Ambiente e Natura

Il prestito (prima parte)

di Emilio Iodice

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Pubblichiamo un altro racconto – da una storia vera – di Emilio Iodice, in due parti; in italiano nella traduzione di Silverio Lamonica e nell’originale inglese per i lettori di Ponzaracconta d’oltreoceano

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Il prestito. Una storia vera di saggezza e di compassione
di Emilio Iodice

In posti remoti dove le famiglie vivono gomito a gomito, talvolta immancabilmente si uniscono. Ciò accade a prescindere dalla necessità e dal desiderio. Nei secoli addietro i clan ponzesi, grazie ai matrimoni, si univano per mettere al mondo dei bambini spesso straordinari. Essi navigarono per i sette mari, dimostrando grande esperienza e, a volte, perfino eroismo. Il risultato fu che queste famiglie diventarono esperti agricoltori in una terra difficile, oltre ad essere immigrati di valore che arricchirono lo spirito di altre nazioni, grazie al loro duro lavoro, al sacrificio e all’ambizione.

La dinastia di Salvatore Sandolo e Maria Aprea ne fu un esempio eloquente. Si sposarono prima dell’avvento del secolo scorso. Lasciarono un segno duraturo che si estese oltre i loro figli e nipoti e raggiunse i loro pronipoti e perfino gli abitanti della Perla del Mediterraneo.

La nostra storia è solo un piccolo episodio della loro vita e che ci ha tramandato un’immagine eloquente di saggezza e compassione.

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Salvatore e Maria erano sposati da oltre vent’anni. Si conoscevano così bene che se uno di loro iniziava una frase, l’altro era in grado di terminarla. A volte sembrava che avessero la capacità di leggersi nel pensiero. Erano una coppia unita in tutti i sensi del termine. Le loro faccende personali e patrimoniali erano intrecciate e nella vita condividevano i medesimi obiettivi.

Unirono due lignaggi di successo: i Sandolo e gli Aprea, per produrre una forte stirpe di discendenti che ebbe un’importante influenza sul futuro di Ponza e perfino degli Stati Uniti. Ebbero undici figli, sette femmine e quattro maschi. Maria si assicurò che ciascuno avesse una buona educazione.

I ragazzi, in particolare, furono addestrati a diventare capitani marittimi e leader di successo nel loro campo. Quattro figlie di Salvatore e Maria sarebbero andate in America, mettendo su famiglia negli Stati Uniti. Una figlia sarebbe poi diventata una delle insegnanti più rinomate dei figli di Ponza e l’altra sarebbe andata in sposa ad uno dei più grossi proprietari terrieri d’Ischia.

Per decenni, il fratello di Salvatore fu il parroco della chiesa di Le Forna; era il simbolo della forza e della saggezza. I nipoti di Salvatore diventarono medici, farmacisti e avvocati. Uno fu sindaco di Ponza per oltre vent’anni.

Era una famiglia attiva e di successo, forte, intelligente e appassionata. Maria Aprea apparteneva ad una famiglia di commercianti, parsimoniosi e intelligenti, capivano nei dettagli il modo intricato di condurre gli affari e, soprattutto, di maneggiare e investire il denaro.

San Salvatore e Santa Filomena sulla spiaggia di Santa Maria; 1929 ca (gentile concessione di PonzaRacconta)

Salvatore riusciva a malapena a leggere e scrivere, ma era un accorto imprenditore che conosceva gli affari della pesca e della distribuzione delle aragoste come pochi altri della sua generazione. Lui e i suoi fratelli iniziarono come semplici pescatori senza educazione e con scarsa esperienza del mondo circostante, come tanti altri ponzesi verso la fine del Secolo XIX.

Era in società coi fratelli negli affari della pesca. Lavoravano molto bene insieme e raramente avevano discussioni, forse per il seguente motivo: lasciavano al loro fratello sacerdote la cura delle finanze e degli affari, in modo che tutto fosse sotto controllo. Era un modo di procedere saggio e necessario che evitava loro compiti gravosi. Col tempo, ciascuno prese la sua strada con successo in qualsiasi campo si impegnassero.

Salvatore lavorò molto duramente per acquistare un bastimento tutto suo e iniziare a pescare e vendere aragoste che all’epoca erano molto abbondanti a Ponza. A poco a poco risparmiò abbastanza soldi per dare un acconto per l’acquisto di una goletta. La prima fu battezzata La Filomena in onore di sua madre e della figlia maggiore.

Alcuni anni dopo riuscì a comprare e a varare una seconda barca, il San Salvatore.

