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I miei ottomila… Visioni di un futuro possibile. I traguardi raggiunti certo fanno piacere e danno sprone a continuare con lena e rinnovato entusiasmo, ma temo che la partita più grossa sia ancora da giocare. Parto da lontano – lontano dall’amato scoglio, ma già sappiamo che l’isola non è un mondo a parte (“nessun uomo è un’isola…” ecc…) – ma persone ben più sagge e avvertite di noi hanno lanciato un allarme di quelli che non si può far finta di non aver sentito… Così Walter Veltroni su la Repubblica di domenica scorsa (12/11/2017): Altri hanno fatto un paragone tra l’Italia odierna e la Germania di Weimar, il periodo con cui viene normalmente indicato il Reich tedesco (tra il 1919 ed il 1933), di grande tensione e conflitti interni nonché di grave crisi economica, che si concluse con l’ascesa al potere di Adolf Hitler e del “Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori” nel 1933.
Si dirà – Ma che ci azzecca con gli ottomila articoli di Ponzaracconta? Ponzaracconta per sua stessa ammissione non è mai stata neutrale. Di che colore fosse l’impostazione dei rapporti politici e interpersonali dell’ex “sultano”, non è un mistero. Basta far mente locale alla persona cui – mutatis mutandis – ha scelto di far da ventriloquo. Lo stesso personaggio che siede a dirigere i lavori di una nota formazione politica, insieme ad una esponente di punta della passata amministrazione, e che ha avuto parole non proprio di apprezzamento per Ponzaracconta… Il fatto è che Ponza è per natura “nostalgica”! Lo so bene io che ho avuto una mamma ponzese che dopo essere stata figlia della lupa, piccola italiana e poi giovane italiana, è rimasta emotivamente legata a quell’atmosfera, e ha continuato a votare MSI (’u missine…’ u missine!), con grande costernazione di mio padre, socialista da sempre. Così la mia personale interpretazione della mission di Ponzaracconta per gli “oltre-8000” è quella di continuare a scuotere le persone, a proporre un allargamento della visuale e a conoscere meglio oltre le apparenze, prima che sia troppo tardi, perché i segni prodromici di una involuzione della vita associativa sono tutti presenti… Mi rivolgo alle anime buone di ogni colore, ai tiepidi ex-democristiani sempre ottimisti, ai libertari di buona volontà, ai tanti delusi della sinistra e a quelli che con la “politica” non hanno mai voluto avere a che fare, ai giovani in cui non ho mai smesso di credere… A tutti chiedo si svegliarsi, di scrivere, di partecipare, di impegnarsi di più… Prima di tutto vennero a prendere gli zingari Poi vennero a prendere gli ebrei Poi vennero a prendere gli omosessuali, Poi vennero a prendere i comunisti, Un giorno vennero a prendere me, [Bertold Brecht (1932); leggi qui] Queste parole, pur illuminate e profetiche di Bertold Brecht, non cambiarono poi granché gli eventi successivi; noi in più sappiamo quel che seguì a quell’allarme non ascoltato… Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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