di Giuseppe Mazzella di Rurillo
.
“Unità Politica dell’isola d’Ischia: strategie per la Ricostruzione ed il Rilancio Economico.
Questo il tema della conferenza programmatica organizzata dall’Associazione per il Comune Unico (ACUII) che si tiene in concomitanza con l’assemblea generale dell’ACUII per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2018-2021 domenica 18 marzo 2018 con inizio alle ore 10 ad Ischia Ponte nella sala Convegni della POA in Via Mirabella.
La conferenza è presieduta dal prof. Gianni Vuoso, coordinatore dell’ACUII e vede gli interventi preordinati del dottor Giuseppe Mazzella, giornalista e direttore dell’agenzia stampa Il Continente, del dottor Osvaldo Cammarota, coordinatore della Banca per le Risorse Immateriali (BRI), del prof. Sebastiano Conte, urbanista, del dottor Francesco Saverio Coppola, segretario generale dell’associazione internazionale “Guido Dorso”.
Quella che segue è la relazione di apertura del giornalista Giuseppe Mazzella che “Kairè” pubblica in anteprima ed integralmente.
.
Desidero ringraziare Gianni Vuoso coordinatore uscente dell’ ACUII per questa iniziativa e per l’ occasione che ci offre. Gianni Vuoso è un uomo che guarda lontano senza perdere di vista il presente.
Ringrazio vivamente gli amici Osvaldo Cammarota e Francesco Saverio Coppola per aver colto il nostro invito. Hanno dedicato 40 anni ai temi che affrontiamo oggi: lo sviluppo locale, la programmazione economica, la questione meridionale in posti di responsabilità diversi e con diversa opinione politica ma come dimenticare le battaglie di Osvaldo per i Patti Territoriali alla metà degli anni ‘90 e quelle di Francesco Saverio nel suo ruolo di capo ufficio studi del Banco di Napoli e di coordinatore della prestigiosa “Rassegna Economica” che dedicò un numero monografico ai “Nuovi strumenti per lo sviluppo: la Programmazione Negoziata” nel gennaio di 21 anni fa?
Ci troviamo allo stesso punto con la medesima problematica oltre 20 anni dopo. Forse con un aggravamento dei problemi.
Sei secondi
Mi è parso necessario conservare memoria particolare di quella giornata del 26 agosto 2017, 5 giorni dal terremoto, perché emblematica dello sfascio istituzionale che stiamo vivendo con questa Seconda Repubblica. Infatti è emerso che in Italia:
1 – NON abbiamo un efficiente controllo sismico attraverso l’insufficienza dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. E quindi la riorganizzazione dell’ex – Servizio Sismico Nazionale è assolutamente carente.
2 – NON abbiamo una sufficiente sorveglianza sismica nella nostra isola di Ischia che è una delle tre aree vulcaniche del Napoletano nonostante gli appelli antichissimi (risalgono al 1942) del prof. Cristofaro Mennella (1907-1976) che si è battuto fino alla morte affinché non solo fosse ripristinato l’Osservatorio Geofisico sulla Gran Sentinella ma fosse costituito un Centro Scientifico Pluridisciplinare diviso in ben dieci Sezioni. Sono risultati vani tutti i tentativi dalla Comunità Scientifica – nazionale e locale – effettuati dal 1983 al 2003, vent’anni, affinché fosse riaperto, potenziato, modernizzato l’ Osservatorio Geofisico oggi in completo abbandono ed al centro di una complessa vicenda per lavori di “restauro” con fondi europei. E’ emersa una enorme divisione tra “Comunità Scientifica” locale ed una classe politica locale mentre avrebbero dovuto camminare insieme con l’unico e comune obiettivo di diffondere ed attuare una “Cultura della Sicurezza” perché viviamo tutti in un’area a rischio sismico.
