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Epicrisi 145. Del Dolce Stil Novodi Rita Bosso I santi Alfio, Cirino e Filadelfo . Il tema della comunicazione ha mantenuto la posizione d’onore sul sito. Il porto di Ponza in una foto di Franco Ferraiuolo “Eppure Vigorelli ha perso le elezioni: che cosa non ha funzionato nel suo modo di comunicare?” domanda Vincenzo. Non è detto che la comunicazione non abbia funzionato; il cittadino elegge gli amministratori, non i comunicatori; il cittadino non è (sempre) sprovveduto e può bocciare operazioni che, sul piano della comunicazione, sono esempi di alta professionalità; è il caso del referendum del 4 dicembre 2016, la cui strategia comunicativa è stata affidata nientedimeno che al consulente di Obama. Il cittadino-elettore è in grado di cogliere i contenuti. Comunicazione-fai-da-te oppure comunicazione affidata a un portavoce ufficiale? Propendono per la seconda opzione Vincenzo Ambrosino e Rosanna Conte; Vincenzo richiede inoltre una figura con esperienza maturata nell’ambito della comunicazione politica ed istituzionale nonché l’utilizzo di un canale indipendente. A proposito di museo, Silverio Lamonica scrive che se ne è cominciato a parlare a metà degli anni Ottanta, ossia circa trent’anni fa, durante il suo mandato da sindaco; l’intero complesso borbonico fu realizzato in undici anni (1768-1779) però quel che conta è che oggi Silverio affronta l’ardua impresa con la grinta e l’entusiasmo di un giovanotto.
L’idea di avviare l’attività del Museo con la riproposizione della Mostra Fotografica sul confino non può che rallegrare e onorare i curatori, ossia Enzo Di Fazio e la sottoscritta. Ricordo che l’apparato didascalico, indispensabile supporto alla Mostra, è disponibile sulla app APPonza. A proposito di comunicazione: qualcuno potrebbe comunicare, nello stile che predilige, che fine hanno fatto i diecimila euro stanziati dalla passata amministrazione per l’allestimento del museo? 1 commento per Epicrisi 145. Del Dolce Stil NovoDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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Comunicazione significa “mettere in comune”. Ciò che viene messo in comune nella comunicazione non sono beni materiali ma “messaggi” che esprimono intenzioni, sensazioni, pensieri, sentimenti, informazioni.
E’ chiaro che il cittadino giudica la politica di un amministratore che poi vuole veder realizzata in cose materiali ma per arrivarci ci sono: intenzioni, sensazioni, pensieri, sentimenti, disposizioni ecc. che vanno sapute comunicare.
E infatti io sto chiedendo da tempo passi avanti agli amministratori per non rivedere cose già viste. Nei miei articoli “idee di isola” parlavo di ruoli e funzioni degli amministratori e soprattutto di progetto politico. Solo alla fine ho parlato anche di comunicazione.