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Guido Alberto Rossi, fotografo del mondo, ha fermato anche Ponza nei suoi scatti

presentazione e breve intervista a G. A. Rossi
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Abbiamo incrociato alcuni dei suoi scatti di Ponza dall’alto (una foto di Zannone; una dei faraglioni del Calzone muto); scambiato qualche mail… e – da cosa nasce cosa – gli abbiamo rivolto qualche domanda…

[2]I faraglioni del Calzone Muto e il Bagno vecchio

[3]Barche in rada. Sfondo Santamaria

[4]In rada. La Ravia all’alba

– Chi è Guido Alberto Rossi?

Guido Alberto Rossi è nato a Milano nel 1949, da sempre appassionato di fotografia, si è avvicinato ad essa grazie ad una macchina Kodak a soffietto trovata in casa dei nonni.
Ha pubblicato il suo primo servizio pagato sullo Sport Illustrato nel settembre del 1966.
Nei primi anni della carriera alterna la fotografia di sport, specialmente automobilismo e motociclismo, al reportage di guerra.
Nel giugno del 1967 va in Israele per la guerra dei 6 giorni ma arriva a conflitto finito e si deve accontentare di fotografare i primi giorni dopo la vittoria israeliana, documentando campi profughi, le vie di Gerusalemme e lo spirito del momento.
Nel febbraio del 1968 parte per Lisbona e cerca di recarsi in Biafra, ma per un diniego da parte di Otto Skorzeni, che gestiva la situazione dei trasporti, prosegue per la Guinea Bissau dove le truppe portoghesi combattevano la loro ultima guerra coloniale; combina poco e viene espulso perché privo di visto stampa.
Nel novembre del 1968 va in Vietnam, accreditato presso le forze USA; vi rimane tre mesi e ci torna ancora nel 1971 e nel 1973. In quest’anno insieme al collega Ennio Iacobucci, percorre tutto il Sud in macchina, da Saigon a Quang Tri, facendo un reportage sulla situazione del paese ormai al collasso.
Nel 1969 si reca a Belfast per un servizio sulle truppe inglesi.
Nel 1973 parte per la Cambogia e questo sarà il suo ultimo reportage bellico.
Successivamente si dedica alla fotografia geografica e nel 1979 fonda l’agenzia fotografica Action Press.

Tra un viaggio e l’altro, tra il 1975 ed il 1995, si dedica agli sport nautici, fotografando le regate veliche e le gare di motonautica, per seguire le gare della classe offshore, impiega per la prima volta in Italia l’elicottero riuscendo così a seguire qualche miglio della corsa.
Dal 1980 al 2003 è responsabile di The Image Bank Italia. Quando questa viene venduta dalla proprietà USA (Kodak) ad un nuovo gruppo, si trova in conflitto con i nuovi proprietari e così nel 2003 lascia TIB e fonda nel 2004 la sua agenzia TIPS Images che cede a giugno del 2014.
Appassionato di volo, nel 1985 compra un Cessna 210T e con le marche I-TIBI, insieme al suo amico e pilota Enzo Bianchini, fotografa “a tappeto” tutta l’Italia, e buona parte d’Europa e del Nord Africa, volando per 1.600 ore in 24 anni.
La fotografia aerea diventa una delle sue specialità e fotografa 65 paesi utilizzando sia aerei leggeri che elicotteri e ultraleggeri.
Negli anni le sue immagini sono state pubblicate praticamente su tutte le testate del mondo anche grazie al lavoro delle varie agenzie con cui collabora. Ha lavorato anche per importanti brand, realizzando foto pubblicitarie sempre con lo stile del reportage e delle immagini aeree.

Ha pubblicato 36 libri fotografici con vari editori internazionali. L’ultimo per la Mondadori Electa: “Basilicata vista dal cielo”.
Da gennaio 2015 è Capo Progetto del Rotary Club Milano Nord ed in collaborazione con la CRI ha realizzato dei corsi multimediali, un libro ed una app per cellulari: Foto & Parole, per insegnare l’italiano e l’integrazione ai migranti.
Parla inglese, francese, spagnolo e portoghese
Attualmente il suo materiale è visibile ed acquistabile su: www.guidoalbertorossi.com [5]

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– Da quanto tempo conosce Ponza? 

Il mio primo incontro con Ponza è stato nel 1979, durante il trasferimento di una barca a vela… quindi ben 39anni fa. In seguito nel 1988 ho fatto un catalogo per un cantiere nautico in cui Ponza appariva in tutta la sua bellezza.

– Quando fotografa dall’alto, che mezzi usa? 

Praticamente tutto quello che vola, elicotteri ed aerei ad ala alta; alcune delle foto che corredano questo servizio sono state scattate da un Cessna 210. Oggi con i droni si fanno delle cose straordinarie, volando a quote basse che consentono inquadrature particolari.

[7]Ponza dall’alto. Dal faro della Guardia, sulla direttiva sud -nord

[8]Panoramica dall’alto. Cala Feola sul versante di ponente. Lo Schiavone e Calinferno a levante

[9]Ponza dall’alto, nel suo punto più stretto, tra Chiaia di Luna e la rada del Porto

[10]Cala Feola dall’alto

[11]L’estremità dell’isola verso tramontana. Cala Felci e Gavi

Trova Ponza in qualche modo diversa da altri posti che ha fotografato?

Quando si conosce un posto anche da terra e lo si fotografa dall’alto si scopre sempre qualcosa di nuovo

[12]Ponza dall’alto. Costa frastagliata e fondali trasparenti

[13]L’abitato intorno alla chiesa de Le Forna e la costa a ponente

– Ha qualche particolare ricordo di Ponza? Ha conosciuto persone di Ponza? 

 Tanti ricordi,  tutti piacevolissimi. Ricordo in particolare il velista Jepson, l’avevo conosciuto negli anni ’70, quando fotografavo la vela e avevo fatto una regata a bordo del Guia di Giorgio Falck; ricordo che cucinava benissimo e chiamava sempre Falck “ingegnero”. In seguito ci siamo incontrati spesso, in vari porti, ed era tipico il suo paragonare tutto a Ponza, dal prezzo dell’aperitivo all’acqua del porto.

Anni fa, durante un giro in barca tra le isole Ponziane, a causa di un forte maestrale, ci siamo fermati tre notti a Ponza riempiendoci tutte le sere di pesce e vino nei vari ristoranti del porto… Dentro di me, speravo che il maestrale durasse sette giorni.

[14]Palmarola dall’alto. In evidenza i faraglioni di Mezzogiorno, ‘A porta ranne e Vardella

[15]Palmarola. Forcina, Scoglio di San Silverio e Galere

[16]Cala Fonte prima del crollo del 2017

[17]La processione di San Silverio

[18]Festa di S. Silverio. L’imbarco del santo

 

Foto del servizio: copyright Guido Alberto Rossi