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Gli 8000 secondo Vincenzo. Nuova linea editoriale di Ponzaracconta

di Vincenzo Ambrosino
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Ponzaracconta ha raggiunto degli obiettivi:

1)      è diventata un punto di riferimento per tanti ponzesi e amici di Ponza;
2)      sta contribuendo a conservare il patrimonio storico-archeologico-culturale dei ponzesi;
3)      ha contribuito a battere l’ex Sindaco Vigorelli;
4)      uomini e donne che prima facevano parte della redazione oggi rivestono posti strategici per il governo dell’isola.

Ponzaracconta quindi è stata vincente nella sua strategia editoriale e nel suo impegno politico e civile fino ad oggi.

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Il rischio oggi è diventare il “giornale” dell’Amministrazione Comunale visto la frequentazione di alcuni delegati dell’attuale amministrazione con Ponzaracconta e questo rapporto può diventare imbarazzante e bloccare le mani e la testa di chi vuole sviluppare cultura anche quella politica.

Il caporedattore Sandro Russo nel suo articolo sugli ottomila articoli pubblicati dal sito (leggi qui [3]) scrive: “Ponzaracconta per sua stessa ammissione non è mai stata neutrale.
Ha contribuito – per il poco o tanto che è riuscita a fare – a mettere fuori gioco un sindaco che alla prova dei fatti è risultato non gradito alla maggior parte della popolazione”.

Questa azione politica di contrapposizione all’ex Sindaco è stata naturale, per Ponzaracconta perché Vigorelli era di Destra ma ora mi chiedo se un Sindaco non è di Destra ma lavora male per la sua comunità che facciamo? …ci mettiamo i “paraocchi e il bavaglio?

Infatti Sandro continua nel suo dettato nel dire attenti che il re non è morto e sta organizzando l’opposizione dura sia in consiglio comunale ma anche nella società dando vita a coordinamenti di partiti di destra come Fratelli d’Italia, ma anche Forza Italia: “Di che colore fosse l’impostazione dei rapporti politici e interpersonali dell’ex “sultano”, non è un mistero. Basta far mente locale alla persona cui – mutatis mutandis – ha scelto di far da ventriloquo. Lo stesso personaggio che siede a dirigere i lavori di una nota formazione politica, insieme ad una esponente di punta della passata amministrazione, e che ha avuto parole non proprio di apprezzamento per Ponzaracconta…”

D’accordo, non bisogna abbassare la guardia: Vigorelli è vivo e vegeto e organizza la destra ma basta questo a indurre il cittadino di oggi ad interessarsi di politica o si ha bisogno che “la casa dei ponzesi diventi veramente calda e accogliente per i residenti?”
Poi Sandro fa un appello: “Mi rivolgo alle anime buone di ogni colore, ai tiepidi ex-democristiani sempre ottimisti, ai libertari di buona volontà, ai tanti delusi della sinistra e a quelli che con la “politica” non hanno mai voluto avere a che fare, ai giovani in cui non ho mai smesso di credere… A tutti chiedo di svegliarsi, di scrivere, di partecipare, di impegnarsi di più…” 

I generosi democratici si vogliono anche impegnare ma per fare che cosa?
Pensi, caro Sandro, che basti dire: attenti al lupo che le anime timide abbiano paura e si rifugino nell’ovile? E poi quale sarebbe secondo te l’ovile che accoglie le pecorelle individualmente smarrite?”

La politica a Ponza la fa l’Amministrazione e se questa agisce secondo un progetto amministrativo e politico coerente con una certa idea di isola allora è giusto alzare le “barricate” per difenderla e addirittura contribuire a farla prosperare. Altrimenti che un Sindaco si chiami Tizio o Caio che sia di Destra o di Sinistra poco conta per me. E’ la sostanza che conta e non la forma!

Io ho tentato di spiegare qual’è stata la politica di Vigorelli in questi precedenti cinque anni, politica sicuramente liberista e demagogica per cui l’ho criticata e avversata ma non accetto assolutamente di passare da quello che ho definito “Bonapartismo alla Restaurazione”.

