dell’intreccio delle competenze deve essere effettuata [proprio] caso per caso, con riguardo alle concrete fattispecie normative, facendo applicazione del principio di prevalenza e del principio fondamentale di leale collaborazione, che si deve sostanziare in momenti di reciproco coinvolgimento istituzionale e di necessario coordinamento dei livelli di governo statale e regionale» . Indiscutibili, oltre che evidenti, le convergenze tra la normativa europea in materia ambientale e la nostra giurisprudenza costituzionale sulla medesima materia”.
Si può interpretare che pur non essendo stata approvata la famosa “clausola di supremazia” dello Stato rispetto ai poteri concorrenti delle Regioni nella proposta di riforma costituzionale del Governo Renzi essa comunque deve trovare applicazione concreta quando emerge un interesse nazional”.
Sono certo che la nomina del Commissario alla Ricostruzione vada in questo senso con una assunzione piena, rapida ed efficiente di competenze divise tra Stato, Regione, Città Metropolitana e Comuni che il Commissario all’ emergenza, arch. Grimaldi, non ha saputo o potuto coordinare. Ad un anno dal sisma lo Stato decentrato non ha dato buona prova di sé come già ho avuto modo di affermare il 28 luglio nel 135simo anniversario del terremoto del 28 luglio 1883.
Da quel convegno è emerso che all’ indomani del 28 luglio 1883 lo Stato – allora Regno d’ Italia – assunse in pieno tutte le responsabilità dei soccorsi, delle demolizioni e della ricostruzione nella persona del Ministro dei Lavori Pubblici, Francesco Genala. Un anno dopo il sisma Casamicciola aveva già il suo Piano Regolatore Generale redatto dall’ ing. Lo Gatto . Erano già sorti i rioni baraccati. Il Parlamento aveva già approvato la legge per la ricostruzione.
Quel metodo – che riduceva ad un ruolo “consultivo” i poteri del sindaco e del consiglio comunale – si rilevò efficace tanto che viene ripetuto ad ogni calamità naturale.
Il Commissario Straordinario dovrà costituire una vera e propria struttura amministrativa. Dovrà far redigere ed approvare un Piano Regolatore. Dovrà coordinare tutte le competenze statali, regionali e comunali. Il caso delle competenze sull’ Istruzione è emblematico perché fin dal 21 settembre 2017 il Ministero dell’ Istruzione dell’ allora Governo Gentiloni veniva indicato come “soggetto attuatore” di interventi per la scuola con uno stanziamento di 6 milioni di euro.”Soggetto attuatore” significava e significa in Diritto Amministrativo che gli spettavano tutti gli oneri e tutte le scelte.
Come si sia comportato questo “soggetto attuatore” in 11 mesi è sotto gli occhi di tutti. Definire l’ agire amministrativo “pessimo” è dire poco.
Così come prima di ricostruire bisogna demolire, bisognava accogliere anche il consiglio dello psicologo prof. Crepet: “Togliete le macerie dalle strade perché se non le togliete ve le portate dentro”.
Ma prima di deliberare bisogna conoscere come ammoniva Luigi Einaudi nelle sue “Prediche Inutili” ed allora bisognava e bisogna raccogliere l’ appello del prof. Giuseppe Luogo, il più grande esperto della sismologia ed il vulcanesimo dell’ isola d’ Ischia, lanciato fin dalla conferenza stampa del 26 agosto 2017 : “Volare alto. Chiedete un Centro Europeo di Ricerca Scientifica ed il vulcanesimo dell’isola d’Ischia e di tutto il Mediterraneo. Passate alla Storia”. Questo appello del prof. Luongo è stato costantemente ripetuto per un intero anno in ogni occasione e ribadito nella sua ultima intervista del 9 agosto scorso a “Il Golfo”.
La ricerca scientifica, il controllo sismico, devono essere effettuati sul territorio dell’isola d’Ischia. Occorre una presenza fisica degli scienziati e ricercatori. L’ Osservatorio Geofisico fu realizzato nel 1885, due anni dopo, chiuso nel 1923 ed il prof. Cristofaro Mennella ne chiedeva il ritorno ad una completa attività scientifica pluridisciplinare con 11 sezioni fin dal 1959 e ne ha scritto fino alla morte del 1976. Non c’è ancora una presenza fisica dell’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia al quale siano state affidate tutte le funzioni di sorveglianza sismica sul territorio nazionale con lo smantellamento, per motivi di riduzione di spesa pubblica, del pur insufficiente Servizio Sismico Nazionale al quale si deve nel 1999 la monumentale monografia sul terremoto di Casamicciola nell’ isola d’ Ischia del 28 luglio 1883 di cui il prof. Giuseppe Luongo è stato il coordinatore scientifico.
