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Una interessante escursione alla necropoli del “Bagno Vecchio”

di Silverio Lamonica
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Lo confesso, non c’ero mai stato alla Necropoli Romana del Bagno Vecchio – Ponza. Così, spinto anche dall’incarico ai Beni Archeologici e Museo del Comune di Ponza, conferitomi dal sindaco Ferraiuolo, domenica scorsa verso le ore 14, ho raggiunto la contrada “Scotti di Sopra” accompagnato dall’arch. Lisa Biondo del Comune e da una guida più che esperta, Domenico Scotti. Da lì abbiamo attraversato viottoli e sentieri immersi nella macchia mediterranea, che si snodano per diverse centinaia di metri. Domenico ci ha illustrato – strada facendo – le varie piante: il porro selvatico, il “guastaccette” che è una specie autoctona di quest’isola, termine scientifico genista tyrrhena subspecies pontiana, la quale si distingue dalle tante genista disseminate negli altri paesi del Mediterraneo per una particolare caratteristica dei suoi petali, e ancora la genista spinosa coi suoi insidiosi aculei e altre meraviglie della natura, tra cui una innocua biscia che si è dileguata, ancor prima che la potessimo osservare, come ci ha riferito la nostra guida.

Il lungo percorso, dall’Aia degli Scotti (località raggiungibile abbastanza comodamente in auto) fino alla meta, si presenta in gran parte accidentato e comunque ideale solo per chi pratica abitualmente il trekking. Al fine di permettere a tutti una comoda e salutare escursione, che consente di ammirare un panorama unico nel suo genere, occorrerebbe completare il selciato dei sentieri, presente solo in brevissimi e rari tratti.

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Entrando nei quattro antichi sepolcreti, di cui tre contigui fra loro, e ammirando quei loculi di varia forma e grandezza, avverti subito quel senso di pietas, inteso come doveroso rispetto verso chi ci ha preceduto, ben radicato nei vari popoli fin da tempo immemore.

Non aggiungo altro a proposito delle forti sensazioni che ho provato e che voglio condividere con i lettori attraverso le foto allegate.

Nulla esclude che in zona vi siano altri antichi sepolcri non ancora scoperti e che assieme a questi quattro già disponibili, potrebbero formare un “parco archeologico” di notevole interesse.

E’ comunque intendimento dell’attuale Amministrazione formulare un piano di massima per la valorizzazione del sito, di concerto con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio del Lazio Meridionale.

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La realizzazione di questo futuro “parco archeologico” implica logicamente la collaborazione degli abitanti della contrada e, naturalmente, dei proprietari dei terreni su cui insistono tali importantissimi reperti archeologici, che potrebbero assumere l’incarico di custodi.
Foto di Lisa Biondo

Testo di Silverio Lamonica per Ponzaracconta; in condivisione con www.buongiornolatina.it [7]