Casse di aragoste

Dagli inizi del 1930 vendeva aragoste in varie parti del Mediterraneo. Aveva i principali centri di distribuzione a Barcellona, Marsiglia e Nord Africa. Salvatore conosceva le rotte marittime con maestria e precisione. Era in grado di guidare le sue navi con qualsiasi condizione meteorologica e individuava le rotte migliori e più brevi in modo che riusciva a condurre in porto il suo bastimento, in tempo e senza rischiare di perdere il suo prezioso carico. Le sue golette avevano come equipaggio esclusivamente pescatori di Ponza; si sentiva responsabile delle loro vite e dei mezzi di sussistenza delle loro famiglie.

Dopo aver scaricato le sue aragoste in Francia o Spagna, egli acquistava ogni genere di beni di consumo compresi i tessuti, il sapone, i capi di abbigliamento, i fagioli, carne e pesce salati, formaggio, olive, farina, caffè, tabacco, tè e cioccolato. La maggior parte era destinata a nutrire la sua famiglia in crescita, ma un po’ era venduta anche ai negozianti di Ponza. Col tempo divenne un uomo facoltoso. Fu in grado di comprare molti appartamenti e magazzini nel porto di Ponza e dare a ciascuna figlia una dote di £. 10.000, quando a Ponza una casa costava meno di £. 5.000.

Il Lanternino

[Il prestito (1) – Continua]

Original version

The Loan. A True Story of the Wisdom and Compassion

At times, on remote places where families are huddled together, they invariably unite. It happens out of necessity and desire. Over the centuries, the clans of Ponza came together through marriage to often create extraordinary children. They sailed the seven seas and demonstrated tremendous expertise and, at times, even heroism. The product of these families became skilled farmers of a difficult land; and were valiant immigrants who enriched the spirits of other nations through their hard work, sacrifice and ambition.

An example of such a dynasty was that of Salvatore Sandolo and Maria Aprea. They were married before the turn of the last century and left a lasting mark that extended beyond their children and grandchildren that reached their grand nieces and nephews and even the people of the Pearl of the Mediterranean.

Our story is but a small episode in their life that has been left with us as an illustration of wisdom and compassion.

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Salvatore and Maria had been married for over 20 years. They knew each other so well that one would start a sentence and the other would finish it. At times, it appeared that they could read each other’s thoughts. They were a united couple in all senses of the word. Their personal and business affairs were intertwined and they shared the same goals in life.

They had joined two successful lineages, the Sandolos and the Apreas, to produce a strong line of decedents that had an important influence on the future of Ponza and even the United States. They had eleven children; seven girls and four boys. Maria made sure that each had a good education.

The boys, in particular, were taught to take command of the sea and became respected leaders in their field. Four of the daughters of Salvatore and Maria would go to America and plant the family’s seeds in the United States. One daughter would be one of the most renowned teachers of the children of Ponza and another would become the wife of one Ischia’s largest land owning families.

For decades, Salvatore’s brother was the pastor of the church in Le Forna. He was a symbol of strength and wisdom. Salvatore’s nephews became physicians, pharmacists and lawyers. One was mayor of Ponza for over 20 years.

It was an active and successful, family that was strong, intelligent and passionate. Maria Aprea came from a line of merchants. They were thrifty and clever and understood the intricate details of running a business and, most of all, handling and investing money.

San Salvatore and Santa Filomena on the beach at Santa Maria, c. 1929 Courtesy Ponzaracconta

Salvatore could barely read or write but was a shrewd entrepreneur who knew the business of fishing and distributing lobsters as few others of his generation. He and his brothers started as simple fishermen without education and little involvement with the outside world, like so many others in Ponza in the late nineteenth century,.

His brothers were his partners in the business of fishing. They did well together and rarely argued, perhaps because of one reason: they let their brother the priest handle the finances of the business so that all was above board. It was a wise and necessary way of dealing with a difficult task. Eventually, each went their separate ways to succeed in whatever field they undertook.

Salvatore worked very hard to acquire his own boat and start catching and selling lobsters which were abundant in Ponza at that time. Gradually, he saved enough money for the down payment of a schooner. The first one was christened the Filomena in honor of his mother and oldest daughter. Years later, he managed to buy and launch a second ship, the San Salvatore.

 

By the early 1930s, he was selling lobsters in various parts of the Mediterranean. He had major distribution centers in Barcelona and Marseille and North Africa. Salvatore knew the ways of a seafarer with skill and precision. He could sail his ships in all forms of weather and recognized the best and shortest routes so he could get his cargo to port on time without the risk of losing his precious goods. His schooners had a full complement of sailors who were fishermen from Ponza. He felt responsible for their lives and the livelihood of their families.

After he unloaded his shipment of lobsters in France or Spain, he would purchase all forms of goods including textiles, soap, clothing, beans, salted meat and fish, cheese, olives, flour, coffee, tobacco, tea and chocolate. Much of it went to feed his growing family but some was sold on the market in Ponza. In time, he became a wealthy man. He was able to buy several apartments and warehouses in the port of Ponza and give each daughter a dowry of 10,000 Lire when a home in Ponza cost less than 5,000 Lire.

[The Loan. (1)]

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