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Cambiare, modernizzare e tutelare il bello

di Giuseppe Mazzella
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In queste settimane Ponza è particolarmente silenziosa. Appare come sospesa. Il numero di chi vi vive, appare sempre più esiguo. E se non fosse per la presenza dei numerosi stranieri, l’isola apparirebbe quasi deserta.
Chi ha scelto di viverci tutto l’anno, legato dagli affetti familiari e lavorativi, vive male, con pochi contatti umani che i social non possono sostituire. Specie i giovani, quei pochi che resistono, non riescono ad esprimere la loro creatività e potenzialità, schiacciati da una burocrazia sempre più umiliante e inefficiente.
Si vive isolati e lontani.
I collegamenti, anche alla luce delle recenti disavventure, appaiono sempre più fragili. Anche l’assistenza sanitaria, garantita da un piccolo gruppo di medici che, con abnegazione, si dedicano ogni giorno a venire incontro alle esigenze di una popolazione sempre più anziana, a causa delle difficoltà dei contatti, stentano a garantire una civile sicurezza. I vecchi, soprattutto, attendono e sperano in tutta quella filiera di assistenze che loro spetta, da quella domiciliare ad una struttura di accoglienza che sta prendendo finalmente forma.

In questa situazione l’attuale amministrazione comunale sta lavorando con fatica, cercando di superare vecchie e nuove emergenze, in un contesto economico sempre più difficile e arduo da governare.
Non è più possibile operare con la politica del tampone, dell’ordinaria amministrazione, ma bisogna immaginare un cambio di strategia.
E il cambiamento, a mio modesto avviso, non può non passare che attraverso le opere strutturali pubbliche e il rilancio e la crescita dell’economia isolana, favorendo attività, incentivando nuove e vecchie professionalità, con il convincimento e le determinazione a dar vita a opere pubbliche necessarie come le nuove portualità, un sistema efficace con mezzi adeguati di collegamento, la soluzione di problematiche legate alla raccolta dei rifiuti e della rete nera, alla revisione e aggiornamento del Piano Regolatore fermo al 1983, con il contestuale superamento dei limiti del PAI.

Per dirla in maniera franca, non è più possibile governare un’isola come la nostra con la politica dei “pannicelli caldi”, cioè con interventi spot, ma bisogna impegnarsi in un piano globale, in una visione unica.
Mi si risponderà: non ci sono le risorse economiche.
Non è vero.
La Comunità Europea ha messo a disposizione ingenti contributi per molte attività, a cominciare dalla pesca all’agricoltura, così come nuove leggi regionali con relativi aiuti, intervengono sugli aspetti turistici, che è la vocazione principale della nostra isola.
Per non farla troppo lunga, è necessario non limitarsi all’ordinaria amministrazione, ma è necessario un cambio di passo. La politica sin qui adottata negli ultimi anni, non è più in grado di assicurare un futuro armonioso e proficuo.
Per fare questo bisogna convincersi che abbiamo avuto in eredità una delle più belle isole del mondo e non solo. Giusto per andare a un ricordo dei primi del novecento, basti ricordare il successo della nostra aragosta che esaltò un commercio fiorentissimo con la Francia, attraverso il porto di Marsiglia. Questo per sottolineare le nostre antiche e gloriose tradizioni nella pesca, note in tutto il Mediterraneo.

Ponza per crescere ha bisogno di disporre di nuovi servizi, ovviamente che non snaturino la bellezza e l’integrità ecologica. Non è possibile vivere civilmente e lanciare un turismo all’altezza dei tempi, senza offerte adeguate.
Il mio convincimento – e per questo mi permetto di suggerire all’attuale amministrazione qualche idea – è quello di impostare il tutto con una visione da city manager.

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Dobbiamo essere convinti che abbiamo tra le mani una realtà fragile e bellissima, che va protetta, ma anche valorizzata e aggiornata ai tempi.
E in tutto questo bisogna aggiungere anche la preoccupazione del bello, ad esempio, con un Nuovo Piano Regolatore che imponga case belle e moderne, che ben si inseriscano nella topografia.
Lo sviluppo di una comunità moderna ha necessità di aggiungere nuove opzioni, di opere pubbliche che agevolino le diverse attività commerciali, sociali e culturali.
Questi suggerimenti li rivolgo non solo ai nostri amministratori, molti dei quali molto giovani, ma pieni di buona volontà, ma anche a tutti noi ponzesi perché tutti assieme possiamo impegnarci per migliorare la nostra Ponza.

È questo l’augurio, assieme ad una fondata speranza, che pongo all’inizio di questo 2018, che auguro sereno e proficuo per tutti.

 

 

dal commento di Enzo Di Fazio

L’Europa utile – Guida ai programmi e ai fondi  comunitari 2014-2020 di David Sassoli [3]