3 – NON ha alcuna “efficienza, efficacia ed economicità” – le tre magiche parole dell’ennesima riforma della Pubblica Amministrazione avviata vent’anni fa dal Ministro Bassanini – spezzettare l’isola in sei Comuni ciascuno assolutamente autonomo dall’altro perché la riforma o la contro-riforma degli enti locali – quella della Legge Gava n. 142/90, il Testo Unico sugli Enti Locali del 2000, la “controriforma Del Rio” del 2014 sullo “ svuotamento” delle Province e la nascita della Città Metropolitana di Napoli – non hanno imposto alcuna forma di coordinamento istituzionale per avviare la Pianificazione Territoriale e la Programmazione Economica che restano nel “libro dei sogni” che la Regione Campania, oltre la destra e la sinistra, continua a “scrivere” con un Piano Territoriale Regionale (PTR) approvato nel 2008, dieci anni fa, e con il quale individua con 500 Comuni solo 45 Sistemi Locali di Sviluppo di cui 14 della sola ex-Provincia di Napoli di cui uno nella isola d’ Ischia senza avviarlo concretamente mentre approva nel 2004 – ma “allunga” i termini con una leggina del 2017 – una Legge Urbanistica Regionale che impone ai Comuni di predisporre entro il 2018 un Piano Urbanistico Comunale (PUC) che è “sottordinato” rispetto al Piano Paesistico in vigore approvato nel 1995 dal Ministro dei Beni Culturali ed Ambientali Antonio Paolucci completamente obsoleto e che vieta qualsiasi modifica del territorio. Gli scritti di Osvaldo Cammarota apparsi sulla stampa cittadina sono prediche nel deserto. E’ un “marziano” che scrive.
I nodi al pettine
Questi nodi di così lunga durata sono venuti al pettine in sei secondi il 21 agosto 2017 con il tredicesimo terremoto in epoca storica, IX grado della scala Mercalli, che ha colpito soprattutto il Comune e la Comunità di Casamicciola che è in ginocchio. Ma tutto il Sistema Locale di Sviluppo (STR) è in CRISI. I dati statistici turistici di settembre 2017 dell’ex-Ente Turistico “inglobato”, per legge regionale, in una “Agenzia Regionale”, dicono: 34% in meno di presenze per la Città d’ Ischia e 64% in meno rispetto al 2016 per Casamicciola. Uno studente di Economia saprebbe dire che con il 34% in meno ci troviamo con una Economia in “sofferenza”. Ma con il 64% ci troviamo con una Economia in agonia. Per non morire questa Economia Locale deve avere una mobilitazione civile tanto da chiedere alla Repubblica Italiana ed all’Unione Europea i necessari aiuti non solo per la Rinascita ma per la riconversione.
I dati del terremoto: 1000 edifici colpiti, 30 attività economiche chiuse, 2600 sfollati
A circa 7 mesi dall’evento a Casamicciola e Lacco Ameno non è stata avviata la “Ricostruzione”. Ho proposto il 28 ottobre presentando i libri su questo evento – la monografia di Gino Barbieri ed il mio instant book – di affidare allo studio degli architetti Ferrara di Firenze con la consulenza del prof. Sebastiano Conte, e di altri studiosi locali , il Piano Urbanistico Comunale (PUC) come ha già fatto il Comune di Serrara-Fontana.
La politica di pianificazione territoriale e di programmazione economica è strada obbligata, non ha né alternative né scorciatoie! Impone scelte coraggiose. Disegnare un nuovo Paese. Dire NO è più difficile di dire SI. Soprattutto sui “condoni edilizi”!
Circa mille edifici colpiti – dal IX al VII grado della scala MCS – con circa 2600 sfollati. Nessun edificio pubblico a Casamicciola agibile. Almeno 30 attività imprenditoriali chiuse tra Casamicciola e Lacco Ameno di cui 8 alberghi. L’ impatto sull’occupazione è di almeno 100 unità. Almeno 700 posti letto sottratti al sistema ricettivo. L’ indotto non è quantificabile. Chiuse a Casamicciola 5 chiese su 7 fra cui la Parrocchia di Santa Maria Maddalena. Il prof. De Natale stima in 100milioni di euro la spesa per la messa in sicurezza di quello che è rimasto in piedi! La Ricostruzione è un enorme punto interrogativo!
