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Erotika ’60. (1). Quella volta sulla panoramica…

di Silverio Guarino

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Siamo proprio curiosi di ospitare i ricordi di Silverio Guarino in un campo e una veste inusuali; non del serio e affermato professionista, né del fustigatore di costumi o grande moralista ‘alla Montaigne’; ma dell’esploratore del sesso, quello rude e ‘spalpitiante’ del mitici anni ’60…
S. R. (capo-redattore)

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La panoramica era la tentazione di ogni estate; quando riuscivamo a convincere l’amata di quella estate a venire con noi sulla panoramica, metà del percorso lo avevamo già fatto.
La panoramica era per noi il luogo del “peccato”, dove si poteva abbracciare e baciare l’oggetto del nostro malcelato desiderio: la nostra amata.

C’era scarsa illuminazione ed era il luogo ideale per i primi approcci amorosi. I più audaci riuscivano ad infilarsi con la propria amata nel tunnel per Chiaia di Luna ed allora, sia nel percorso che portava alla spiaggia “lunata” che sulla stessa spiaggia, i desideri d’amore diventavano realtà.

Rigorosamente dalle 20.00 alle 22.00. Di più non si poteva. Avevamo orari teutonici ed i nostri genitori (soprattutto quelli delle amate fanciulle) erano dei veri e propri “vopos” (i temibili e violenti poliziotti della Wolkspolizei della Germania dell’Est).

Quella volta sulla panoramica, mani impacciate e labbra vogliose. Poi, una “dentata” feroce, al posto del desiderato bacio e delle cercate carezze.
Ci sembrava di toccare il cielo con un dito, al solo pensiero di aver potuto abbracciare e baciare il nostro amato amore.
Che poi durasse un’estate o un momento non ci riguardava; non eravamo ancora nell’idea del “per sempre”, prima ancora di capire che il “per sempre” non sarebbe mai esistito se non nelle nostre poesie e nei film d’amore.
“Ma tu l’hai baciata con la lingua?” – era la domanda più frequente nelle chiacchiere dei “ragazzi della panoramica”.

Con o senza lingua, erano baci appassionati, freschi e spontanei, carichi di gioia e di libertà, dati con l’incoscienza e la voracità dei 16 anni, che non torneranno mai più.
Ma è sempre meglio avere ricordi che rimpianti.

 

Immagine di copertina: Gustav Klimt  (1862-1918) – Il bacio (part. orizzontale), 1907-1908