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Il mio amico Philip Roth

di Silverio Guarino [1]

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Come tutte le amicizie, tutto comincia per caso.
Cercavo un racconto di 230-240 pagine, perché quello è sempre il mio desiderio, per poterlo leggere tutto d’un fiato, in tre ore circa. Questo è anche il motivo per cui mi reco sempre a Ponza con navigazioni “lente”, perché così riesco a leggere i libri che non riesco a leggere a casa, e, se mi va bene, ne leggo uno all’andata ed un altro al ritorno.

Insomma, tutto è cominciato per caso. Ed è stato amore a prima vista. Mi si è aperto un mondo di cui condividevo ogni pensiero ed ogni azione, senza aver mai conosciuto prima questo Philip Roth.

E ho cominciato a leggere tutta la sua produzione e con gioia mi accorgevo che se anche le sue storie superavano le 400 pagine (una sorta di “blocco mentale” di lettore poco avvezzo alle storie lunghe), non cambiava il mio approccio.

E’ stato come incontrare un amico che ti confidava i suoi pensieri, che erano i miei. Ed è così che è nata una grande amicizia.

Quando ho saputo della sua morte, ho provato un senso di grande dolore, come per la perdita di un grande amico. In realtà Philip aveva smesso di scrivere da un po’; aveva deciso di smettere di scrivere prima che una malattia qualunque lo avesse potuto decidere per lui. Si è ritirato da imbattuto campione, anche se senza Nobel.

Alla notizia della sua morte, ho pensato di farlo ricordare dalla Redazione di “Ponzaracconta”, ma era ovvio che ne avrebbero parlato tutti i giornali e i telegiornali del mondo e l’idea è stata messa da parte.

Ed allora, proprio oggi (26 maggio, S. Filippo Neri), onomastico del caro Philip, lo vorrei ricordare come mio amico e fargli gli auguri, come si fa ad un amico, ringraziandolo di essere esistito e di avere avuto anche amici come me, che lui non ha conosciuto, ma che hanno avuto la fortuna di averlo conosciuto.
“Goodbye, Philip!”

 

P.S. Provate a leggere qualcosa di lui, se non lo avete ancora fatto.

Immagine di copertina: Philip Roth. Illustrazione di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte. 2017.

 

Nota e video (a cura della Redazione)

Da YouTube
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La citazione di alcune frasi dello scrittore americano che si è spento a 85 anni. 

“La morte di Philip Roth, a poche settimane dall’annuncio dell’Accademia di Svezia (travolta dagli scandali) che il premio Nobel 2018 non verrà assegnato, sembra quasi l’ultimo sberleffo di un maestro che a quel riconoscimento è stato candidato quasi ogni anno a furor di popolo senza mai ottenerlo. Se n’è andato lo scrittore forse più influente e complesso della letteratura contemporanea, la voce che più di ogni altra ha saputo frugare con una sincerità spietata, umana ma mai consolatoria, nelle inquietudini della nostra epoca, smascherando ogni infingimento e nello stesso tempo scardinando le regole del romanzo” [Dal “Corriere della Sera”].