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Estati che furono, estati che sono (2). Noi studenti. Avevamo difficoltà a condividere le scelte dei genitori. Ponza, democristiana e ancor più ‘sandoliana’ (da Francesco Sandolo, sindaco dal 1952 al 1975). Un uomo ‘forte’ che non amministrò l’isola, la comandò. Lasciò che per effetto espansivo le dinamiche economico-politiche del dopoguerra facessero sentire i loro sviluppi anche sull’isola. La quale doveva muoversi nel chiuso della sua volontà. Noi si fremeva. Le nostre esperienze ideologico – politiche, di marca continentale, erano opposte alla visione despota-paternalistica. Ma l’estate rimaneva il periodo magico dell’immersione totale nella realtà ponzese. La si viveva con riluttanza. I problemi sociali ribollivano, pure su questo lembo di terra. Purtuttavia l’isola non implose né si frantumò. Superò le criticità in parte lasciando che le forze economiche emergenti si organizzassero in autonomia, in parte non svendendo la singolarità isolana alle pressioni economiche esterne. “La dittatura del proletariato o la dittatura per il proletariato?
Immagine di copertina: dipinto di Mariuccia Stretti [Estati che furono, estati che sono (2) – Continua] Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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