Ambiente e Natura

Un Consiglio Comunale più lungo di un Conclave

di Martina Carannante

 

Resoconto e considerazioni in merito al Consiglio Comunale del 16/10/2017

Ieri nella sala consiliare del Comune di Ponza si è tenuto il quarto Consiglio Comunale dell’era Ferraiulo.

I punti all’ordine del giorno erano sei e tutti di particolare importanza:
1) Approvazioni verbali sedute del 29-05-2017, 26-6-2017, 8-07-2017 e 28-07-2017;
2) Questione Zannone Adempimenti;
3) Osservazioni al Piano del Parco;
4) Modifica ed integrazione all’ art 2 del regolamento delle strutture precarie per aree demaniali marittime approvato con D. C. C. n. 7 del 26-03-2014 e ss.mm.ii.;
5) Approvazione capitolato speciale d’appalto per l’affidamento e il servizio di gestione, accertamento e riscossione ordinaria e coattiva delle entrate tributarie, extratributarie e patrimoniali ed assimilabili, nonché delle attività di accertamento e recupero delle fasce di evasione,
6) Riscossione: delega delle funzioni e delle attività dell’ Agenzia delle Entrate.

Il programma corposo ha fatto sì che il Consiglio iniziasse alle 17:00 per concludersi alle ore 21:30.
La sala moderatamente affollata di simpatizzanti di una e dell’altra parte, ha visto dopo aver affrontato la “questione Zannone” un lento alleggerimento, visto anche l’orario di cena.

Andando per gradi, ma non soffermandoci precisamente su ogni cosa detta e scritta (il video di Rossano sarà un supporto importante in questo senso), voglio sottolineare come per l’ennesima volta questo sia stato un Consiglio Comunale astioso e ancora sotto l’influsso delle elezioni.
I cattivi umori, a quanto pare, non sono stati smaltiti e così, in Consiglio comunale ci si scaglia contro “a prescindere”, senza neanche cercare di capire cosa dice l’interlocutore: “ciò che dice la maggioranza è sbagliato, sia anche la cosa più ovvia e sotto gli occhi di tutti, per la minoranza essa è in errore!”.
Il Consigliere Aversano in proposito ha fatto una chiara asserzione: “La maggioranza siamo noi, stiamo governando noi e non voi; la linea del cosa fare la dettiamo noi, non potete dettarla voi! Avete avuto il vostro tempo per farlo, ma ormai è passato!”.
In effetti la minoranza di oggi ha avuto cinque anni per dimostrare e fare – cose giuste, cose sbagliate, non entriamo adesso nel merito -; è opportuno ora che la maggioranza abbia il tempo di fare e dimostrare le sue capacità in altrettanti anni di governo.

Con le obiezioni della minoranza in merito al verbale del Consiglio Comunale del 26-06-2017 e qualche velato attacco al Segretario Comunale, si era già capito il tipo di impostazione che essi volevano dare alla seduta.

L’impressione che la questione più lunga sarebbe stata appunto Zannone, ha superato tutte le aspettative.
I presenti possono affermare di sapere anche quante pietre ha Zannone sulla sua superficie, ma al contrario non possono capire a cosa siano servite tre ore di discussione su di esse.
Posto che Zannone da sempre appartiene all’isola di Ponza, Parco o non Parco, Forestale o Casati… perché ostinarsi a discutere sulla questione del “riporto” quando ormai i capelli non ci sono più?!
Appurato che c’è una Delibera di Consiglio votata ad unanimità per l’uscita dal Parco, perché perseguire una guerra dall’esito incerto riguardo agli effettivi benefici finali?!

La posizione della maggioranza, sebbene a molti possa sembrare dubbia, io la vedo forte e chiara:
– Zannone è di Ponza, da sempre.
– I ponzesi e le Amministrazioni spesso si sono dimenticati che Zannone apparteneva a Ponza ed hanno preferito delegare terzi (ente parco, parco, ecc..).
– Il degrado di Zannone è un concorso di colpa tra Parco e Amministrazioni che durava da anni ed anni. Ci sono indagini in atto che andranno a stabilire le colpe.
– L’iter dell’uscita dal parco è avviato.

Questa maggioranza sta cercando di capire come si potrà sviluppare la questione e soprattutto prendere il più possibile dall’Ente Parco. La minoranza, al contrario vorrebbe proseguire una lotta che potrebbe ritorcersi contro gli interessi dell’isola, visti i punti precedentemente elencati. L’amministrazione Ferraiuolo opta per un dialogo democratico e non per una radicale distruzione di massa.

I punti successivi, non si può dire che siano stati affrontati in maniera tranquilla e propositiva. Una minoranza sempre più incline allo scontro e con sproloqui fini a se stessi e non inerenti alle soluzioni concrete proposte dalla maggioranza.

Questo primo consiglio comunale autunnale ha lasciato due certezze:
la maggioranza ha iniziato a lavorare nella macchina amministrativa così come si era proposta dall’inizio, seguendo i canoni del dialogo, della moderazione e mediazione tra le parti verso uno sviluppo e crescita di cinque anni;
la minoranza continua a rimanere solida e tenace sui suoi principi, con un’unica certezza: abbiamo ragione solo noi!

2 Comments

2 Comments

  1. Luisa Guarino

    19 Ottobre 2017 at 15:29

    Un piccolo appunto che riguarda solo il titolo, e quindi il concetto ad esso sotteso. Non mi pare che quattro ore siano un record per la durata di una seduta del Consiglio comunale. Alla luce dei punti all’ordine del giorno mi sembra un tempo accettabile. Per quanto affermo mi riferisco all’esperienza desunta dall’attività amministrativa del Comune di Latina, passata e presente. Ma auguro comunque a voi tutti sedute più snelle.

  2. vincenzo

    19 Ottobre 2017 at 16:55

    Hai ragione Luisa, non è la lunghezza di un Consiglio Comunale il problema, ma la qualità del rapporto dialettico tra maggioranza e opposizione.

    Si sa che la minoranza va in consiglio comunale per mettere in contraddizione l’azione della maggioranza per cui tenta di usare, tempi, toni e parole della circostanza.
    D’altronde si sa che la maggioranza non ha bisogno di dire “qui comando io” per dimostrare in modo sbagliato di detenere il potere; basta avere un po’ di pazienza, quindi aspettare che il consigliere di minoranza termini di “sfogarsi” e poi al momento del voto voti compatta ai deliberati proposti.

    Un buon osservatore che vuole fare vera informazione, anche se non indipendente, non mette in mostra il fastidio della lungaggine ma la qualità e l’importanza degli interventi sviluppati per cui delle soluzioni proposte.

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