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Ricostruzione, quando la parola non basta

di Giuseppe Mazzella di Rurillo *

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Ricostruzione è la parola più usata da oltre cinque mesi dal 21 agosto 2017, il giorno del tredicesimo terremoto dell’isola d’Ischia in epoca storica, il primo del XXI secolo dopo una quiete di 134 anni.
E’ stato un terremoto del IX grado della Scala Mercalli in area epicentrale – la stessa dei sei terremoti registrati nel XIX secolo di cui il più terribile, quello del 28 luglio 1883, XI grado della Scala MCS.
Ma dal VI all’ VIII grado ha toccato un’area molto vasta, almeno 15 chilometri quadrati interessando i Comuni di Casamicciola (il più colpito), Lacco Ameno e Forio.

Non c’è ancora un compiuto studio multidisciplinare sul sisma del 21 agosto ma ci sono in circolazione almeno 4 studi preliminari (la conferenza stampa del prof. Giuseppe Luongo del 26 agosto 2017, la relazione del prof. Giuseppe De Natale, la relazione del prof. Sebastiano Conte, la relazione dell’ avv. Lorenzo Bruno Molinaro) che avrebbero dovuto essere tenuti in conto dalle classi politiche  (locali, regionali e nazionali) impegnate con donne ed uomini nelle rispettive Istituzioni Civili e Repubblicane per avanzare proposte istituzionali e concrete – cioè nelle forme di Legge e nei luoghi di Legge – sulla Ricostruzione ed il Rilancio Economico dell’ intera isola d’ Ischia. E’ appena il caso di ricordare che il terremoto, anche se materialmente ha colpito tre Comuni su sei direttamente con almeno 700 immobili interessati, 2600 sfollati, 30 attività economiche chiuse, ha un effetto indotto o devastante su tutto il sistema economico dell’ isola d’Ischia che è sostanzialmente una “mono-economia” tutta impostata sul turismo e quindi sulla ricettività.

Il sistema locale di sviluppo dell’isola d’Ischia è costituito da tremila imprese e da almeno 9.500 lavoratori stagionali ed è talmente maturo (aggettivo utilizzato dagli economisti per definire l’espansione altissima dello sviluppo) che la Regione Campania nel Piano Territoriale Regionale del 2008, che individua in tutta la Campania 45 Sistemi Locali di Sviluppo su 500 Comuni, per la piccola isola d’ Ischia, di  appena 46 chilometri quadrati,  ne definisce uno a sé stante dei 14 individuati e definiti nella Provincia di Napoli, ora Città Metropolitana.

Al tempo della “società dell’informazione” e della velocità della notizia su internet l’ effetto terremoto non riguarda soltanto Casamicciola, ormai in ginocchio economicamente, socialmente, politicamente e moralmente, ma anche Lacco Ameno, Forio e gli altri 3 Comuni poiché sui mercati internali dei viaggi Ischia è l’isola intera con le sue località.

Da qui le preoccupazioni fortissime degli imprenditori del turismo che, mentre si stanno mobilitando per rispondere all’ effetto terremoto, registrano un calo di prenotazioni dal 30 al 60 per cento rispetto allo scorso anno, calo che produce  una disperata concorrenza tra poveri con una riduzione esasperata  del prezzo del soggiorno mossa da una corsa a chi fa il prezzo più basso per catturare turisti.
La situazione riguarda principalmente i grandi gruppi alberghieri che hanno necessità di tenere aperte le loro strutture per mantenere i livelli occupazionali e per far quadrare i conti, ma anche la piccola imprenditoria,  alberghiera e soprattutto commerciale,  che rischia di collassare.

Ricostruzione e Rilancio quindi sono due parole inseparabili e richiedono Istituzioni ed interventi inscindibilmente legati.

Ma come avviare la Ricostruzione? Come avviare il Rilancio? Sul modello di Ricostruzione non c’è in giro un “documento programmatico” di un Comune dei sei e nemmeno  di un partito politico di questa seconda Repubblica, pur trovandoci in campagna elettorale per le elezioni legislative del 4 marzo prossimo.

Personalmente, avendo aderito al Movimento dei Democratici e Progressisti (MDP), ho proposto ai parlamentari fin dal 3 novembre 2017 rendere pubblica la proposta del modello istituzionale per la  Ricostruzione ed il Rilancio di Casamicciola e dell’isola d’Ischia come messo in atto per la valorizzazione di Bagnoli a Napoli.
Affermando che bisogna:
1 – acquisire agli atti il volume “I sei secondi che sconvolsero Ischia” (G. Mazzella-Il Continente – ottobre 2017) ed il volume “Sisma nell’ isola d’Ischia. Tutta la verità, la cronaca, le storie, le prospettive” ( G. Barbieri – Associazione C. Mennella 2017);
2 – la relazione di base “Ricostruzione e Rinascimento, senza moderazione di G. Mazzella (Casamicciola, 28 ottobre 2017 su questo sito) di prossima stampa cartacea;
3 – ulteriori istanze che saranno in questi giorni diffuse sulla stampa telematica e cartacea.

Impegnando il Gruppo Parlamentare
– ad individuare nel Ministero della Coesione Territoriale e del Mezzogiorno il soggetto “attuatore” di un Piano di Ricostruzione e Rilancio anche con lo strumento operativo della società Invitalia di proprietà del Ministero dell’Economia e Sviluppo;
– a prevedere nella legge finanziaria o di stabilità o comunque denominata per l’ immediato uno stanziamento di 50 milioni di euro per la Ricostruzione ed il Rilancio;
– ad avviare la costituzione di un Ente di Diritto Pubblico per la Ricostruzione ed il rilancio denominato Ente Ischia sul modello della legge istitutiva dell’Ente Valorizzazione Isola d’Ischia del 1939 (ripreso nel 1952 con durata ventennale come negli atti parlamentari) con il potere di redigere e di approvare un Piano Regolatore Generale dell’isola d’Ischia (o comunque denominato dalla rinnovata semantica dell’urbanistica contemporanea);
di istituire un Tavolo di Concertazione Permanente tra Governo, Regione, Città Metropolitana e i sei Comuni con un partenariato sociale ed economico capace di  utilizzare efficacemente l’ intervento dello Stato e dell’Unione Europea nel piano 2014-2020 con politiche di “partecipazione ed evidenza pubblica”.

Mi sono riservato ulteriori proposte nella speranza dell’ascolto.

Ritengo – in estrema sintesi – indispensabile avviare la Pianificazione Territoriale e la Programmazione Economica a guida pubblica così come l’iniziativa politica dei Comuni, in modo speciale quella di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio, per incanalare in corretti binari istituzionali la Ricostruzione ed il Rilancio.

Casamicciola, 2 febbraio 2018

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