Ambiente e Natura

Sulla questione delle vaccinazioni

di Sergio Renzo Morandini

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Sulla dibattuta questione delle vaccinazioni, che ormai ha travalicato l’aspetto medico e è diventato oggetto di disputa politica, abbiamo affidato a Silverio Guarino il compito di identificare una persona competente nell’ambito medico che ne potesse parlare con cognizione di causa. Di qui discende questo articolo; per la sua preparazione e per la chiarezza che lo caratterizza siamo molto grati al dott. Morandini.
La Redazione

Negli ultimi anni è sorto un grande e vivace dibattito sulle vaccinazioni, sulla reale utilità dei vaccini, sui loro pericoli e sulla necessità o meno di eseguirli. Io, insieme agli altri medici ed operatori della sanità, credevo che il concetto della utilità delle vaccinazioni fosse oramai entrato nel pensiero comune ma evidentemente ci sbagliavamo.

Pochi giorni fa si è arrivati alla presentazione di un progetto di legge nella nostra Regione, il quale progetto da una parte dà credito a teorie che non hanno nulla di scientifico e dall’altra regolamenta in modo tanto pesante e macchinoso le vaccinazioni, da riuscire ad ostacolarne la loro esecuzione e invalidare l’efficacia di uno dei pilastri della medicina preventiva moderna, appunto le vaccinazioni (riportata nel sito in Rassegna Stampa del 29 luglio).

Sento quindi, io come altri Colleghi, il dovere di reagire per contestare le affermazioni anti-scientifiche che sempre più spesso sentiamo fare, affermazioni che confondono le persone e mettono a rischio lo stato di salute dei nostri bambini e della collettività.

In particolare vanno sottolineate le seguenti considerazioni :

  • Ogni vaccino è diverso da un altro, viene studiato da persone esperte e realizzato come misura di prevenzione di malattie gravi e difficilmente curabili, viene somministrato con tempi e modalità che risultano essere le più utili e vantaggiose per quella specifica malattia. La somministrazione combinata, insieme, di più vaccini è vantaggiosa e non rappresenta un pericolo per lo stato di salute del bambino, né tantomeno “affatica” il suo sistema immunitario
  • I vaccini vengono eseguiti quando si è sicuri della loro efficacia e della loro sicurezza, vengono sempre paragonati ai pericoli della malattia e se ne dispone il loro uso generalizzato dopo studi accurati, che abbiano dimostrato di portare vantaggi rispetto alla possibilità di contrarre la malattia naturale. Se un vaccino con il passare del tempo viene considerato superato o non più necessario se ne dispone la sua modifica o si decide di sospenderne l’uso.
  • Una persona che viene vaccinata ha dei sicuri vantaggi per il proprio stato di salute (presente e futuro) e rappresenta una garanzia di migliore salute anche per la collettività della quale fa parte dato che non può trasmettere ad altri la malattia contro la quale viene vaccinato.
  • Inoltre una persona che viene vaccinata non rappresenta un pericolo per gli altri perché non trasmette le malattie del vaccino, mentre, al contrario, una non vaccinata vive in una condizione di pericolo costante per sé e per la collettività della quale fa parte (dato che lui sì, può trasmettere la malattia naturale )
  • Non esistono esami “pre-vaccinali” validi scientificamente da eseguire prima delle vaccinazioni per stabilire la necessità o meno di delle stesse: rappresentano solo fastidio per il paziente, spreco di tempo e di risorse e un arricchimento immotivato per chi li richiede e li esegue.
  • Stabilire che una persona una volta vaccinata non possa frequentare per un mese e mezzo le altre persone è una decisione che non ha nessuna base scientifica mentre, al contrario, stabilire che le persone non vaccinate possano tranquillamente frequentare la collettività permette la trasmissione di germi pericolosi verso quelle altre che non posseggono difese immunitarie valide: è un capovolgimento della realtà e rappresenta quanto di più illogico ci possa essere dal punto di vista medico.
  • Una dieta sana aiuta a vivere meglio e in maggiore salute, ma non può evitare di contrarre gravi malattie infettive, tetano e meningite (per citare solo due malattie) non fanno distinzioni a riguardo, Madre Natura ha disposto in questo modo e occorre adattarsi alla cruda realtà.

Ed ora vorrei fare una nota personale: chi scrive non è un uomo di mare né un pescatore, non sa nulla di questi difficili e faticosi mestieri ma appunto, ascoltando quelle persone che quotidianamente quelle attività le compiono, ha imparato una cosa banale. E cioè che se stare sdraiato su una spiaggia mentre si osserva il transito di barche e pescherecci che vanno e vengono da un porto, o lo sfrecciare sulle onde di motoscafi e gommoni oppure vedere le persone che fanno il bagno e pescano, tutto questo non mostra nella sua interezza la realtà della vita in mare, né i pericoli che di quella realtà fanno parte integrale. La mia esperienza di comune bagnante non mi permette di credere di essere un esperto di mare e neppure me lo assicurano le ore passate su Internet e social media.
Ogni abitante di un’isola sa che con il mare ci si può vivere e divertire ma anche morire: è un elemento naturale che ha i suoi inevitabili pericoli, i quali bisogna conoscere per poterli evitare: a volte è troppo tardi per correre ai ripari di imprudenze e scelte errate fatte. E’ per questo motivo che ci si informa sui bollettini metereologici, si rispetta il Codice di Navigazione e si portano in barca le dotazioni di sicurezza e la radio.

