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Una poesia per San Valentino

di Silverio Lamonica
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Cerco di reagire, come tanti, alle implacabili, crudeli notizie di cronaca nera ai danni delle donne che, specie in questi giorni, imperversano sui media: internet, stampa e televisione. La poesia può rappresentare non solo un ottimo rifugio, ma soprattutto una preziosa fonte di meditazione e di educazione dei sentimenti; San Valentino, festa degli innamorati, deve avere – secondo me – quest’ultima finalità, ancor prima di essere intesa come mera “merce consumistica”. Per tale circostanza, ancora una volta propongo un componimento di un autore d’oltralpe.

La poesia Premier amour fu scritta e pubblicata da Charles Augustin Sainte Beuve critico letterario e poeta francese, nel 1829. Fa parte della raccolta Vie, poésies et pensées de Joseph Delorme. Due anni prima, nel 1827, all’età di 23 anni, l’autore entrò in stretto contatto con Victor Hugo ed ebbe una liaison con sua moglie (da Wikipedia). Non abbiamo la certezza, ma è probabile che la struggente lirica sia ispirata a quell’evento.

http://www.youscribe.com/catalogue/documents/litterature/poesie/premier-amour-2470428 [2]

 

Premier amour

Charles-Augustin Sainte-Beuve (1804 – 1869)

Printemps, que me veux-tu? pourquoi ce doux sourire,
Ces fleurs dans tes cheveux et ces boutons naissants?
Pourquoi dans les bosquets cette voix qui soupire,
Et du soleil d’avril ces rayons caressants?

Printemps si beau, ta vue attriste ma jeunesse;
De biens évanouis tu parles à mon coeur;
Et d’un bonheur prochain ta riante promesse
M’apporte un long regret de mon premier bonheur.

Un seul être pour moi remplissait la nature;
En ses yeux je puisais la vie et l’avenir;
Au souffle harmonieux de sa voix calme et pure,
Vers un plus frais matin je croyais rajeunir.

Ô combien je l’aimais ! et c’était en silence!
De son front virginal arrosé de pudeur,
De sa bouche où nageait tant d’heureuse indolence,
Mon souffle aurait terni l’éclatante candeur.

Par instants j’espérais. Bonne autant qu’ingénue,
Elle me consolait du sort trop inhumain ;
Je l’avais vue un jour rougir à ma venue,
Et sa main par hasard avait touché ma main.

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 Ed ecco la mia versione italiana:

 

Primo amore  

Primavera, che vuoi da me ? Perché questo dolce sorriso,
questi fiori nei capelli e questi germogli in erba?
Perché nei boschetti quella voce che sospira
e del sole d’aprile questi carezzevoli raggi?

Primavera sì bella, la tua vista la mia giovinezza rattrista,
di beni scomparsi parli al mio cuore;
e d’una prossima felicità la tua bella promessa,
della mia prima felicità un lungo rimpianto mi porta.

Un essere solo riempie per me la natura;
l’avvenire e la vita nei suoi occhi ho fissato;
al respiro armonioso della sua voce calma e pura
in un più fresco mattino di rifiorire pensavo .

Oh quanto l’ho amata! E in silenzio rimase!
Dalla verginale sua fronte, dal pudore celata,
dalla sua bocca dove sì tanta felice indolenza affiorava
il mio respiro il suo brillante candore avrebbe offuscato.

A volte speravo. Buono e ingenuo,
per la sorte inumana ella mi consolava;
un giorno al mio arrivo arrossire la vidi
e la sua mano venne per caso a sfiorare la mia.

 

Immagini: foto di scena da Barry Lindon, di S. Kubrick (1975)