L’ isola d’ Ischia o il mondo in un’isola o la prediletta negli studi di Alfred Rittmann ha oggi 64 mila abitanti, almeno 40mila posti letto, 3mila imprese e 9500 lavoratori ed è amata da turisti di ogni parte del mondo. Merita un concreto, efficiente, efficace, “interesse nazionale”.
L’ augurio è che Il Commissario Schilardi impegnerà tutto l’ Ordinamento Giuridico della Repubblica nella “concertazione istituzionale” già proposta ed approvata all’ unanimità nel Consiglio Regionale della Campania con l’ ordine del giorno presentato dalla consigliere regionale di Forza Italia, Maria Grazia Di Scala. La Giunta Regionale della Campania si impegni a costituire un Ufficio Speciale qui nell’ isola d’ Ischia per gli interventi di Pianificazione Territoriale e di Programmazione già attualmente possibili con le attuali leggi dello Stato, della Regione ed i regolamenti dei Fondi Europei 20014-2020.
Ischia quindi diviene un caso nazionale per misurare l’ efficienza dello Stato Repubblicano nella sua unicità ed indivisibilità.
Ischia è un Patrimonio dell’ Umanità. Sono rimasto molto colpito da un bel post che la collega giornalista Isabella Marino, una delle più colte giornaliste dell’ isola d’ Ischia con le sue competenze in lettere ed arti e che ha un blog dal titolo “Qui Ischia”, ha diffuso l’ 8 agosto sul suo profilo di Facebook. Eccolo:
“Questa storia della contrapposizione tra chi parla del terremoto e chi vorrebbe che non se ne parlasse è un’altra assurdità ridicola e provinciale di cui dovremmo riuscire a liberarci. Mettiamoci l’anima in pace: stiamo su un’isola vulcanica e, dunque, sismica. La nostra storia è piena di episodi poco gravi, gravi, gravissimi e catastrofici con cui tutte le popolazioni hanno dovuto fare i conti. Eppure, hanno continuato ad abitarla, magari prendendo precauzioni che solo noi moderni abbiamo trascurato, pensando di essere ormai più furbi di Madre Natura.
Ai turisti dobbiamo spiegare che quello che vedono di bello, colline, insenature, scogli e isolotti (Castello compreso), grotte, fumarole calde a terra e a mare, pollo cotto nella sabbia, acque termali, crateri oggi coperti da una lussureggiante vegetazione che ha fatto l’Isola Verde, pinete e il porto di Ischia già Lago, per non parlare della fertilità di questa terra che dà prodotti e fragranze straordinari, è tutto frutto delle vicissitudini geologiche e pure dei disastri che nei millenni hanno prodotto. Consapevoli della delicatezza della nostra terra, bella e ballerina, cerchiamo per quanto possibile di imparare a conviverci, di ridurre i rischi, di ragionare in termini di sicurezza, di organizzarci al meglio per prevenire le conseguenze di emergenze che matematicamente arriveranno e che non possiamo pensare di annullare nè di ignorare. Non è facendo finta di nulla, nascondendo la realtà a noi stessi e agli altri, mettendo la testa sotto la sabbia che non avremo più i problemi insiti nella natura della nostra terra. Lo fecero a Casamicciola per il primo terremoto del 1881 con il risultato, per nascondere, di contare migliaia di morti due anni dopo. Lo abbiamo fatto negli ultimi dodici mesi dal 21 agosto dell’anno scorso con il risultato che pure a Roma non ci calcolano proprio più e poi ci lamentiamo, con tutti i guai rimasti da sistemare, che il nostro è un “terremoto dimenticato”. Saremmo alla farsa, se non fosse una storia davvero seria…”
Fossi nel Commissario Schilardi ne farei un manifesto ai Turisti con l’ Impegno della Repubblica.
Casamicciola, 9 agosto 2018