Attualità

Ci sono anch’io…

di Silverio Guarino

 

Ho sempre amato la parola scritta e quella parlata. Ma più quella scritta, perché la puoi leggere e rileggere; quella parlata, una volta sentita, non puoi ascoltarla più, è figlia del vento e poi “Verba volant, scripta manent”, per non smentire la mia viscerale passione per la lingua latina.
Stimolato dalla presentazione di alcuni “curricula” dei collaboratori (e del redattore capo) di Ponzaracconta (leggi qui e qui), mi si è riacceso nella memoria il mio “cursus honorum” letterario, che avevo messo nel cassetto dei ricordi dimenticati.

A 13 anni all’Oratorio dei salesiani di Latina, i primi “giornalini” a parete, tipo “poster”; io ero il vice-capo del gruppo aspiranti di Azione Cattolica, “Gli Sparvieri”, responsabile della elaborazione del giornale che, a cadenza mensile veniva esposto nell’androne dell’Oratorio. E il Direttore aveva sempre qualche commento positivo per come esponevo le rubriche.
Sempre all’Oratorio, un po’ più grande, con il famoso “ciclostile”, finalmente alla stampa del “Giornalino dell’Oratorio”, con funzioni di coordinatore e di redattore sportivo.
Più tardi, alla Fuci di Latina (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) di cui sono stato anche presidente, di nuovo impegnato con il “ciclostile” per il notiziario anche con un contributo di una mia “striscia”, “Il Mondo subacqueo di Silverio”, in cui mi cimentavo anche con il disegno.
Dopo la laurea in Medicina (durante il cui corso mi recavo spesso alla facoltà di lettere per ascoltare le lezioni di letteratura latina del prof. Paratore), a 24 anni, mi sono iscritto alla Facoltà di Lettere Classiche (mi avevano anche convalidato tre esami del corso di laurea di Medicina); corso mai completato per difficoltà logistiche ed incomprensioni didattiche (esami di numismatica…).
Poi, un riconoscimento nazionale ad un concorso di Poesia e pubblicazioni di mie poesie in raccolte di poeti del Lazio.
Poi, a 30 anni Redattore Capo del “Bollettino di Informazione dell’Ordine dei Medici ed Odontoiatri” di Latina, funzione svolta con responsabilità ed estrema gratificazione per 15 anni circa.
Poi, Ponzaracconta.

Approfittando di questo personale “rispolvero”, mi sono ri-cimentato nel disegno di alcuni protagonisti della mia striscia: un granchio, uno spirografo ed un polpo (che qui riporto), con discreto risultato: la caratteristica è quella di disegnarli senza correzioni e senza staccare la punta della penna dal foglio, tutto di seguito, adesso come allora.

Il mondo subacqueo di Silverio

Il polpo ha solo quattro tentacoli non perché non sia un “Octopus“, ma perché nel mio disegno originale appariva così, per motivi di segno della penna, come riportato nel testo. Il granchio era l’unico che aveva un nome: si chiamava Orazio ed era un vero e proprio “tritapalle”, il solito sistema di ventriloquiare pensieri attraverso un inerme abitante dei mari.

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