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Casamicciola senza scuola

di Giuseppe Mazzella di Rurillo
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Casamicciola senza scuola. Acquisire l’ex-convento dei padri passionisti

Non c’è a Casamicciola, a seguito del sisma del 21 agosto (IX grado della scala MCS), nessun edificio pubblico scolastico agibile per la scuola dell’ obbligo (elementari e medie).
Da settembre i ragazzi e ragazzini di Casamicciola fanno il doppio turno alternato con la scuola media ed il 1° Circolo della “Città d’ Ischia” (il Comune di Ischia ha il titolo di “Città”). Vanno in pullman con disagi e sacrifici enormi per le famiglie e per loro stessi. Fanno una tenerezza infinita questi ragazzini che debbono prendere il pullman e percorrere 10 chilometri con ogni tempo per andare a scuola.
Riscuotono ammirazione mamme, padri, nonni e nonne, che accompagnano questi bambini in questi disagi che sembrano usciti al tempo della opulenta società del “benessere” dal libro Cuore di De Amicis.

Nemmeno dopo il terremoto terribile del 28 luglio 1883 fu soppressa la scuola elementare. Fu allocata in una “baracca” ma restò a Casamicciola.
Gli 800 ragazzi e ragazzini dell’Istituito Comprensivo “Enrico Ibsen” sono diventati 600.

Perché non scompaia la scuola dell’obbligo a Casamicciola – dal momento che solo la scuola dà “identità di Comunità di paese” – è necessario che il Comune di Casamicciola acquisisca in uso o proprietà ‘per misericordia’, l’ex-Convento dei Padri Passionisti che è un bell’edificio costruito nel 1931 ed ampliato nel 1948 nell’area di Perrone sulla Litoranea Casamicciola-Lacco Ameno, la più sicura area di Casamicciola a mitigazione di rischio sismico.

L’Appello è rivolto al Ministro dell’Istruzione della Ricerca e dell’Università che ha uno stanziamento eccezionale per il sisma di 6 milioni di euro.
Casamicciola, 20 novembre 2017

Giuseppe Mazzella
Giornalista
Direttore dell’agenzia di stampa “Il Continente”