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Gli ottomila articoli di Ponzaracconta. Poca favilla gran fiamma seconda

di Giuseppe Mazzella di Rurillo

 

Sono stato direttore di giornale a 18 anni. Nel 1967. Fui scelto per fare il direttore del nostro giornaletto scolastico all’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Enrico Mattei” di Casamicciola nell’isola d’Ischia.

La passione per il giornalismo è stata precoce perché a soli 15 anni feci con l’amico coetaneo, Gianni Vuoso, il nostro primo giornale dattiloscritto e distribuito in 5 copie con carta copiativa. Con Gianni siamo sempre stati Amici. Ci siamo conosciuti che avevamo 11 anni alla prima media sezione F di Ischia. Abbiamo preso strade professionali e politiche diverse ma sempre rimasti Amici. Un feeling del tutto naturale ed una passione comune per il giornalismo.

Insieme a Gianni nel 2009 scoprimmo – o riscoprimmo – la colonizzazione ischitana di Ponza e facemmo il bel reportage di 16 pagine su “La Rassegna d’Ischia” e con il video “il viaggio di Mattia” ri-portammo dopo 275 anni i ponzesi ad Ischia come un ritorno all’isola-Madre. E’ una delle cose migliori che abbiamo fatto nel lungo impegno nel giornalismo locale.

Da allora abbiamo iniziato con Ponza un rapporto stretto e fecondo come la ricostruzione di una Grande Famiglia che è stata divisa per oltre due secoli. Più di lui io sento questa affinità. Perché sono un Mazzella che viene da Campagnano come Mattia e che è emigrato a Casamicciola, un paese lontano appena 8 chilometri dal villaggio di Campagnano, nel 1809 quando un Francesco Mazzella, bracciale o bracciante agricolo sposò una Carmela Zabatta, donna di casa.

Ed allora a Ponza – dove ci sono almeno 500 Mazzella – per distinguermi da Giuseppe, altrettanto giornalista, ho dovuto far ricorso al soprannome o nickname come si dice oggi in telematica della mia famiglia – “Rurillo” – per differenziarmi dal cugino ponzese che ogni volta che mi scrive mi saluta “con affetto secolare”.

La collaborazione a “Ponzaracconta” è diventata parte importante della mia vita. Una collaborazione non solo di colore locale ma di contenuti programmatici, di problematiche comuni alle quali posso concorrere per la mia formazione economica e politica.

Ma ho potuto notare come collaboratore di Ponzaracconta come il nostro giornale telematico sia molto cresciuto rispetto all’impostazione originaria. Si volevano conservare i ricordi “prima che il tempo cancellasse le tracce” ma abbiamo in maniera del tutto spontanea ampliato i nostri obiettivi grazie alla collaborazione di tutti.


Abbiamo fatto di Ponzaracconta un vero e proprio giornale del tutto particolare che pone sì Ponza al centro del mondo – ogni isolano lo fa! – ma affronta anche altre problematiche e lo fa con la precisione, lo scrupolo, l’attenzione che oggi debbono avere i giornali – scritti o telematici – rispetto ai social che rappresentano i pensieri e le espressioni del momento ma spesso scadono di tono e non rappresentano un buon giornalismo o una buona informazione.

Abbiamo raggiunto così oltre 8mila articoli ed abbiamo una redazione attentissima. Sandro Russo è un capo redattore eccellente per la completezza nell’informazione e per la sua capacità di completare, di rettificare o di pulire o arricchire con foto un pezzo, come se fosse posto in una bella rivista in carta patinata. Come l’ultimo che gli ho inviato da Ischia, per l’appello per il Piano Urbanistico (leggi  qui). L’articolo è arricchito perfino della descrizione del “PUT” e del “PUC” in modo tale che il lettore possa avere il quadro giuridico completo della farraginosa e discutibile politica di pianificazione territoriale.

A 18 quando scrissi il mio primo editoriale per il nostro giornaletto che si chiamava “Tempo di Scuola” mi auguravo che il giornale crescesse e diventasse strumento indispensabile per la nostra comunità scolastica.

Andai a prendere nel Paradiso di Dante una espressione che mi parve opportuna per un inizio: “Poca favilla gran fiamma seconda”. Cioè spesso i piccoli inizi tengono dietro grandi cose.
Non accadde per “Tempo di Scuola” perché l’ impegno dell’ esame di Stato, allora negli anni ’60 pesantissimo, ci fece sospendere le pubblicazioni.

Ma il piccolo inizio di Ponzaracconta ha fatto nascere una grande cosa.

Questo è un giornale letto in tutto il mondo e non solo dai ponzesi ma da un pubblico più vasto e sempre più interessato ai nostri confronti, alle nostre scelte, ai nostri obiettivi.

Andiamo avanti così e rafforziamo sempre di più questa preziosa iniziativa!

 

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