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La minieraaa..!

di Paolo Iannuccelli

 

Il recupero delle vecchie miniere in chiave turistica in un piano di valorizzazione dell’archeologia industriale è in atto in Sardegna, nel Sulcis-Iglesiente (cfr. nota in fondo all’articolo).
A Ponza esiste la vecchia miniera di caolino e bentonite ex Samip, abbandonata da anni, con gravi problemi ambientali vista la mancata bonifica dell’area a Le Forna.

Si è tenuto recentemente a Latina un interessante e affollato convegno, organizzato dalla Facoltà di Ingegneria, su possibili accordi di programma per la riqualificazione dei siti nell’ambito del recupero e della valorizzazione dei beni ex minerari italiani, con tanto di bellissima mostra fotografica annessa.

A Ponza la prima fase è la messa in sicurezza d’emergenza; poi potrebbero partire le fasi successive che porteranno al recupero definitivo del bene, uno dei gioielli del patrimonio di archeologia industriale del Lazio, come l’ex fornace Sieci di Scauri.
Oltre al recupero degli edifici abbandonati e pericolanti potrebbe essere previsto un intervento sull’approdo, consentendo l’accessibilità del sito sia da terra che da mare.

Il recupero del sito è di fondamentale importanza per il turismo isolano, visto il crescente boom dell’archeologia industriale nel Bel Paese, un fenomeno da sottolineare.
Nella ex Samip sarà possibile anche la realizzazione di un sistema di trasporto passeggeri su rotaia, compatibile con il contesto storico e paesaggistico del sito monumentale inaugurato nel 1937 e chiuso definitivamente nel 1976.
L’opera potrebbe essere interamente finanziata con fondi europei come avvenuto a Favignana con l’ex stabilimento della notissima famiglia Florio, meta di migliaia di visitatori che apprezzano il lavoro svolto.

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Di Paolo Iannuccelli. In condivisione con www.seicolonne.com del 3 luglio 2018: Recupero delle miniere, sarà la volta anche della ex Samip? [2]

 

Notaa a cura della Redazione:

Da www.regione.sardegna.itEx miniere, aperta ai visitatori la galleria anglo sarda di Montevecchio. Piras: avanti con la valorizzazione e il riutilizzo dei siti minerari [3]
Ristrutturata e messa in sicurezza in seguito ai lavori svolti da IGEA, cui spetta la manutenzione delle miniere sarde, la storica Galleria entra nell’elenco dei siti minerari resi fruibili a nuovi utilizzi grazie ai recenti interventi dell’Assessorato dell’Industria. Si tratta del terzo sito che viene riaperto ai visitatori negli ultimi due anni, dopo Porto Flavia e Galleria Henry.