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Affondamento del Santa Lucia, commemorazione del 75esimo anniversario

di Rosanna Conte
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Anche quest’anno il 24 luglio si è svolta la commemorazione dell’affondamento del Santa Lucia con l’arrivo dei ponzesi a Ventotene, la celebrazione della messa, la deposizione della corona al monumento alle vittime del tragico evento, i discorsi ufficiali e la deposizione di un’altra corona sul relitto poco fuori del porto di Ventotene a cura di sommozzatori dei carabinieri. Come sempre a tutti i partecipanti sono stati distribuiti dei fiori da gettare in acqua nel momento in cui sul fondo del mare, a 50 metri di profondità, il sub ha raggiunto i resti del Santa Lucia.

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Quest’anno, in occasione del 75° della tragedia che tanto ha influito sulla vita delle due isole, la Comunità Arcipelago Isole Ponziane, riattivata di recente, ha organizzato un ulteriore momento comune per la serata:
– la proiezione in ambedue le isole del documentario realizzato dal regista Fabio Mariolino dieci anni fa.
– A Ponza, alle ore 20, il documentario è stato seguito sul piazzale di Giancos; a Ventotene, alle ore 22, nella grande piazza prospiciente il palazzo comunale.

Le immagini che mostrano testimoni diretti e indiretti, ci commuovono ma ci costringono anche a riflettere. E’ stato bravo Fabio Mariolino a costruire il discorso.

All’inizio ha dato spazio alle opinioni diffuse che poggiavano su ipotesi non verificate, spesso avulse da un contesto storico, e che fra loro risultavano in chiara contraddizione. Poi ha proceduto alla ricerca dei documenti e con questi alla mano ha smontato le convinzioni distorte.

L’ho rivisto con piacere e sempre commovente è l’immagine finale del mare su cui galleggiano qualche fiore e qualche lettera mentre vengono letti i nomi degli scomparsi nella tragedia.

Per mia abitudine, leggo sempre qualsiasi evento passato con le esigenze dell’oggi ed io, quest’anno, rimasta a Ventotene la sera a presenziare alla proiezione, ho avuto modo di indagare più da vicino la sorellanza delle due comunità isolane.

Dal confronto, devo dire che la piccola Ventotene sarebbe in grado di dare buoni consigli a Ponza.

Anche lì molti turisti, in rapporto alla popolazione locale, con la cura dell’ambiente che l’isola maggiore ha sempre un po’ snobbato, una forte sensibilità diffusa verso la difesa delle specie protette, un fiorire di centri culturali produttivi ed aggiornati.
Il vicepresidente della Comunità Arcipelago Isole Ponziane, Aurelio Matrone, ha chiaramente e convintamente sostenuto che la cultura è il maggiore input della loro economia, pertanto vanno curate e intensificate tutte le attività del settore, dai convegni alla cura della biblioteca comunale, alla formazione della popolazione locale nel periodo invernale per allungare i periodi di presenze esterne.

Bene, il dramma del Santa Lucia, il tram dei ponzesi, ma anche dei ventotenesi, incise molto sulla vita degli isolani perché era l’unica nave che portava lettere e alimenti con regolarità in periodo di guerra. E col suo affondamento oltre al dolore per la morte di tante persone care, iniziò un periodo di incertezze e aleatorietà che si tradusse col passare dei mesi in penuria di viveri e con l’esperienza della fame vera e propria.

Questo dramma può simbolicamente essere assimilato proprio alla perdita della dimensione culturale che ci attanaglia oggi. Si è sempre più convinti che, come gli opinionisti del documentario, la propria opinione è quella giusta senza controllarne i fondamenti e che il tempo, la fatica e la pazienza che richiede qualsiasi seria conoscenza siano sforzi inutili.

Ma affondando l’idea di cultura, affondiamo noi stessi, perché affondiamo la possibilità di alimentare la nostra mente e il nostro spirito, giungendo all’idea che solo quello che adesso c’è in questo posto – il latino hic et nunc – sia utile per vivere, e tralasciamo tutto quanto è al di là della punta del nostro naso.

Speriamo di non ridurci come il relitto da dove ogni tanto viene riportato su qualcosa. Martedì il carabiniere sommozzatore ha portato a Mirella una corda annodata ed una piastra di metallo, ambedue arrugginite. Troveranno posto nella sala del museo dedicata al Santa Lucia.

Gli oggetti, anche se arrugginiti, si ritrovano. Le idee e i sentimenti, se non sono coltivati, rischiano di perdersi per sempre.

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Ringraziamo Antonio Pelliccia per le foto gentilmente messe a disposizione.

In appendice riportiamo il link con l’articolo di www.h24notizie.com che fa menzione dell’evento

La Guardia Costiera commemora il 75esimo anniversario dell’affondamento del Piroscafo Santa Lucia [8]

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