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È quasi San Silverio. L’estate è prossima e le ombre di un inverno particolarmente sotto tono sono fugate da nuove speranze e aspettative. Nonostante le difficoltà, continuiamo a crederci: a credere in una Ponza migliore.
San Silverio rappresenta per tutti noi non solo la festa più importante e sentita, ma anche l’inizio di un nuovo futuro che ogni anno sogniamo più felice. Settimana non solo di attesa, ma di belle novità, che stanno scandendo giorno dopo giorno, questo inizio della “bella stagione”.
Della forza della tradizione, dei diversi umori, delle novità e delle vecchie ritualità, ci sta aggiornando con dovizia di particolari Franco De Luca nel suo “Diario” a puntate (leggi qui, qui e qui). Franco osserva l’isola, ricostruisce per noi atmosfere che sembravano solo fino a pochi giorni fa rarefatte, si meraviglia dell’incanto dei più piccoli per i botti e le luci che preparano alla solennità.
Ad una dimensione intima e familiare ci riportano anche le pagine di Rinaldo Fiore (leggi qui), a quell’humus umano così vicino al nostro. Così come Gabriella Nardacci, ormai ponzese d’elezione, che ha dedicato alla nostra isola il suo ultimo romanzo “A malapena si vede Ponza” (leggi qui), appena presentato a Latina, occasione nella quale la nostra direttrice Luisa Guarino, dopo un lungo, affettuoso contatto telematico, ha finalmente potuto conoscere e apprezzare di persona.
La nostra bella Ponza, a volte anche a dispetto di certe nostre abulie, continua a darci sempre nuove sorprese e ad attrarre artisti e fotografi, come il pittore Gino Di Prospero, che dal 15 al 20 giugno da noi terrà una sua personale o il fotografo Guido Alberto Rossi che alle nostre isole ha dedicato splendidi “ritratti”.
Altra meraviglia isolana è quella di cui scrive il nostro nuovo collaboratore Luciano Bernardo che, con un rapido schizzo, ci fa conoscere gli ctenofori, le luminarie del mare, fotografate nel nostro splendido mare.
Ma è il momento anche di autori ponzesi, come mio fratello Silverio (leggi qui e qui), che il 19 prossimo alle 19,30, presenterà il suo ultimo lavoro sulla gloriosa marineria isolana (leggi qui). Quasi trecento anni di storia, con pagine sulle immani fatiche e gli atti di eroismo, che hanno meritato ai nostri marinai e pescatori il titolo di più bravi del Mediterraneo.
Il volume, terzo di un corpus che ne prevede dieci, è arricchito da decine di immagini rare e disegni e acquarelli dello stesso autore. La serata sarà organizzata sulla nave “Bastia”, della Moby, società dell’armatore ponzese Vincenzo Onorato, la stessa che tradizionalmente ogni anno porta i ponzesi dell’Elba a festeggiare il 20 giugno il loro Santo. La presentazione sarà arricchita dagli interventi di Franco De Luca, Enzo Di Fazio, Enzo Di Giovanni e Rosanna Conte, presidente del neonato “Centro Studi Isole Ponziane”, che nasce con un programma ambizioso e ci auguriamo di grande successo.
È infatti arrivato il momento, per Ponza, di provvedere in maniera sistematica alla raccolta di documenti e libri, foto, quadri, testimonianze archeologiche e di cultura popolare che rischiano altrimenti di andare dispersi. Un impegno al quale siamo tutti chiamati e al quale dovremmo sentirci tutti onorati di collaborare, rimuovendo quelle prevenzioni spesso stupide che ci allontanano gli uni dagli altri senza un vero perché.
Anche nel clima di festa non possiamo, però, non ricordare i tantissimi problemi che attanagliano Ponza: dalla questione P.A.I. al ripristino della sede dell’ufficio postale di Le Forna, dalla rimozione delle frane che impediscono l’accesso alle nostre coste, al miglioramento degli orari e dei mezzi di collegamento.
Lo sappiamo, sono i soliti problemi che la nuova Amministrazione sta affrontando con fatica, data la farraginosità delle leggi, certe inspiegabili lentezze se non resistenze, proprie della burocrazia del sistema-Italia.
Va però chiarita subito una cosa: la soluzione dei nostri problemi passa inevitabilmente attraverso il contributo di tutti, nessuno escluso.
Così come non bisogna continuare a servirsi della “Legge ’i Ponza”, come ancora si ostina a fare Giggino. Sappiamo che modificare “abitudini” e prevenzioni centenarie non è cosa facile, ma è un passaggio necessario. Non vi è altra via. La stessa amministrazione va supportata e incoraggiata, con nuove idee, proposte, stimoli e creatività. E, ovviamente, anche criticata, lì dove si dimostra lenta e inefficace. Qualsiasi cambiamento comincia da noi; solo da tutti noi dipende il futuro.
Bisogna avviare la politica dei piccoli passi, ma nella direzione giusta, così come chi è convinto che servire il proprio paese non è solo un impegno politico, ma anche morale, come afferma con giusto orgoglio Gennaro Di Fazio che si è fortemente adoperato affinché fosse messa a norma la piccola autoambulanza, dono dell’Associazione Enrico Cancellieri. E un grazie va ovviamente anche alla Formia Soccorso srl che ne ha sostenuto le spese.
Altri segnali si stanno manifestando, che fanno ben sperare. Sempre più numerosi sono i giovani che si stanno impegnando in attività culturali e commerciali che aprono nuove vie e che dimostrano un forte attaccamento al territorio. Vanno aiutati in ogni modo e con ogni mezzo. Il nostro futuro è nelle loro mani. Se tutti assieme non facciamo questo sforzo di cambiamento, saremo condannati a quella visione pessimistica che un antico proverbio indiano, ben applicabile alla nostra isola, così sintetizza: “Possiamo svegliare chi dorme, non chi fa finta di dormire!”.