Ambiente e Natura

La Petizione di Giancos. Lettera di un firmatario pentito

di Sandro Russo

Qualche giorno fa un amico da Ponza mi chiede via whatsapp di firmare una petizione:
– “Mi puoi aiutare firmando questa petizione?
https://www.change.org/p/comune-di-ponza-spiaggia-di-giancos-isola-di-ponza-libera-e-fruibile

– E come no? – rispondo – non ho tempo di approfondire, ma firmo sulla fiducia!
Una firma non si nega a nessuno; poi change.org fa sempre battaglie di civiltà, anche se a volte velleitarie…

 Ma all’amico di Ponza non basta; passa qualche giorno e mi riscrive:
– Sandro, io non ti chiedevo di firmare la petizione ma di pubblicarla perché è una iniziativa che gira sull’isola. Azione nobile..! (…e si addentra in altre spiegazioni più particolareggiate)

Messa così, però, “l’affare si ingrossa”, e rispondo all’amico:

Caro Xxxx
Riguardo alla tua richiesta, una cosa è una firma a titolo personale – “sulla fiducia”, avevo scritto -, altro è impegnare il sito su una battaglia di cui non comprendo appieno tutti i risvolti, eventualmente strumentalizzabile per altri fini…
Per esempio io so che le acque della rada del porto non sono balneabili, per cui non ha senso delimitare gli spazi di sicurezza con boe. Altro dubbio che mi è venuto: perché solo Giancos, e non anche Sant’Antonio e Santa Maria?
Certo sottoporrò questa tua richiesta ai co-redattori/amici del sito e prenderò le mie informazioni; poi ti faccio sapere…
Ciao

È il momento di sentire Mimma, “persona informata dei fatti” e degna di fiducia, anche se la discussione tra noi diventa subito aspra (…ma poi ci ricomponiamo e qualche risultato positivo di maggior chiarezza sempre lo otteniamo).
Infatti, quando le spiego gli estremi della questione, e le dico che ho firmato, subito parte male…
– E bravo scemo! – è la sua prima reazione
Ma continuando a parlare il senso si chiarisce…

È d’obbligo il riferimento alla “Ordinanza di sicurezza balneare 07/2017” dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Ponza (riportato in Allegato .pdf in fondo al presente scritto).
Come si può leggere, tradotto dal linguaggio burocratico di questo tipo di documenti, in particolare nel Capo II che disciplina “le zone di mare riservate alle attività balneari e in cui è vietata la balneazione”… Gli spazi di manovra, alla luce di questo documento se fosse applicato alla lettera, sono veramente ristretti se non nulli… essendo l’area del porto totalmente interdetta alla balneazione.
– Ma Vigorelli non si era inventato qualcosa, per aggirarlo? – obbietto.
– Sì, come no? – risponde Mimma – “i bagni di sole” sull’arenile, e poi anche la possibilità di “bagnarsi i piedi”.
Quindi andiamo a parlare della lunga e complessa vicenda della lotta del precedente sindaco contro “i pontili” che si è conclusa in una sostanziale sconfitta.
– E le boe? – insisto.
Le boe non ha senso metterle a delimitare un diritto di balneazione che la legge esplicitamente vieta; diverso il discorso dei ‘corridoi di lancio’ per le operazioni di imbarco e sbarco delle imbarcazioni.

Molte affermazioni contenute nella famosa petizione – mi viene spiegato – hanno il solo intento di sollecitare il consenso, o su cose ovvie o su cose impossibili da ottenere con quel mezzo (casomai con una più realistica contrattazione e politica dei piccoli passi, cui l’Amministrazione sta lavorando).
Come per esempio l’affermazione: “Chiediamo che ci venga restituita la possibilità di continuare ad avere il diritto di recarsi gratuitamente in spiaggia (…) per bagnarci in quelle limpide acque, che fanno invidia a molte bandiere blu (…) permettendo l’aggregazione e trasmettendo il senso della territorialità e di appartenenza alle nuove generazioni, attraverso l’uso della cosa comune.”
Perché l’accesso a tutte le spiagge e gli scogli di Ponza non è libero e gratuito ora? (ovviamente escluse quelle esplicitamente interdette).
Invece andrebbero posti problemi più seri, come il progressivo insabbiamento del porto che sta peggiorando perché non viene dragato, a causa degli alti costi che richiederebbe lo smaltimento del materiale prelevato, da trattare come materiale speciale perché inquinato.
– Non è evidente l’intento populista di chiamare alla rivolta senza nessuna base reale?

