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“Accorciamo le distanze”… ma accorciamole davvero

segnalato da Biagio Vitiello
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Come al solito – e succede spesso! – si fanno importanti progetti regionali su Ponza, come questo che allego, ma lo veniamo a sapere casualmente o a cose fatte. Questo l’ho “scoperto” collegandomi per lavoro al portale ASL, per fare una richiesta on line di assistenza domiciliare per un mio paziente. 
Come è possibile che si facciano questi importanti progetti e noi, medici di famiglia di Ponza, non ne siamo messi al corrente?
Chi ha avuto l’idea di questo progetto, non doveva almeno consultarci per conoscere quali sono le criticità che giornalmente affrontiamo e di cosa abbiamo realmente bisogno?
Cosa non funziona nella comunicazione delle informazioni tra i vertici decisionali della sanità regionale e la base (medici e pazienti)?

 

Progetto “Accorciamo le distanze per l’ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nelle Isole Minori e Aree disagiate”

DCA U00159-2017 Progetto “Accorciamo le distanze”;
Delibera CIPE 122/2015 — Progetto per l’ottimizzazione dell’assistenza sanitaria isole di Ponza, Ventotene ed Aree disagiate”

La Regione Lazio in stretta collaborazione con le aziende sanitarie, ha definito un progetto regionale per l’ottimizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale per le isole minori articolato in tre sottoprogetti:

  1. Miglioramento dei servizi sanitari nell’area dell’emergenza territoriale – ente capofila l’Ares 118;
  2. Ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nell’isole di Ponza, Ventotene e Aree disagiate — ente capofila Asl di Latina;
  3. Dare risposte al bisogno di salute della popolazione residente nelle zone disagiate dell’area del Salto Cicolano — ente capofila Asl di Rieti;

La Asl Latina ha realizzato il sottoprogetto n° 2 “Ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nell’isole di Ponza, Ventotene e Aree disagiate”, di cui è stata nominata capo progetto la Dr.ssa Assunta Lombardi, al fine di promuovere un modello di presa in carico e di continuità assistenziale, basato sui percorsi diagnostico terapeutici rivolto ai cittadini che abitano in aree con difficoltà di accesso, garantendo una migliore offerta sanitaria, nonché la presa in carico da parte di un team professionale, capace di coinvolgere tutti i nodi della rete clinica interessati dalla gestione di uno o più episodi clinico assistenziali di diagnosi, trattamento e monitoraggio.
Con riferimento ai cittadini che abitano in aree disagiate è fondamentale la realizzazione di modelli organizzativi efficienti ed efficaci che consentano di “abbattere” le distanze fisiche, basati sulla condivisione delle informazioni e sulla possibilità di comunicazione tra professionisti appartenenti ai diversi nodi della rete clinica così da permettere consulti a distanza (second-opinion) anche mediante sistemi di videoconferenza.
In tale processo avrà un ruolo strategico la figura del Medico di Medicina Generale che assume la funzione di Patient Leader.
In tal modo si creano le condizioni per evitare che il paziente, che risiede in aree disagiate, sia costretto a muoversi per ricevere prestazioni che possono essere eseguite in loco, con rilevanti benefici per la qualità di vita del paziente stesso e risparmio sui costi sostenuti.

Il progetto, che ha ottenuto un finanziamento pari ad € 1.832.000,00, si muove su due principali direttrici:

Il nuovo modello consentirà di ottenere tre risultati di estremo rilievo:

  1. la possibilità di valutare presso i poliambulatori di Ponza e Ventotene i pazienti per i quali è necessario stabilire l’eventuale trasferimento in terraferma per approfondimenti diagnostici e per ricoveri ospedalieri, con il conforto/supporto degli specialisti ospedalieri, al fine di evitare trasferimenti non necessari owero per rendere più efficace/rapido il trasferimento e la relativa presa in carico del paziente della struttura di destinazione;
  2. la gestione integrata (medico di famiglia e medico specialista) dei pazienti cronici attraverso la condivisione dei dati clinici del paziente e la possibilità del confronto multidisciplinare;
  3. l’opportunità, derivante dal punto precedente, di estendere il medesimo programma di attività a tutti i cittadini residenti nella provincia di Latina. La terza postazione, infatti ha lo scopo di sperimentare, fin dalla fase di costruzione del progetto complessivo, il modello “isole” anche sulla terraferma.

I tempi: il progetto ha durata triennale.
I primi sei mesi saranno di fatto dedicati all’avvio delle procedure di acquisizione delle tecnologie necessarie, alla realizzazione di lavori nel Poliambulatorio di Ponza e alla progettazione della piattaforma informatica.
A seguire è necessario prevedere almeno un anno dedicato alla realizzazione della piattaforma, sei mesi di sperimentazione e il primo anno di funzionamento a regime. Tale flusso informativo, permette altresì, di monitorare l’adesione del paziente ai percorsi diagnostico-terapeutici, estrarre indicatori sullo stato di salute della popolazione ed evidenziare esigenze sanitarie a livello collettivo e non solo di singolo individuo.

A cura della UOS Comunicazione e relazioni con il pubblico

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Progetto “Accorciamo le distanze per l’ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nelle Isole Minori e Aree disagiate” [3] 

File .pdf del documento della ASL: APPROFONDIMENTO [4]