Ambiente e Natura

Le cisterne romane a Ponza non chiudono

di Francesco Ferraiuolo

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Le cisterne romane a Ponza non chiudono. Mai pensato!
La gestione dell’attività pubblica prevede però una serie di adempimenti, di controlli e di verifiche.
Ma forse la giunta precedente, usa a sterili autoritarismi privi di autorevolezza, di questa occorrenza non si era mai accorta.

L’incarico alla Pro Loco in scadenza implica il fatto che la modalità per riassegnarlo deve necessariamente passare attraverso un bando di gara essendo quest’ultimo un sistema che garantisce una maggiore trasparenza, imparzialità, non discriminazione, concorrenzialità, certamente non arbitrario come le assegnazioni dirette.
Ne consegue il dovere della Amministrazione Pubblica di verificare e  controllare che l’incarico sia stato svolto al meglio, monitorando le attività affidate anche per accogliere elementi di criticità, suggerimenti e provare, ove possibile, ad offrire servizi più efficienti.

Come altri, la Pro Loco potrà partecipare e se dovesse vincere la gara non potrà che farci piacere dato che ha ben assicurato il servizio, specialmente anche considerando l’impegno dell’ente nell’attività di alternanza scuola-lavoro a favore di tanti studenti ponzesi.

Ma l’apporto del mondo dell’associazionismo locale, le idee, gli stimoli che dai tanti giovani possono giungere attraverso una discussione proattiva, non possono che arricchire l’offerta collaborativa e culturale dell’isola.

Tornando ai diversi interventi apparsi sui social negli ultimi giorni, controllare le fonti, accertarsi della veridicità delle notizie pubblicate dovrebbero essere i capisaldi, la base etica da cui partire per chiunque intenda diffondere informazioni.
In un mondo ideale… ed infatti non è avvenuto, neanche rispetto alla questione della ipotetica chiusura delle “cisterne romane” a Ponza.

I detrattori dell’attuale amministrazione preferiscono il sensazionalismo, i titoloni di attacco per sollecitare lo sdegno dei cittadini senza preoccuparsi troppo del merito e della sostanza delle questioni.

Ancora più disdicevole e vergognoso è l’utilizzo di nomignoli offensivi o allegorici per citare i propri avversari politici.
Niente di nuovo; l’abbiamo visto e sentito fare a livello politico locale e nazionale negli ultimi venti anni.
E in tanti ne sono stufi!
Tecniche note di “propaganda” per cercare di influenzare gli orientamenti politici dei ponzesi.
A valutare dall’impegno profuso, ci sarebbe da aspettarsi che, se fossero stati al posto dell’attuale giunta, avrebbero persino creato l’“Assessorato alla propaganda” (come il Ministero di antica e inquietante memoria).


Ministero Stampa e Propaganda. Foto d’epoca. Istituto Luce

Quello che preme a noi, adesso, è lavorare rispettando il nostro programma e impegnarci a valorizzare e regolarizzare persino quanto di buono fatto da chi ci ha preceduti – l’apertura delle cisterne, ad esempio – per il benessere di Ponza e dei ponzesi.

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