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Epicrisi 158. Il cielo sopra Ponza

di Sandro Russo

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Gli angeli
“Tutti hanno bocche stanche
e chiare anime senz’orlo.
E un desiderio (come di peccato)
attraversa talvolta il loro sogno”…
[Rainer Maria Rilke, 1875 -1926]

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Ho fatto un viaggio in aereo, qualche mese fa; niente di che, un’ora di volo o poco più… Ma si sta in alto, sopra le nuvole e vengono strani pensieri.

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Poi l’aereo comincia a scendere; si distinguono la terra e il mare, si vede la costa…

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In avvicinamento a Roma, guardo sempre giù, dal finestrino… e qualche volta mi capita di vedere Ponza.

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È stato così che mi è venuto in mente quel film…
Non un film qualunque; un film quasi di culto di Wim Wenders “Il cielo sopra Berlino”. Che parla di Angeli.

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Der Himmel über Berlin – 1987, sceneggiatura di Wim Wenders e Peter Handke, con Bruno Ganz, Otto Sander, Solveig Dammartin, Peter Falk; premio per la regia alla 40ª edizione del Festival di Cannes. Titolo francese: Les ailes du désir

Il film che si svolge a Berlino negli anni ottanta. Ci sono due angeli, Damiel e Cassiel, che vagano per la città: sono invisibili dalla gente comune (a volte solo i bambini e i ciechi ne hanno la percezione) e in questa condizione osservano i berlinesi e ascoltano i pensieri dei passanti: pensieri comuni, piccole preoccupazioni quotidiane (…è una parte molto bella del film!).


Non sono esattamente gli Angeli della concezione cattolica, non sono ‘custodi’ delle persone e non li proteggono dai pericoli né dalla morte; sono piuttosto “testimoni del mondo”… hanno il ruolo di vedere, memorizzare e preservare la realtà.
Il film non è solo la storia di due angeli; più in generale è una riflessione sul passato, presente e futuro della città, con il respiro dei grandi temi esistenziali.
Per dire… se solo ci avessero pensato, Damiel e Cassiel avrebbero potuto metter su qualcosa come Berlinoracconta.

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Ma a pensarci meglio, dev’essere ben noiosa un’esistenza da Angelo, specie se in diuturno contatto con quegli Altri – le donne e gli uomini chiassosi, fatui, rissosi e ciarlieri che si ammalano e diventano vecchi. Anche se alcune donne sono molto graziose, e volteggiano – come Marion – come angeli sospesi da terra, su un trapezio e tra le funi di un circo.

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Ma ritorniamo al mio viaggio in aereo…
Anche Peter Falk – forse lo ricorderete meglio nel ruolo del tenente Colombo – è in aereo all’inizio del film.

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Falk, nel film di Wenders, interpreta se stesso: un attore americano che arriva a Berlino per girare un film sui nazisti. Ma nel prosieguo della storia si scopre che in passato anche lui era un Angelo e che ha rinunciato alla sua immortalità per poter partecipare e vivere nel mondo.

Alla stessa decisione giunge Damiel, forse per amore di Marion, forse per una decisione a lungo meditata o per il corso che hanno preso i suoi pensieri dopo un breve incontro con Falk.

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Quindi Damiel decide di diventare umano e abbandona la sua esistenza spirituale.
E da umano, dopo la caduta, fa la sua prima esperienza del dolore e del sangue; ma prova anche la sensazione ‘viva’ del suo corpo, del caffè caldo, della fame, del cibo… E per la prima volta vede i colori – la vita da angelo nel film è rappresentata in bianco e nero –: ora il sangue è “rosso”, e ha un sapore, dei tubi sono “gialli”; le persone adesso possono vederlo e si fermano a parlare con lui…

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Dopo molte peripezie il film si conclude (in sottofinale) con Marion che esegue il suo numero, mentre volteggia come un angelo con Damiel che la assiste (da una parte Cassiel li guarda, dal suo mondo in grigio..!).

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Forse il tema degli Angeli, nel senso delineato da questo film – la scelta tra assistere dall’alto o partecipare dal di dentro – c’entra poco con i pezzi usciti in settimana, ma c’è entrato molto con una serrata corrispondenza che ho avuto nei giorni scorsi con gli amici che erano prima in Ponzaracconta e che sono passati, a vario titolo, ad impegnarsi nella presente Amministrazione. Ci siamo scambiati le rispettive impressioni… Io, come “Angelo superno”, non riuscivo a capire alcune loro scelte e posizioni; loro non capivano me. Per il fatto che già-Angeli, diventati uomini e donne, hanno avuto una “umana, troppo umana” riluttanza ad esprimersi.

Su questo tema, nella settimana, è uscito “in chiaro” un solo articolo sul sito: Cambiare, modernizzare e tutelare il bello [14], di Giuseppe Mazzella. Gli altri sono restati nella trama nascosta delle cose.

Ma degli echi – quelle perdute orme argentee di piedi nudi angelici [15] – se ne trovano negli articoli seguenti:

– Diritti inquinati, il libro-denuncia di Nicola Lamonica [16]

– La cattiva pesca [17]

– Storie di madri. (20) [18]

– Una lettera d’amore a Brigitte Macron [19], dove Brigitte è forse un’entità angelica, per “Maurizio Milani” che ne scrive;

– Tre interviste a Emilio Iodice (2). Scritti sulla Leadership [20]

– Oltre che, naturalmente, nella Rassegna Stampa giornaliera [21] …essendo, nel bene e nel male, l’attualità grande maestra di vita.