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“Un bel tacer”, con quel che segue…

di Luisa Guarino

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Abituati come eravamo alla sovraesposizione mediatica dell’ex sindaco di Ponza, che a ogni minimo avvenimento, o anche in assenza di esso, si ritagliava un’occasione per essere presente sulla stampa on line e cartacea, il silenzio della nuova Amministrazione, che ha appena compiuto quattro mesi di vita, ci fa un po’ impressione.
E’ pur vero che, come dice l’antico adagio “un bel tacer non fu mai scritto”, ma specialmente noi che ci siamo presi l’onere di informare, ci sentiamo un po’ spaesati e tagliati fuori.
Sappiamo che nel Palazzo c’è tanto da fare, tanto da lavorare, e che con l’autunno comincia il periodo più impegnativo e laborioso, in vista del nuovo anno e soprattutto della nuova stagione 2018, alla quale la Giunta Ferraiuolo dovrà arrivare più preparata e compatta che mai, visto che il suo debutto ha coinciso (giugno 2017) con l’inizio dell’estate, per Ponza il momento più problematico dell’anno.
Tanti sono i temi in sospeso, peraltro puntualmente ricordati di recente da Vincenzo Ambrosino.
Sotto la torre del Comune si lavora, lo sappiamo, ma nulla trapela. Forse, al contrario di chi l’ha preceduto, l’attuale sindaco e la sua squadra preferiscono ponderare le cose: non sono abituati alle uscite estemporanee e sensazionalistiche, e vogliono dare conto ai ponzesi solo di cose fattibili e di progetti pronti a tradursi in realtà.
Certo, come prima cosa vorremmo saperne di più su Zannone; come sono soliti fare i cronisti avremmo voluto un consuntivo dei “primi cento giorni” della nuova Amministrazione. Ma il primo trimestre giugno-settembre ha coinciso proprio con il periodo più cruciale per Ponza e i suoi abitanti, figurarsi per i suoi amministratori.
Quel desiderio continuiamo a sentirlo, e in diverse occasioni abbiamo sollecitato una dichiarazione, un intervento.
“Quando sarà il momento vi faremo sapere, per ora lasciateci lavorare” è stato il senso della risposta.
Rimasti lì per lì un po’ interdetti, abbiamo poi fatto subito le nostre valutazioni.
In un mondo in cui le parole vengono ‘sparate’ a vanvera e sembrano aver perso di significato e di peso (si pensi all’inutile, fastidioso e spesso dannoso chiacchiericcio su Fb), magari aspettare, riflettere e comunicare a ragion veduta può risultare in diverse occasioni la strada giusta da percorrere.
Quanti politici hanno dovuto fare… il fatidico ‘passo indietro’?
Forse almeno per ora il silenzio, quel “bel tacer” del proverbio, può dimostrarsi un’arma vincente.