Sciogliere i consigli comunali di Casamicciola e Lacco Ameno e unificare i due Comuni
Se il Sindaco di Casamicciola, G.B. Castagna, la sua giunta e l’intero Consiglio Comunale non sono capaci è meglio un commissario straordinario! Perché la prima cosa che farà un Commissario Straordinario della Repubblica è la redazione del Piano ai sensi della legge regionale n.16/2004 i cui termini di adozione e approvazione per effetto della legge regionale del 22 giugno 2017 n.19 sono stati spostati al 31 dicembre 2018. E lo farà insieme alla città metropolitana di Napoli ex-Provincia che è tenuta a fare un piano strategico .
A Casamicciola la formulazione del PUC è più urgente che altrove perché si tratta di mettere in sicurezza o in “mitigazione sismica” i 2/3 della cittadina; di trovare localizzazione di sufficiente “mitigazione sismica” per tutta l’ edilizia scolastica comunale che aveva una popolazione scolastica dell’obbligo di 800 alunni oggi ridotti a 600 con una “emigrazione “ di oltre 200 bambini e ragazzi verso altre scuole dell’isola; di realizzare un nuova edilizia economica e popolare ai sensi della legge n.865/71.
Pianificazione territoriale: unica strada
Solo nell’ambito della Pianificazione Territoriale e della Programmazione Economica ci può essere non solo il coordinamento delle diverse leggi di finanziamento – statali, regionali ed europee – per la ricostruzione ed il rilancio in attesa di una legge speciale per l’isola d’Ischia ma la “restituzione della qualità insediativa all’isola d’Ischia” nella sua interezza nella particolarità delle sue località come scrivono gli architetti Guido Ferrara e Giuliana Campioni che considero i conoscitori urbanistici più completi della nostra isola.
Con l’ incarico allo Studio Ferrara (che ha già redatto 12 anni fa la proposta di Piano Urbanistico Territoriale (PUT) ex-Piano Paesistico per iniziativa ed onere finanziario dei sei Comuni come proposta di legge regionale rimasta lettera morta) il Sindaco di Casamicciola, con il Consiglio Comunale, dovrebbe costituire una cabina di regia istituzionale con la partecipazione del Ministero della Coesione Territoriale e del Mezzogiorno con la sua Agenzia per la Coesione Territoriale e la società pubblica INVITALIA, della Regione Campania con la sua società pubblica Sviluppo Campania, della Città Metropolitana di Napoli che ha un consigliere delegato al Piano Strategico di cui nessuno conosce l’ utilità. E così non solo una Cabina di Regia ma una consulta dei cittadini per la terza rinascita di Casamicciola e la costituzione di un ufficio tecnico multidisciplinare con alte professionalità.