– Per dire, io potrei indire una petizione per riaprire Chiaia di Luna – conclude Mimma – sai quante firme otterrei? Non qualche centinaio, ma diecimila firme! Chi non lo vorrebbe? Ma pensi che ci porterebbero più vicini alla soluzione del problema?
E anche su questo stiamo lavorando… – mi dice (vedi in Rassegna Stampa  su LT Oggi data odierna 22.06 NdR)). Non si sono soluzioni semplicistiche per problemi complessi; con tutta la buona volontà! – mi dice.

Le ho creduto, e mi sono tenuto lo “scemo”!

 

Allegato: ORDINANZA 07.2017 IN DATA 03.05.2017

12 Comments

12 Comments

  1. vincenzo

    22 Luglio 2018 at 21:05

    Il bravo caporedattore Sandro ha compreso la sollecitazione e ha fatto quello che deve fare un Sito indipendente: mettersi tra i bisogni della gente e l’amministrazione che quei bisogni deve assicurare. Questo articolo /intervista ha prodotto un grande dibattito su fecebook e ovviamente i ponzesi si sono divisi in pentiti e assolutamente convinti sottoscrittori.
    Quindi Bravo Sandro!

    Adesso i sottoscrittori della petizione grazie alla intervista di Sandro si sono fatti una idea della posizione della Amministrazione ed eventualmente potranno prendere altre iniziative in difesa dei loro diritti.

    Adesso conosciamo meglio la realtà di Giancos.
    Ci stavano fino a poco tempo fa dei bambini che partecipavano ad una colonia estiva, facevano il bagno e giocavano sulla spiaggia e sia le mamme che i bambini erano felici di giocare in spiaggia e bagnarsi in quello specchio d’acqua ricavato fra i due pontili.

    Ricordo che quello spazio una volta era occupato da un altro pontile. Quello spazio liberato dal pontile, poteva essere occupato comunque da barche, magari all’ancora e invece una iniziativa presa dall’amministrazione Vigorelli ha fatto in modo che quello spazio liberato dal pontile non finisse occupato da barche ma rimanesse libero.

    Mi chiedo, al di là del divieto di balneazione, perché togliere le boe?
    Il divieto di balneazione non si poteva far rispettare con una sorveglianza più assidua e costante? Perché eliminare le boe?

    Io non ho firmato la sottoscrizione perché ritengo che la materia, che io conosco in tutte le sue parti, sia molto complessa e si presti a mille strumentalizzazioni ma vorrei ricordare a Mimma che stanno succedendo delle cose che portano e porteranno a questa e altre sottoscrizioni.
    La gente vede che piccoli passi che andavano nella direzione degli interessi pubblici stanno prendendo una piega che qualcuno ha definito di restaurazione: dove l’interesse privato la fa da padrone.

    E’ questo, Cara Mimma, il messaggio non scritto che questa sottoscrizione ha voluto mettere in evidenza.

  2. vincenzo

    23 Luglio 2018 at 20:42

    In questo articolo si parlava di Giancos. Parlavamo proprio di diritto dei bambini di poter usufruire di spiagge libere ma ricordiamoci sempre della sicurezza e dell’incolumità delle persone che viene prima di ogni altra cosa. Dove ci sono i bambini ci vuole grande attenzione.

    http://www.h24notizie.com/2018/07/tragedia-sfiorata-sullisola-bimbo-salvato-da-un-marinaio-greco/

  3. Fausto

    24 Luglio 2018 at 09:18

    Circa le boe, in linea di massima, se la legge le prevede per vari motivi, se chi amministra non trova nella legge l’appiglio a favore dei cittadini che pagano le tasse allo Stato e agli enti pubblici, ma sceglie l’appiglio contro i cittadini, la cosa non può non avere conseguenze anche sul mandato di chi amministra.

  4. Luisa Guarino

    24 Luglio 2018 at 16:14

    Strumentalizzazione: così va definito il commento di Vincenzo, che facendo come sempre da amplificatore riporta un link già compreso nella rassegna stampa. Non entro nel merito di firmare o meno la petizione. Ognuno fa ciò che vuole e noi ci limitiamo a registrare i fatti. Ma l’episodio, per fortuna a lieto fine, è accaduto proprio a Giancos: un’occasione da cogliere al volo. E di quale sicurezza poi andiamo parlando? Nessuno di noi, adulto o bambino, può considerarsi al sicuro, ovunque sia.

  5. vincenzo

    24 Luglio 2018 at 20:30

    La mia amica Luisa parla superficialmente di “strumentalizzazione”, io mi chiedo e le chiedo: in quale direzione a favore di chi e di che cosa?

    Nella direzione che favorisce i pontilisti e la conferma del divieto di balneazione?
    Oppure nella direzione di ripristinare le boe per cui favorire una balneazione protetta e sorvegliata?