Anche per le malattie infettive vale lo stesso ragionamento: di meningite si può morire durante il trascorrere di una sola notte, una encefalite da morbillo può segnare con handicap irreversibili una persona e la sua famiglia per tutta la vita, il tetano può costringere a ricoveri di settimane in rianimazione affetti da ripetute convulsioni, più volte al giorno. La migliore difesa che abbiamo nei confronti di tali malattie sono le vaccinazioni, semplicemente le vaccinazioni e non altro.

Vi prego quindi, date credito ad un medico nella stessa maniera con cui date credito ad un pescatore sul suo campo specifico…

Dott. Sergio Renzo Morandini.
– Laureato in Medicina e Chirurgia,
– N° di iscrizione all’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Latina: 2688
– Specialista in Allergologia ed Immunologia Clinica, Specialista in Pediatria
– Master di II livello in Allergologia ed Immunologia Pediatrica
– Corso di alta formazione in Vaccini e Strategie di vaccinazione

 

Qui di seguito, a cura della Redazione, due articoli sulla proposta di legge sui vaccini, come riportati da la Repubblica del 27/7/2018:
Vaccini. La Repubblica del 27 luglio. La posizione della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) Lazio. 2018

e da LT Oggi nella Rassegna Stampa del 29 luglio scorso (cfr):
Da LT Oggi pag.3 di domenica 29 luglio 2018 copia

2 Comments

2 Comments

  1. Rinaldo Fiore

    5 Agosto 2018 at 11:33

    Caro Morandini, pur essendo non-esperto di vaccini, lo studio universitario di medicina che ho fatto a partire dal 1965 mi ha portato a conoscere il significato di vaccini, vaccinazioni, malattie e rischi del contagio di malattie e non posso che condividere le tue affermazioni.
    Quello che “la gente” non ha compreso è che le malattie seguono un loro percorso (virus, batteri e funghi esistono anche loro nel nostro mondo!) e che possono “incontrarsi” con noi, determinando problemi più o meno gravi.
    I vaccini, come tu hai ben detto, qualunque effetto collaterale abbiano, riducono la possibilità di contrarre malattie o le rendono meno pericolose. Il concetto è sempre lo stesso: esiste una verità, cosiddetta assoluta? No! In quanto umani possediamo una verità più vicina possibile ad una assoluta verità ma non riusciamo, né è possibile arrivarci, a raggiungere una verità per intero, per il semplice fatto che noi siamo parte del sistema, cioè siamo osservatori non imparziali. Che significa? Significa che i vaccini ci danno quello che possono e non di più ma quello che possono è infinitamente più grande di quello che si otterrebbe senza vaccinazione.
    Purtroppo l’ignoranza si moltiplica più facilmente della conoscenza! Pochi hanno riflettuto sulla infezione da Legionella che si è avuto in quest’ultimo periodo! E questo è nulla (tranne che per quelle povere persone che hanno perso la vita!) rispetto al rischio di esplosione di epidemia da morbillo o altre infauste malattie contagiose, soprattutto in ambito scolare… Ora ti saluto e mi fermo qui perché hai già detto tutto e io condivido al 100 per cento le tue affermazioni!

  2. Patrizia Montani

    20 Giugno 2019 at 19:40

    C’è una strada a Roma che da piazza San Giovanni di Dio, dopo aver costeggiato l’Ospedale san Camillo, si snoda giù giù fino all’Ospedale Forlanini.
    Monteverde Nuovo non è fisicamente lontano dal Gianicolo, eppure è lontanissimo sia dalla Roma Risorgimentale, sia dalle eleganti strade di Verdone e di Moretti; a me ricorda Pasolini: Tommaso di “Una vita violenta”, era malato di tubercolosi, e all’epoca il Forlanini era un Ospedale specializzato in tbc.
    Sarà per questo che i romani chiamano questa strada, confidenzialmente, via Ienner (con la I).
    Si tratta di Via Edoardo Jenner (con la J).
    Edoardo Jenner era un medico inglese (Berkely 1749-1823). L’umanità deve molto a quest’uomo.
    Durante una grave epidemia di vaiolo (malattia quasi sempre mortale), osservò che gli unici che non si ammalavano erano quelli che mungevano le vacche. Come mai?
    Le vacche contraevano una malattia molto simile al vaiolo ma niente affatto grave che, quindi, proteggeva dal vaiolo stesso.
    La malattia delle vacche veniva detta “vaccino” e da lì la pratica di proteggere da una malattia provocandone artificialmente una che le somiglia, in forma molto, molto ridotta fu chiamata vaccinazione.
    Il vaiolo è completamente scomparso grazie alle vaccinazioni di massa.
    L’umanità deve molto a Jenner, anche e soprattutto coloro che sono contrari alle vaccinazioni.

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