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“A malapena si vede l’isola di Ponza”, Gabriella Nardacci alla Feltrinelli

di Luisa Guarino

 

Sarà presentato oggi alle 18 presso la libreria Feltrinelli di Latina il libro di Gabriella Nardacci “A malapena si vede l’isola di Ponza”.
Con l’autrice, in una sorta di colloquio-intervista Giulia Laruffa, più che un’amica, che ha curato l’introduzione dell’opera, che comprende anche la prefazione di Massimo Massa e la postfazione di Maria Teresa Infante. Il testo è stato pubblicato dalle Edizioni L’Oceano nell’Anima per la Collana ICARO nel giugno 2017 e doveva  essere presentato in anteprima nel successivo mese di settembre a Ponza nell’ambito di alcune iniziative promosse dal nostro sito. Però ciò non è stato possibile a causa di un… fastidioso contrattempo. Contiamo di recuperare nell’estate 2018.

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Nata a Maenza, insegnante attualmente in pensione, fin dall’adolescenza Gabriella ha manifestato una grande passione per la lettura e la poesia: nei suoi quarantadue anni di insegnamento ha saputo coinvolgere i suoi alunni, i quali così hanno potuto esprimere al meglio la loro creatività con conversazioni registrate e trascritte.

Nardacci ha pubblicato racconti, poesie, e una silloge poetica dal titolo “Parole scalze” edizioni Artigraf.

Scrive periodicamente sul nostro sito www.ponzaracconta.it [2] (fallo più spesso, amica cara! NdA), con articoli di attualità, poesia, letteratura, folclore, usi e costumi di paesi e città [sul sito cerca i suoi articoli nella ricerca per Autore – NdR]. Questi sono spesso legati al territorio pontino, ai Lepini e a Maenza, paese natale.

Ed è proprio da Maenza che bisogna partire per capire la genesi di “A malapena si vede l’isola di Ponza”. Il profilo di quelle terre colpisce Gabriella fin da bambina e continua a incantarla mentre cresce. Una volta adulta si trasferisce a Roma, ma a ogni ritorno il suo sguardo è sempre proiettato oltre la pianura e verso il mare. Ponza diventa così il luogo della mente e del cuore. Finché quella proiezione si concretizza in questo libro: “Un viaggio interiore della protagonista, tipico del romanzo di formazione” scrive Laruffa.  Raccontato con “un linguaggio personalissimo… un romanzo forte in cui l’autrice espone la propria relazione tra sé e il mondo” aggiunge Massa.

Per dare il giusto spessore alla sua opera, alla fine Gabriella Nardacci ha voluto conoscere di persona Ponza, i suoi abitanti, le atmosfere, i colori: e adesso più che mai, l’isola la porta impressa nel cuore. Il testo è la storia di un segreto che tocca il cuore e la vita di quattro personaggi principali, prima fra tutte Cristina, io narrante. “Quattro personaggi che condividono un segreto che segnerà la loro vita per sempre. E’ la storia di una donna e della sua emancipazione: da se stessa e da tutto ciò che nel corso della vita le si manifesta come conflitto insuperabile” si legge nella quarta di copertina.
“A malapena si vede l’isola di Ponza” è un bel libro: l’ho letto e lo consiglio. Da tante vicissitudini e prove non semplici Cristina/Gabriella esce a testa alta e con uno sguardo positivo verso il futuro: pacificata con se stessa e con il mondo. Per scelta. E mi piace pensare che a questo risultato possa aver contribuito anche Tommy, un adorabile gattino che le gira per casa. Sono infatti convinta che il potere dei felini… sia infinito.