    Io non sono tenuto a leggere le rassegne stampa, ma una notizia di questo genere va collegata, a mio avviso nel giusto contesto per ampliare una riflessione che vede a confronto interessi pubblici e privati, sicurezza, bisogni di bambini e adulti.

    Cara Luisa, parlare apertamente di queste problematiche facendo comprendere a tutti gli attori in gioco che la materia ha mille implicazioni che riguardano il diritto privato e pubblico ma anche la sicurezza e l’incolumità della vita, è un’operazione giornalistica anche culturale.

    Poi è sempre la politica che deve ascoltare le varie istanze, far fronte alle emergenze, analizzare le notizie, le conoscenze, interpretare le leggi e prendere le decisioni.

  6. Silverio Guarino

    25 Luglio 2018 at 22:55

    “Sub lege libertas”: era il motto di “romana origine” della Polizia di Stato che è stato recentemente modificato in “Vicini alla gente”.
    Il motivo di questo cambio (è un mio personale parere) deve essere collegato alla perdita della conoscenza della lingua latina ed al numero sempre più esiguo di chi la studia.

    Essendo pertanto in via d’estinzione la categoria degli studiosi della lingua latina e sempre di più quelli che la stanno dimenticando per perdita della memoria e dell’esercizio, alla luce di queste considerazioni mi corre l’obbligo, da “esperto latinista ancora in vita”, di riproporre (con un po’ di analisi logica e grammaticale) il motto in questione, con la relativa traduzione.

    Sub = preposizione che “regge” l’ablativo; significato = sotto
    lege = ablativo singolare dal sostantivo lex-légis f. = la legge
    libértas = soggetto, nominativo singolare dal sostantivo libértas-àtis f. = libertà
    (est) = verbo sottinteso III persona singolare presente indicativo del verbo sum, es, fui,–, esse = è

    Traduzione: “Sotto la legge, c’è la libertà”
    Non “sopra la legge”, né “contro la legge”, ma “sotto la legge”.

    Sempre.

  7. Fausto

    26 Luglio 2018 at 09:24

    Far manovrare navi o altro ancora sui bagnasciuga delle spiaggette o verso i bagnasciuga, scambiandoli per banchine o scogliere… tra sopralegge… surreale… ecc… ecc…

  8. Luisa Guarino

    26 Luglio 2018 at 18:39

    Battigia, caro Fausto, battigia: non bagnasciuga, che è tutt’altra cosa. Pignola quanto e più di mio fratello, ma questa volta… in difesa dell’italiano. Un cordiale saluto a tutti, favorevoli o contrari alla petizione.

  9. Fausto

    26 Luglio 2018 at 20:14

    Il termine bagnasciuga spesso è stato usato da diversi al posto di battigia vedi anche pubblicazioni dizionari Repubblica (http://dizionari.repubblica.it/Italiano/B/bagnasciuga.php), ad ogni modo va bene battigia, a volte si usano parole più personalizzate o maccheroniche, altre volte no, la sostanza però rimane, ed è un peccato che la si giri su altri argomenti, ma certamente è una scelta.

  10. Martina Carannante

    27 Luglio 2018 at 10:58

    _ FAKE NEWS_ Boe si/ Boe no a seguito della petizione ci sarà un referendum!

    Mi auguro, almeno questo di risparmiarlo.

    Ovviamente non dirò il mio punto di vista o cosa ho fatto e pensato quando ho notato le varie condivisioni su Facebook di queste petizione su Change.org, ma una domanda la voglio fare a tutti, proprio perché ho una mia idea chiara ed ho anche letto i 3000 commenti su fb,

    Perché FARE UNA PETIZIONE PER DELLE BOE A GIANCOS, in zona portuale, E NON FARE NIENTE PER CHIAIA DI LUNA??
    I ponzesi si sono arresi e hanno messo una pietra sopra quel famoso cancello, oppure si tratta dell’ENNESIMO CAPRICCIO?

    Attendo vostre!

  11. Luisa Guarino

    27 Luglio 2018 at 17:37

    Caro Fausto, lungi da me l’idea di distrarre l’attenzione dal tema nodale. Pertanto non si tratta di “una scelta”, e inoltre non sono tenuta a dire come la penso. Ho solo precisato il termine per difendere una lingua sempre più soggetta all’imbarbarimento, anche grazie proprio a certi media “blasonati”. Comunque bagnasciuga indica la linea di galleggiamento di una barca. Come tutti naturalmente sanno.

  12. Fausto

    27 Luglio 2018 at 19:40

    Ciao Martina, sì Chiaia di Luna è importante, certamente, ma circa i pezzettini di spiaggia, almeno quelli… erano già segnalati da boe, molti turisti dicevano: “Ci siamo fatti un giorno in più a Ponza andando su quella riva..”

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