Ambiente e Natura

Sintesi di un brutto Consiglio Comunale (2). Con video

di Mimma Califano

 

Per la prima parte dell’articolo, leggi qui

Far parte dell’amministrazione comunale e sedere sui banchi del Consiglio dovrebbe come prima assioma prevedere il rispetto per l’intera Assemblea ed avere come obiettivo la ricerca del bene comune con suggerimenti e proposte costruttive.
La minoranza a Ponza non la pensa così.

Che la minoranza avesse intenzione di impostare il Consiglio del 16 ottobre in modo pretestuoso era prevedibile per la tematica principale da trattare: Zannone.

Il 26 settembre la minoranza aveva chiesto di mettere all’ordine del giorno del Consiglio del 30 settembre il seguente punto: “che il Sindaco e la Giunta, entro 15 giorni, diano mandato a legali di fiducia del Comune di Ponza per adire la Magistratura Civile di Cassino e la Corte dei Conti, rispettivamente per il danno al patrimonio immobiliare pubblico e all’immagine del Comune di Ponza, nonché per il danno erariale”.

Poiché a distanza di pochi giorni ci sarebbe stato un Consiglio Comunale per approvare le osservazioni al Piano del Parco Nazionale del Circeo (PNC), la maggioranza ne ha posticipato la discussione al Consiglio del 16 ottobre.
La discussione è entrata subito sul punto.

Il consigliere Vigorelli, con un profluvio di parole, ha ricordato le condizioni in cui si trova l’ex-casa di caccia, ribadendo la richiesta a che il Sindaco e la Giunta procedano per le vie legali.

Il Sindaco nella sua relazione di risposta ha dettagliato tutta una serie di criticità emerse nella proposta presentata dalla minoranza, che qualora portata avanti nei modi richiesti, avrebbe potuto essere non priva di conseguenze per lo stesso Comune denunciante.

Permane incomprensibile il motivo per cui la minoranza ha ripresentato all’approvazione un punto già deliberato nel marzo scorso (quando era maggioranza) ed a cui non ha dato seguito. Anzi non ha neppure interpellato il Ministero dell’Ambiente in merito alla delibera consiliare di uscita dal PNC (per la relazione di Ferraiuolo, leggi qui):

Dopo una estenuante quanto inutile discussione, il Consiglio ha respinto la proposta, o forse sarebbe più corretto dire la strumentalizzazione-provocazione.

Anche per il punto successivo: le osservazioni al Piano del PNC, è stato subito evidente che a questa minoranza non interessavano i contenuti.

Come in generale non interessa Zannone o altri temi importanti per l’isola; alla minoranza interessa unicamente porre in atto costanti provocazioni nei toni e nei modi. Aggressioni verbali e voli pindarici, che se ribattute dalla maggioranza allo stesso modo, avrebbero trasformato l’aula in un indegno campo di battaglia.

Solo il senso di responsabilità e il rispetto per l’istituzione di cui si fa parte ha evitato uno spettacolo peggiore di quello a cui si è assistito (il filmato è disponibile in calce al presente articolo).

Con rammarico non si può perciò ignorare il filo conduttore di questo Consiglio e verosimilmente anche dei futuri consigli comunali: la strumentalizzazione politica.

I tecnicismi utilizzati (anche quando non hanno vero fondamento), le continue interruzioni, la trattazione di argomenti non pertinenti all’oggetto della discussione, la tattica di instillare paure o seminare discordie: tutto è finalizzato a voler far credere al cittadino medio, non addentro alle questioni amministrative, che “loro” (la minoranza) sono preparati e chi è in difetto è la maggioranza.
Il gruppo di Vigorelli non riesce proprio a prescindere dalla spettacolarizzazione dell’azione amministrativa, anche se ciò non gli ha portato particolare giovamento.