Abbiamo chiesto una nuova missione storica del complesso in rovina del Pio Monte della Misericordia ed è necessario formulare immediatamente un Piano Urbanistico Attuativo ( PUA) – il primo di almeno tre per ogni “Rione” – che potremmo chiamare della Riviera di Casamicciola & Piazza dei bagni del Gurgitello 1588 come Piano di Recupero e di messa in sicurezza prioritario anche con una Società di Trasformazione Urbana (STU) ai sensi dell’art.120 del Testo Unico Enti Locali come già proposto al sindaco di Casamicciola ed al consiglio comunale sia per affrontare le emergenze abitative degli sfollati sia per rilanciare un sistema economico che rischia di crollare con una nuova economia locale fondata sui “sistemi portuali pubblici e privati”; sulla balneazione sul meraviglioso litorale Casamicciola – Lacco Ameno ed un ripascimento della spiaggia di Suorangela, un caratteristico porticciolo turistico come fatto a Lacco Ameno ed ancora recuperare lo spazio sul Litorale dove si voleva far sorgere una “pompa di benzina” per un giardino-parcheggio da dedicare alle due vittime del terremoto, Lina Balestrieri e Marilena Romanini con una Stele-Ricordo . Ed ancora puntare sulla Rivalutazione dell’antica sorgente del Gurgitello in Piazza Bagni che Julio Jasolino nel 1588 definì miracolosa perché felicemente sperimentata anche con il recupero delle rovine delle “fonti” del Pio Monte della Misericordia del 1604 oggi res nullius senza che si conosca il “pieno proprietario”. Uno slogan: “Casamicciola, dove l’Acqua è Vita” potrebbe andar bene. Ma l’ ancoraggio al Diritto vigente e cioè al Testo Unico DPR n. 327 del 2001: l’ esproprio per pubblica utilità di aree dismesse in un Comune “terremotato”. Lacco Ameno non può non aderire ad un Piano “intercomunale”. Ma il complesso Pio Monte è solo il primo passo per una campagna di espropri di aree e terreni abbandonati o in lite familiari per le “divisioni”. La campagna di espropri è vasta.
Pluridisciplina, il metodo
La Pluridisciplina è il metodo. Ce lo ha insegnato il prof. Giuseppe Luogo. Abbiamo tutti i suoi libri, la sua esperienza e buon’ ultima la sua disponibilità. Abbiamo la relazione fondamentale del prof. Sebastiano Conte, dove è sottolineato l’ art.44 comma 4 della legge regionale n.16/2004; quella altrettanto importante del prof. Giuseppe De Natale ancora più dettagliata con ammonimenti ancora più forti (“la messa in sicurezza di Ischia richiede priorità e risoluzione in tempi brevissimi”) ed ancora quella giuridica dell’avv. Lorenzo Bruno Molinaro che assimila i “Piani di Recupero” ai Piani Urbanistici Attuativi ( PUA). Sono tre relazioni estremamente preziose. Ed ancora abbiamo tutto abbiamo prodotto con l’ arch. Caterina Iacono dal 2012 con almeno cinque convegni e con la sottoscrizione al FAI per i “Luoghi del Cuore” ed il progetto dei 16 punti presentato il 29 novembre 2014 alla presenza del prof. Amedeo Lepore, oggi assessore regionale alle attività produttive, e del prof. arch. Massimo Pica Ciamarra il cui studio di architettura ha redatto il Piano Urbanistico Comunale di Caserta.
I 16 punti dovranno essere rivisti alla luce del terremoto del 21 agosto 2017. Ed ancora con Osvaldo Cammarota e con il convegno del 5 marzo 2016 dei Lions Club Isola d’Ischia su “L’Europa a Mezzogiorno” con l’ assessore regionale ai fondi europei, Serena Angioli, per il piano 2014-2020 e con il workshop con Sviluppo Campania del 7 aprile 2016 abbiamo richiamato la necessità di avviare il Sistema Territoriale di Sviluppo ( STS) previsto dalla legge regionale del 2008 sul Piano Territoriale Regionale (PTR). In questa enormità di leggi, leggine, piani e programmi, dobbiamo trovare una strada maestra per la Ricostruzione ed il rilancio economico e sociale non solo di Casamicciola e Lacco Ameno ma dell’intera isola d’Ischia perché “stiamo tutti nella stessa barca” come ho affermato il 26 agosto 2017 aprendo la conferenza stampa del prof. Giuseppe Luongo che costituisce il cuore del mio libretto “I sei secondi che sconvolsero Ischia”.
