Attualità

I risultati delle elezioni

segnalato da Sandro Russo

 

Mentre i voti siciliani rimangono congelati nelle urne e solo stamattina alle 8 comincerà lo spoglio, i giornali riportano gli exit poll della consultazione, in Sicilia e a Ostia, “cuore del X Municipio chiamato alle urne dopo due anni di commissariamento per mafia: 250mila abitanti, quasi quanto Venezia, su un’area estesa come Milano”.

Prima di cominciare a discuterne, volevo riportare un commento comparso su “la Repubblica” nella rubrica “L’amaca” di Michele Serra che da qualche tempo è posto a capo di pagina, anche sopra l’intestazione del giornale.

La data di uscita del breve articolo è la domenica prima delle elezioni, più di una settimana fa.
Secondo me fotografa in modo esemplare e sintetico un sentimento diffuso…

L’amaca di Michele Serra di domenica 29 ottobre 2017

Liberali, fascisti, socialisti, democristiani. Gente che rispetta la Repubblica insieme a gente che la odia. Nazionalisti e secessionisti. Animalisti e cacciatori. Libertini e omofobi. Il partito delle escort insieme a quello “della famiglia”. Tutte queste cose è il centrodestra italiano, più altre ancora. Gente che nemmeno si odia, perché per odiarsi bisogna avere qualcosa da spartire o un motivo del contendere. Gente che, semplicemente, si ignora. Ma alle prossime politiche si presenterà unita, senza uno straccio di visione comune del paese, solamente per spartirsi il potere.
Da un certo punto di vista: che invidia. È una lezione di cinismo, ma anche di realismo. Di nihilismo ideale e inesistenza culturale, ma anche di umiltà, nel senso che nessuno di quei signori, evidentemente, si considera custode di qualche tabernacolo.

E dall’altra parte? Un odio tra le persone che non arretrerebbe nemmeno di fronte a un’emergenza nazionale: se prima muore lui, posso morire felice pure io. Una spocchia ideologica indivisibile, ognuno si tiene la sua. Una mancanza di pudore, e perfino di ipocrisia, che leva il fiato (vedi la vicenda Visco: non potevano sbrogliarsela nelle segrete stanze, pure se ridotte a stanzette?).
Vinceranno Berlusconi (!?) e Salvini. Il primo, a sinistra, che oserà lamentarsi, prima di farlo si guardi allo specchio.

[Da “la Repubblica” del 29 ottobre 2017, in frontespizio]

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