Ritornando alla questione Zannone in Consiglio, questi in estrema sintesi i cinque anni di operato della passata amministrazione:
alla scadenza del protocollo d’intesa (1) a fine luglio 2012, i contatti per un suo rinnovo tra il Comune e il PNC, divennero nel giro di pochi mesi delle divergenze. Il primo punto di discordia fu la questione PAI, per passare al problema degrado e immondizia e raggiungere il culmine a fine luglio 2016 con la denuncia all’autorità giudiziaria. Il tutto spettacolarizzato sui giornali, con il probabile intento di una rapida uscita di Zannone dal PNC.
Tuttavia le due interrogazioni parlamentari a tale scopo rivolte al Ministro dell’Ambiente, ebbero una risposta formale che rinviava alla prassi istituzionale (fine anno 2016). Nel marzo 2017 la delibera del Consiglio Comunale volta a chiedere l’esclusione di Zannone dal perimetro del PNC.

Senza nulla togliere alle responsabilità che negli anni si sono accavallate e succedute da parte di diversi soggetti circa lo stato in cui è stata ridotta la casa di caccia e le sue pertinenze, ma impiegare cinque anni, per arrivare ad una delibera che propone solo l’inizio di un iter, non si sa quanto lungo e con quali esiti, pare davvero poco!
La minoranza ha rigettato con forza e veemenza questa affermazione, contestando anche le evidenze e impedendo ripetutamente a chi scrive di parlare.

Solo due esempi, della non rispondenza dei fatti tra quanto sostenuto dai consiglieri di minoranza e l’evidenza dei documenti.

In allegato la carta del PAI di Zannone estrapolata dalla documentazione predisposta nel 2010 dall’Autorità di Bacino del Lazio e che non ha bisogno di commenti, per quanto è evidente il problema. Nello specifico l’area del Varo è individuata tecnicamente dalla sigla TSAZ35.
La minoranza evidentemente non è a conoscenza di questa carta, altrimenti non avrebbe suscitato nel 2012 una diatriba con il Parco sul PAI a Zannone, e oggi in Consiglio sostenuto la stessa tesi.

Altro brutto esempio è stato il tentativo di terrorismo fatto dal consigliere Vigorelli che ha adombrato l’ipotesi di una estensione del parco a mare intorno Zannone, o addirittura e in modo del tutto improprio anche su Ponza.

L’estensione del parco a mare riguarda la costa (vedi allegata carta TP5) e tale scelta è stata condivisa dall’Ente Parco con i comuni di Sabaudia e S. Felice.
Zannone è, e rimane, Zona di Protezione Speciale (ZPS): nessuna estensione a mare del Parco.

La minoranza, seppure in modo indiretto, ha anche tentato di far passare l’idea tra il pubblico che la maggioranza avesse già deciso di porsi in difesa del Parco.
L’attuale amministrazione ha il senso delle istituzioni, le scelte le compie nel merito, i documenti li discute nei contenuti, e la forma, nel rispetto dei reciproci ruoli, va fatta salva.
Questo non vuol dire prendere tutto a scatola chiusa, tutt’altro.
Con il Parco si parla, non si urla e non c’è bisogno di fare spettacolo. Quali sono gli obiettivi per Zannone sono stati sintetizzati attraverso le osservazioni presentate, come detto quel percorso può avvenire dentro al perimetro del Parco o fuori, dipende dalle condizioni che si andranno a verificare.

Il Consiglio è proseguito con lo stesso tono anche per gli altri punti all’ordine del giorno.

Su YouTube è stata pubblicata (grazie a Rossano Di Loreto) la registrazione delle circa 4 ore di Consiglio, per chi eventualmente possa essere interessato:

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(1) Accordo scritto di durata annuale, indispensabile per definire in via programmatica cosa il Parco, in accordo con il Comune di Ponza, può fare su Zannone.

Allegati:

carta_pericolosita_zannon.pdf – Perimetrazione delle aree da sottoporre a tutela per Rischio Idrogeologico – Zannone

Carta TP5.pdf – Carta delle aree di riferimento per l’ampliamento del Parco a mare

[Sintesi di un brutto Consiglio Comunale (2) – Fine]

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