Insomma una partecipazione contenutistica e responsabile per un rinascimento di Casamicciola e di Lacco Ameno che saranno sempre più uniti nelle loro microeconomie e nei loro modelli di vita. Ambedue hanno perso per l’ immediato “territorio” per circa 3 Km2 diventando più “piccoli” ma con una popolazione di circa 12mila abitanti e tutto un sistema economico votato al turismo. Ma proprio da Casamicciola e Lacco Ameno deve partire la coesione economica e sociale dell’intera isola d’Ischia estirpando la concorrenza – leale o sleale – che la gravità economica potrebbe innescare al posto della effettiva solidarietà che tutto il Sistema Economico dell’isola deve dimostrare poiché la fase dello Sviluppo che stiamo vivendo non è più quella della selvaggia rapina del territorio o della cementificazione diffusa che stima in 100mila vani la consistenza urbanistica attuale ma è un ciclo economico di recessione come insegna Joseph A. Schumpeter. I due Comuni dovrebbero unificarsi in maniera “autonoma” immediatamente per libera scelta e per salvezza economica e sociale senza attendere le decisioni della Regione Campania che non arriveranno.
Se l’Amministrazione Comunale avesse acceso le Luci di Natale con questo annuncio programmatico sarebbero state accese anche le Luci sul Rinascimento e sarebbe stata offerta, come dobbiamo, una concreta speranza di possibile ricostruzione con la necessaria mitigazione sismica” non solo ai concittadini della zona rossa del Majo e del Fango – circa 2000 persone – ma anche agli sfollati di Via Jasolino, Via Cittadini, Corso Vittorio Emanuele, Piazza dei Bagni, Corso Garibaldi, Via Principessa Margherita che oggi non hanno né le luci né un progetto per il futuro ma solo un doloroso presente.
Bisogna avviare una Strategia Politica ed Economica Unitaria e Concreta. Il prof. Luongo al termine della conferenza stampa del 26 agosto ci ha chiesto di “Volare alto”, di chiedere “un Centro Europeo di Ricerca Scientifica sulla sismicità ed il vulcanesimo dell’isola d’Ischia e di tutto il mediterraneo”, di “passare alla Storia.” E’ un’Utopia?
Così come è una Utopia proporre ai Comuni o ai Comuni di Casamicciola e Lacco Ameno uniti fin da adesso con un unico Ufficio Tecnico della Pianificazione Territoriale e della Programmazione in questo oceano di leggi e leggine ed a 50 anni dal fallimento del Piano Regolatore Intercomunale del 1968 redatto dall’arch. Corrado Bequinot, di recente scomparso a 93 anni che ha trovato il tempo di dichiarare che la mancata attuazione del suo Piano Regolatore dell’ isola d’ Ischia è stata una delle più grandi delusioni della sua grande carriera professionale?
“Scusate il ritardo” è il titolo della “proposta per il Mezzogiorno d’ Europa” dell’on. Gianni Pittella e del prof. Amedeo Lepore (Donzelli Editore-2015). Richiamiamo gli uomini di Governo al rispetto di quanto scrivono. Parola per parola, punto per punto.
Più che “le scuse per il ritardo” di Lepore e Pittella o il “fate presto”, il famoso titolo de Il Mattino dopo il terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980, qui domando: ma quando arriva il Governo? Ma quando le Autonomie Locali – Regione, Città Metropolitana, Comuni – recupereranno il “ritardo” e faranno “presto”?
Si sono spente le luci di Natale ma deve accendersi la Luce del Rinascimento. Un unico Comune è l’obiettivo per un migliore assetto istituzionale dell’isola d’Ischia ma prima di un’alba dobbiamo vivere questa lunga notte e avviare la Coesione Economica e Sociale tra il Nord ed il Sud dell’isola.
Sperando che anche la notte più lunga avrà un termine.
Ischia, 18 marzo 2018
Giuseppe Mazzella – giornalista
Direttore dell’Agenzia Stampa “Il Continente” per il Rinascimento di Casamicciola e dell’isola d’Ischia (Autorizzazione del Tribunale di Napoli n.36 del 10.10.2017)