di Enzo Di Fazio
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Tirava vento domenica sera e l’aria era minacciosa. Passando davanti la Capitaneria i marinai, ancora in divisa per aver fatto gli onori nel primo pomeriggio all’Ammiraglio Pettorino, parlavano di 18 nodi. E anche i nuvoloni in cielo non promettevano nulla di buono-.
Dietro la Caletta il vento era ancora più forte al punto da sballottare di qua e di là le sedie di plastica che tentavamo di sistemare sotto il palco.
Ad un certo punto ci abbiamo rinunciato per evitare una fatica inutile
Ed è stato così fino alle 21,15. Fino a quell’ora non c’era ancora nessuno dietro la Caletta o meglio stavamo io, Franco e il prof. Adriano Madonna.
Ci siamo chiesti quante di quelle quaranta sedie disponibili avremmo visto occupate da lì a poco. E poi non avevamo ancora il telo per proiettare le immagini, né il microfono, né le casse per l’amplificazione.
Insomma non poche preoccupazioni per la riuscita della serata.
– Cumme vene, ci’a pigliamme… – è quello che quasi all’unisono ci siamo detti sottovoce guardandoci negli occhi io, Franco e Madonna..
E invece no.
Alle 21,20 Beniamino è arrivato con il telo e tutto il resto e di lì a qualche minuto è cominciata a comparire anche la gente, mentre d’incanto il vento si è calmato scendendo forse fino a 10/12 nodi. Il tempo di sistemare il tutto, di fare le prove e di cominciare.
Le quaranta sedie si sono in poco tempo riempite, di persone interessate, di ponzesi e di qualche amico forestiero portato dai ponzesi. Peccato non averne avuto delle altre considerato che qualcuno è rimasto in piedi.
C’era anche il sindaco, cosa che ci ha fatto non poco piacere visto che la sua presenza è stata in forse fino all’ultimo momento per alcuni obblighi istituzionali legati all’arrivo dell’Ammiraglio.
Alle 21,40 è cominciato il racconto del prof. Madonna sulle isole Galàpagos, proseguito per un’interessante ora attraverso lo scorrere e il commento di 53 immagini di quel mondo meraviglioso.
Il modo di parlare del prof. Madonna, accattivante, cordiale, semplice e rigoroso allo steso tempo, di specie animali presenti solo in quel posto della terra, di evoluzione e di DNA ha affascinato tutti.
A chiusura della serata sono state poste al professore delle domande. Una in particolare, quella sull’eventuale presenza di plastica nelle isole Galàpagaos, ha innescato un’altra riferita alla situazione dei fondali della nostra isola che – sembra – non se la passino proprio bene.
Quantunque le acque siano limpide, pulite e simili – come Madonna ancora ama affermare, a quelle dei Tropici – gli scogli, anche quelli belli grossi e puliti di una volta del Fieno e della Scarrupata, sono coperti di una melma diffusa la cui presenza non consente più alle patelle di aggrapparsi. Stanno scomparendo quindi anche le patelle, non ci sono più le ostriche, sono diventate rare le pinne nobilis, non ci sono più i limoni di mare (leggi in proposito La moria delle lanaperle. A questo punto dovrebbe scattare l’allarme! di Nino Baglio)
E proprio Nino ha ricordato della massa di plastica che giace ancora incastrata tra gli scogli nei fondali di cala Fonte e la cui rimozione, affrontata lo scorso anno con impegno gratuito e disponibilità di tanti volontari, non si è potuta effettuare per i numerosi cavilli burocratici frapposti all’iniziativa.
Forse è tempo di porre maggiore attenzione al problema ed essere più pragmatici; anche per questo ci ha fatto piacere la presenza del sindaco all’incontro con il prof. Madonna.
Le Galàpagos rimangono lontane ma quello che abbiamo visto e sentito può servire a stimolare in tutti noi un rapporto più rispettoso nei confronti del mondo animale e vegetale e una maggiore attenzione a quello che accade nel nostro mare, intendo dire in quello di Ponza.
Per chi volesse ripercorrere quanto raccontato sulle Galàpagos nella serata del 22 segnalo l’articolo Il mondo così com’era. Un viaggio alle Galàpagos sulla Signora del Vento pubblicato su questo sito, il 7 aprile 2018, all’indomani della conferenza tenuta a Gaeta dal prof. Madonna sullo stesso tema.