Ma poi c’è un altro aspetto del dettato di Sandro che va analizzato ed è la sua idea di politica generale, di destino della nazione che poi attua nella sua gestione editoriale per Ponzaracconta…    

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In questi giorni mi telefona un amico e mi dice che Ponzaracconta non gli ha pubblicato un articolo.
Io gli chiedo di cosa parlava l’articolo e lui mi dice “parlava dei tuoi argomenti di protezione della residenza invernale”. Io gli dico come è stato possibile visto che io ho avuto massima libertà nel trattare tali argomenti. Il mio amico mi risponde che nel suo articolo aggiungeva alle mie idee teoriche sulla protezione della residenza  alcune sue soluzioni e per raggiungerle addirittura arrivava a chiedere ai ponzesi di disertare le urne per le prossime elezioni amministrative e politiche.
Caro Vincenzo – mi dice – è l’idea di uno che attualmente è schifato (a dir poco) di tutta la classe politica (tutti i partiti e movimenti, per capirci meglio).

Sandro, non facendo passare l’articolo del mio amico, forse è convinto che attraverso i richiami alla responsabilità si possono cambiare gli esiti nelle urne. Ma questo non sarà possibile ci vuole un’altra politica per risistemare i danni perpetrati da una classe politica almeno da 20 anni.


Nelle ultime elezioni amministrative a Ostia, addirittura dopo la “testata di Spada”, le successive manifestazioni che avevano l’intenzione di mobilitare la società civile contro la violenza e l’impegno dei Media nazionali: a votare al ballottaggio è stato solo il 37% degli aventi diritto al voto. Solo 1 elettore su 3 ha deciso di credere ancora nelle parole dei politici.

Caro Sandro, non si deve tappare la bocca alla gente, se non li si lascia esprimere in modo chiaro e democratico succede che si organizzano in altro modo per esprimere il loro dissenso e magari fanno più danni dando forza a chi invece strumentalmente gli consegna il “megafono in mano”.

Il partito dell’astensione dal voto è maggioranza in Italia e questo non lo si ferma con le censure. La campagna “adotta un astenuto” è fallita sul nascere.


Bisogna al contrario mantenere alti i valori di solidarietà umana e sociale, dar voce ai grandi ideali che furono patrimonio della vera Sinistra e assolutamente combattere gli abusi e i soprusi che sono quotidianamente perpetrati dagli uomini di potere. Questa gente non ha più contatto con il popolo per questo si permette l’arroganza di fare leggi elettorali  per rimettere in piedi scenografie politiche già viste in passato. 

L’assenteismo alle elezioni amministrative conferma la crisi del modello di rappresentanza, i cittadini non credono più nella delega al politico (per incapacità dei rappresentanti territoriali, per la degenerazione dei sistemi clientelari, per gli scandali dei sistemi elettorali architettati all’ultimo minuto.)

E’ la politica ad aver preparato il terreno all’astensionismo e non ha molto senso stupirsene adesso. i destini individuali delle persone non si risolvono andando a votare un candidato, un partito, quel che conta è il tecnico che sta al potere che ti deve risolvere il problema. La politica riguarda il politico e la sua carriera non il cittadino.

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Anche per Ponza, non mi scandalizza che un giovane che vive sull’isola finalmente, organizzi un sito internet e coordini organicamente un partito anche se di destra, constato al contrario che non ci sono giovani di sinistra a fare altrettanto, ma la politica quella vera la fa l’amministrazione comunale e noi a questa politica dobbiamo fare attenzione.

I miei punti di riferimento sono i miei ideali di uomo e per quanto riguarda l’isola ho una mia idea, che ho tentato di esprimere in tanti articoli e su questa misura teorica giudico, critico, appoggio o osteggio, come sempre ho fatto, l’azione politica dell’amministrazione di Ponza.

 

Nota
Le immagini allegate all’articolo sono state scelte dalla Redazione, indipendentemente dall’Autore