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E’ dal giugno 1987 che non assistevo più ad una seduta consiliare, da quando cioè ebbe termine la mia “carriera” di amministratore comunale.
Ieri, dieci agosto, data l’enorme importanza dell’argomento da trattare e che l’amico Franco De Luca ha illustrato magistralmente (tranne in un punto di cui tratteremo in seguito) mi sono però deciso ad assistere alla seduta e, per la verità, mi aspettavo che qualche “battibecco vivace” tra maggioranza ed opposizione ci sarebbe stato, tanto è vero che all’amico prof. Emilio Iodice, anche lui presente, ho rivolto questa battuta: “Eccoci ne la Plaza de Toros … e non siamo a le cinco en punto de la tarde!” (la seduta, come si sa, è iniziata alle ore 11 del mattino).
Però non mi aspettavo da parte di Vigorelli quell’uscita – estremamente infelice, riportata dall’amico Sandro Vitiello su questo sito – “Andate a prendere lezione ad Auschwitz!” che evoca i tempi più bui che visse l’umanità, a causa del nazismo e del fascismo di cui “a tappe”, sempre lo stesso prof. Iodice, ci fa rivivere i momenti più drammatici – proprio su questo portale.
Lì per lì ho pensato che la viscerale opposizione di Vigorelli fosse dovuta al fatto che da parte della maggioranza non ci fosse stato un tentativo di “approccio preventivo” con la minoranza, affinché l’importante punto all’ordine del giorno fosse votato all’unanimità (come sarebbe stato giusto, doveroso, oltre che logico).
Da fonti autorevoli dell’Amministrazione ho appreso invece che il giorno prima, a nome della maggioranza, il dr. Gennaro di Fazio – consigliere comunale, nonché presidente della Comunità Arcipelago Isole Ponziane – ha avuto un incontro sul tema, coi quattro consiglieri di opposizione, senza alcun esito positivo, purtroppo…
Debbo però contraddire l’amico Franco De Luca: il PAI, così com’è, fu voluto non dalla Regione Lazio, ma dal Comune di Ponza nel 2010, a seguito di una relazione dell’ing. Placidi (allora tecnico del Comune di Ponza) alla stessa Regione Lazio che ne prese atto. Quella relazione del Comune di Ponza sanciva, in sostanza, che il 97% delle coste dell’isola erano pericolosissime e perciò doveva essere interdetto l’accostamento dei natanti e l’avvicinamento ad esse delle persone.
Ciò fu evidenziato dal prof. Barberi, in occasione della sua venuta a Ponza, un mese fa, su invito del Sindaco, dopo aver esaminato attentamente le carte messe a disposizione dal Comune e come è stato giustamente rilevato, proprio dal consigliere Vigorelli, nel corso dell’animata seduta del 10 scorso.
Nel 2010 gli Amministratori pro tempore, con quel provvedimento, cercarono forse di avere finanziamenti dalla Regione per consolidare tutto il territorio isolano, soprattutto alla luce della terribile disgrazia accaduta a Ventotene che vide coinvolte due giovani studentesse in maniera irreparabile.
Qualche finanziamento è arrivato per consolidare la falesia di Frontone e qualche altro punto critico dell’isola e nient’altro, se non vado errato.
Con l’ultima seduta consiliare si trattava di “correggere l’errore commesso” nel 2010. Purtroppo l’unanimità non c’è stata. La proposta di “istituire un tavolo tecnico con la Regione Lazio” è passata con 9 voti a favore (la maggioranza) e 4 contrari (l’opposizione).
Che “il tavolo tecnico” si riduca in una farsa, come sostiene l’opposizione, è un rischio che, data la mia esperienza ultra-decennale di ex amministratore di Ponza, si può e si deve evitare con l’apporto di tutti: maggioranza, minoranza e popolazione al seguito, tutti compatti.