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Rinaldo Fiore nasce in un piccolo paese d’Abruzzo, Castiglione Messer Marino (CH) che gli lascia nella memoria, indelebili, emozioni e immagini… il colore dei campi di grano, delle ruvide rocce e delle montagne innevate: forme e colori che riemergono, spogli come i luoghi di origine, nei suoi acquerelli e nelle poesie.
Tale imprinting, unito ad una notevole memoria eidetica, gli permette negli anni della maturità di esprimere in versi e immagini, le sensazioni e i ricordi di quegli anni.
Lui dice: I ricordi d’Abruzzo sono il seme della mia vita, che hanno generato i miei ricordi come sono arrivati ad oggi…
Tra le tante sue poesie, ne abbiamo scelto una (l’unica) in dialetto napoletano; gliene chiediamo l’origine.
Risponde: – Ho vissuto un anno intero Maiori negli anni dell’infanzia, con la famiglia, appresso a papà che lavorava lì: ho dei ricordi bellissimi che ho poi trasferito nel mio terreno (a Marino –NdR) sotto forma di agrumi e di corbezzoli… Ma per le elementari già ero a Roma e di nuovo mi toccava cambiare ambiente e vita…
’Na bella iurnata
“Che te tenghe ’a dicere:
È ’na bella iurnata,
’na bella iurnata pe’ fa’ l’ammore
o pe’ ricurdasse che è ’sta cosa
che fa tremma’ ’o core
e tutte quanne,
e poi t’adduòrme
comm’e ’nu guaglione…