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Costituzione italiana: sono 70!

di Rosanna Conte

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Per i 70 anni della nostra Costituzione sono tante le riflessioni che si possono fare.

Nata dalla vittoria dell’antifascismo, porta in sé valori che si ispirano alla pace, alla libertà, alla democrazia, alla solidarietà, all’uguaglianza, alla partecipazione di tutti.

Anche la struttura organizzativa della nostra repubblica è nata da quegli stessi principi. Il primato del Parlamento, direttamente eletto dai cittadini, sul governo, frutto di una mediazione gestita dal Presidente della Repubblica, richiama la volontà di non accentrare il potere decisionale nelle mani di pochissimi o uno solo, ma di farlo discendere dal confronto di un gruppo composito rappresentante delle diverse opinioni e dei diversi interessi presenti nel paese.

Purtroppo, come qualsiasi meccanismo affidato a mani incaute e maldestre è destinato a sfasarsi, così i nostri organismi istituzionali affidati a persone dai principi e valori opposti a quelli che avevano ispirato i nostri padri costituenti, hanno distorto i meccanismi facendo perdere loro la funzione originaria.

Nell’ignoranza e nell’incuria che imperversano oggi, si vuole attribuire al meccanismo la colpa di mancata funzionalità proponendo un cambiamento verso il decisionismo che dovrebbe garantire esclusivamente la velocità di decisione, ma non il rispetto dei valori affermati dalla Costituzione.
E’ questo l’attacco che dal periodo craxiano ad oggi si sta portando verso la nostra Carta e continuerà certamente dopo le prossime elezioni.

La decadenza morale, civile e politica del nostro paese trova un facile veicolo nei social dove un qualsiasi slogan azzeccato, può trascinare le opinioni delle persone meno formate/informate su posizioni che privilegiano il decisionismo, lo svecchiamento, l’accentramento.

Al confronto di tante altre Costituzioni la nostra è fra le più giovani ed è quella più articolata, con molti punti cardini che, nelle intenzioni dei padri costituenti, dovevano proteggerla da manomissioni non approvate dal popolo.

E’ stato questo che ci ha consentito di conservarla ancora con tutti i suoi bilanciamenti, quelli che servono a dare lo stesso peso ai principi base della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà, principi delle tre aree ideologiche che esistevano allora e che vivono tuttora, anche se in maniera sotterranea visto che è proibito dire che si possano avere delle idee fondative di società. Guai a parlare di ideologie, oggi!

Eppure non si può pensare ad un modello di società senza avere come idee guida dei valori a cui ispirarsi.

E’ inutile pensare ad un modello? Non abbiamo più alcuna forza per proporre modelli? Le forze esterne e internazionali hanno il potere di imporci il loro modello?

E siamo sicuri di volerci arrendere senza reagire? Siamo sicuri che sia inutile pensare alla solidarietà tanto c’è chi ce la farà dimenticare?

La storia non è finita. Non siamo davanti ad una parete invalicabile. Quante volte nei secoli è sembrato che tutto fosse impossibile e, poi, si è trovata la forza di cambiare?

Sono stati conservati i semi, i valori che hanno trovato la loro strada per affermarsi nei momenti di rottura, come si dice in Storia.

La nostra Costituzione è il frutto di un progetto che viene da lontano, che ha visto uomini e donne combattere, soffrire e morire. Essa conserva i loro semi e li sta affidando a noi: non facciamoli seccare, teniamoli sempre umidi e pronti a germinare.

Il giurista e magistrato, ex vicepresidente della Corte Costituzionale, Paolo Maddalena, parla di miracolo della nostra Costituzione correlato alla nostra dignità di cittadini per l’equilibrio che contempla tra libertà, solidarietà e uguaglianza. (Il Fatto quotidiano, pag. 7, del 27 dicembre 2017 – nell’allegato in formato .pdf l’articolo completo).

Sono questi i valori fondativi della nostra repubblica che sono stati bloccati nella loro reciproca attuazione, lungo la strada che dal dopoguerra si è dipanata nella società italiana fino agli anni ’80.

Sarebbe un peccato dimenticarli!

Il miracolo della Costituzione e la nostra dignità di cittadini di Paolo Maddalena
(da “Il fatto quotidiano” del 27 dicembre 2017)

1 Comment

1 Comment

  1. Sandro Russo

    27 Dicembre 2017 at 19:39

    Quale miglior commento, al bell’articolo di Rosanna celebrativo dei 70 anni della nostra Costituzione, del resoconto impietoso come essa è stata disattesa e svilita dai nostri politici (purtroppo “nostri”, perché espressione del popolo che li ha eletti) a proposito dello Ius soli..!

    Il quotidiano la Repubblica è partita in solitaria e donchisciottesca battaglia a difesa dello Ius soli, di cui recentemente abbiamo scritto sul sito (leggi qui) con numerosi articoli nell’edizione odierna, deve sono ribaditi ancora una volta:
    – le esatte situazioni cui si applica (“Nuova cittadinanza ecco i diritti negati senza la riforma” – articolo di Giovanna Casadio);
    – il panorama politico in cui il misfatto è stato compiuto (editoriale “La fuga di fronte ai diritti” di Tommaso Cerno)
    – il prezzo pagato dalla “sinistra”, in termini di aggregazione e motivazioni ideali, ai piccoli calcoli di bottega (ne “L’amaca di Michele Serra”)

    Ritornerò sul tema e su questi articoli

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